Nel calcio, ma in generale nel mondo dello sport, si è sempre trovata la categoria dei sottovalutati: calciatori o sportivi che, seppur rendono ottimamente, vengono considerati mediocri dal pensiero comune. Nel calcio questa categoria viene capitanata da Karim Benzema.
Il francese è sempre rimasto in ombra per colpa dell’ingombrante presenza di Cristiano Ronaldo. Da quando il portoghese ha lasciato la Spagna per trasferirsi in Italia, Karim, a suon di gol e grandi prestazioni, è diventato il top player dei Blancos.
Però, ancora oggi, vedo che Benzema non viene considerato abbastanza eppure i numeri parlano chiaro: 50 gol in 88 presenze nelle ultime 2 stagioni. Ma il francese si contraddistingue per altri fattori e non per i gol. Infatti, è un centravanti moderno, capace di giocare con la squadra, fornire assist o creare spazi per gli inserimenti dei compagni. Oltre a queste qualità, Benzema è anche decisivo come nella finale a Kiev in cui ostacolò Karius,che lanciò la palla addosso all’inglese oppure il gol in semifinale di Champions League, sempre nel 2018, al Bayern Monaco, sfruttando la maldestra uscita di Karius. Sono stati gol fortunati e caratterizzati da errori altrui ma un attaccante deve essere sempre pronto ad azzannare. Negli ultimi anni, il Real Madrid ha cercato di sostituire CR7 con i vari Mariano e Jovic, che, fin qui, sono stati relegati in panchina dal francese.
​L’unica vera macchia della carriera di Benzema è la nazionale, da cui fu escluso, assieme a Valbuena, per delle questioni extra calcistiche. Questa esclusione lo ha visto non presente nella Francia vincitrice di Russia 2018. Nonostante la nazionale, l’etichetta di giocatore mediocre non è adatta a un campione come Benzema, tra i migliori interpreti del ruolo di punta centrale. A 32 anni, Benzema ha raggiunto il picco della sua carriera e, a parer mio, rientra nella top 3 dei migliori numeri 9 al mondo, insieme a Lewandowski e Suarez.