L'Hellas Verona è stata la miglior sorpresa di questa stagione, senza dubbi. Ad inizio campionato, era una delle favorite per retrocedere ma grazie al grande lavoro fatto da Juric, gli scaligeri sognano l'Europa. Il tecnico croato, arrivato, in estate ha esposto le sue idee fin da subito e la società lo ha assecondato costruendogli la rosa perfetta per il suo gioco. Juric, vice di Gasperini al Genoa, ha preso spunto proprio dalle idee dell'allenatore dell'Atalanta: poche individualità e gioco basato sulla collettività, sulla grinta e sul lavoro. Proporre un gioco coraggioso era l'obiettivo del croato ed è stato pienamente raggiunto dai suoi ragazzi. Un gruppo composto da giovani in rampa di lancio e giocatori esperti, alla ricerca di riscatto. In porta è stato confermato Silvestri dalla scorsa stagione e il portiere ha ripagato la fiducia con delle prestazioni di grandissimo livello.

La difesa a 3 è stata la novità più piacevole della società veneta: sulla destra si è messo in mostra il kosovaro Rrahmani, protagonista di una stagione superlativa, in cui ha messo in mostra le sue grandi capacità nei duelli aerei come nei contrasti a terra e nel chiudere gli spazi. L'ex Dinamo Zagabria ha attirato l'attenzione di molti club, tra cui il Napoli che, a gennaio, ha ufficializzato il suo acquisto per 14 milioni. Il perno centrale del terzetto difensivo è Kumbulla, prodotto del settore giovanile gialloblu. L'albanese, nonostante la giovane età, si è dimostrato giocatore intelligente tatticamente e bravissimo a leggere i movimenti degli attaccanti avversari. Il ragazzo è la dimostrazione dell'ottimo settore giovanile dell'Hellas. Il terzo componente della difesa di Juric è Koray Gunter, conosciuto da Juric, che lo ha allenato al Genoa. Il contributo del tedesco è stato fondamentale per la fantastica stagione dei veneti.
A centrocampo troviamo 2 calciatori che, a modo loro, si sono fatti notare. Partiamo dal polmone del centrocampo: Sofyan Amrabat, ex Club Brugge, è stato il giocatore chiave dell'undici veronese. Il marocchino si è fatto conoscere per le sue doti di mezz'ala instancabile e per la sua bravura nel recuperare palloni. Anche tecnicamente se la cava discretamente, prendendosi l' etichetta di centrocampista completo. Lui, come Rrahmani, era richiestissimo e ad accaparrarselo per prima è stata la Fiorentina.
Ora passiamo al cervello della squadra, Miguel Veloso; il portoghese, dato come giocatore finito, si è riscattato diventando fondamentale per Juric. Infatti, dai suoi piedi passano tutte le azioni dell'Hellas. E' riuscito, anche, a togliersi la soddisfazione del gol, grazie alla sua bravura nei calci piazzati. Il cuore del gioco dei gialloblu passa anche e soprattutto dalle fasce.
A destra troviamo Faraoni, che è riuscito a riscattarsi dopo le ultime stagioni non convincenti. L'ex Udinese, atleticamente, è fenomenale: accompagna sempre l'azione offensiva e quando c'è da difendere, si trova sempre in posizione. Tanta grinta e mai una parola fuori posto per l'esterno che si è tolto anche le soddisfazioni del gol e della fascia da capitano.
Dall'altra parte troviamo Darko Lazovic, altro pupillo di Juric. L'esterno ex Genoa, in questa stagione, è migliorato moltissimo in fase difensiva ed è diventato un esterno a tutta fascia, dimostrando le sue capacità offensive. Il vero miracolo del tecnico ex Genoa avviene in attacco: ad inizio stagione l'attenzione era tutta su Stepinski, appena arrivato:il polacco, però, ha totalizzato solo 2 gol che, sommati ai 3 di Di Carmine e i 4 di Pazzini, diventano 9, pochi per 3 punte. Juric è ricorso ad una soluzione diversa utilizzando giocatori come Zaccagni e Verre, bravi tra le linee. Il primo si è dimostrato adatto per la Serie A, alternando qualità e quantità, fondamentali per l'Hellas di quest'anno. Anche Verre si è dimostrato fondamentale in fase offensiva ma a volte è eccessivamente frenetico, come evidenziano i molti cartellini. I due appena citati fanno da supporto a una delle tre punte, che, come detto prima, non sono state molto prolifiche: In generale, gli scaligeri non hanno segnato molto, infatti il capocannoniere della squadra è Pazzini con 4 gol.
La statistica che va a favore dell'Hellas non è il numero di gol segnati ma il numero di marcatori diversi: 13, seconda solo all'Atalanta.  La grande stagione dell'Hellas è un bellissimo messaggio per il calcio italiano, dimostrando che i soldi non sono ancora tutto nel calcio.
La speranza è che gli scaligeri riusciranno ad arrivare in Europa e che riescano a seguire il processo fatto dall'Atalanta, squadra piccola diventata grande.