Juventus, Juventus, Juventus, Juventus, Juventus, Juventus, Juventus, Juventus. Questo dice l'albo d'oro della Serie A dal 2011 ad oggi. 8 anni di domino dei bianconeri nel nostro campionato, molte volte con un grandissimo distacco dalla seconda. L'ultima volta che la Juve è stata insidiata è avvenuta nel 2018 quando il Napoli di Sarri vinse a Torino per 1-0, ma non riuscì a completare la rimonta nelle ultime giornate.
In questa stagione la musica è cambiata nelle zone alte di classifica. La Juventus con tutte le difficoltà che ha portato il cambio d'allenatore, è comunque prima ma con la Lazio un punto sotto.
Al terzo posto c'è l'Inter che è a 9 punti dai bianconeri ma con una partita in meno. I nerazzurri hanno fatto un'ottima stagione ma servono ancora molti miglioramenti per puntare il primo posto.
La Lazio, invece, ha dimostrato di essere una squadra ormai collaudata e pronta a puntare lo scudetto. Infatti, in questa stagione ha vinto contro la Juventus per 3-1 e, nella partita di ritorno, ha battuto l'Inter in rimonta per 2-1, dimostrando carattere e maturità.
Secondo me, però, alla squadra di Inzaghi mancano ancora alcuni tasselli per perfezionare il tutto.
Il primo punto da rivedere è la panchina: i biancocelesti hanno poca scelta a partita in corso, indi per cui le sostituzioni sono sempre le stesse: Caicedo per uno tra Correa e Immobile, Marusic per Lazzari e Jony per Lulic.
Manca un centrocampista box-to-box che possa portare avanti la palla con delle sgambate in velocità e un velocista che, nel caso di necessità, possa spaccare la partita con le accelerazioni. Due idee potrebbero essere Fofana dell'Udinese e Kent ex Liverpool, attualmente ai Rangers; due soluzioni giovani che possono dare ad Inzaghi più scelta a partita in corso.
L'altro punto da trattare sono i rinnovi dei big. Giocatori come Luiz Felipe, Strakosha, Luis Alberto e Milinkovic-Savic, richiestissimi sul mercato, devono essere blindati con dei rinnovi che ritocchino l'ingaggio per convincerli a restare.
Ora starà alla Lazio e alla sua dirigenza rifinire un gruppo che può portare in alto l'aquila di Roma.