5 maggio 2002, Stadio Olimpico, ore 15:00, 75333 spettatori, 34° giornata. Sembra il preludio ad una grande partita ed, effettivamente, lo è ma non per il mondo interista. Prima, però, riavvolgiamo il nastro di un po' di settimane. Ripartiamo dal 7 aprile 2002. L’Inter è in un momento decisivo della stagione con il ritorno della semifinale di Coppa UEFA contro il Feyenoord e le ultime giornate del campionato. Il 4 aprile, infatti, l’Inter aveva ospitato a San Siro la squadra olandese per il match d’andata. La squadra di Rotterdam vince 0-1, decisivo l’autogol di Alvaro Recoba. 3 giorni dopo, ancora a San Siro, si gioca Inter-Atalanta. I ragazzi di Cuper, probabilmente con le scorie della sconfitta contro il Feyenoord ancora addosso, giocano sottotono: il gol del solito Vieri non basta all’Inter perché i bergamaschi rimontano con i gol di Sala e Berretta e portano a casa 3 punti ottimi per la loro classifica. La settimana da incubo interista si conclude contro il Feyenoord, per la semifinale di ritorno. Al Stadion Feijenoord l’Inter non entra in campo nel primo tempo e va sotto 2-0 per mano di van Hooijdonk e Tomasson, poi trasferitosi al Milan. Nella seconda frazione c’è la reazione nerazzurra ma i gol di Zanetti e di Kallon su rigore si rivelano inutili per la qualificazione.

Rimane solo la Serie A e si torna al Meazza per la partita contro il Brescia. Gli ospiti, in lotta per la salvezza, hanno bisogno dei 3 punti e lo dimostrano fin da subito andando anche in vantaggio al 29esimo con il rigore trasformato da Guardiola. La squadra milanese non ha una reazione immediata e, a fine primo, tempo si trova al secondo posto della classifica, scavalcata dalla Roma. Nel secondo tempo serve il timbro del fenomeno brasiliano, Ronaldo Luis Nazario de Lima, che, con 2 gol in 4 minuti, regala una vittoria fondamentale all’Inter per rimanere in testa. Le altre due contendenti, Roma e Juventus, restano dietro ma veramente di poco. Nella 32esima giornata avviene la svolta decisiva. Partiamo sempre dall’Inter che è impegnata al Bentegodi contro il Chievo Verona, rivelazione della stagione. Gli scaligeri si dimostrano squadra ostica e vanno in vantaggio con Marazzina nei minuti finali del primo tempo. Nei primi 5 minuti della seconda frazione di gioco, Dalmat e Ronaldo ribaltano il risultato e indirizzano la partita dalla parte dei nerazzurri ma la squadra gialloblu non molla e trova il 2-2- al 91esimo minuto con Cossato. L’Inter perde due punti che erano essenziali. In quel weekend, a guadagnarci sono i ragazzi di Lippi. Vincono a Piacenza grazie al gol decisivo di Nedved nei minuti finali e, grazie ai passi falsi di Inter e Roma, 0-0 contro il Milan, balzano al secondo posto ad un solo punto dall’Inter. Nella penultima giornata le tre contendenti al titolo passeggiano: la Juventus supera agevolmente per 5-0 il Brescia al Delle Alpi con Trezeguet e Del Piero in grande spolvero, rispettivamente 3 e 2 gol; stesso risultato per la Roma contro il Chievo, trascinata dalla tripletta dell”Aereoplanino” Vincenzo Montella; infine, l’Inter riesce, finalmente, a respirare e batte il Piacenza grazie ai gol di Cordoba, Recoba e Ronaldo. Le distanze tra le tre squadre rimangono, quindi, invariate. Si arriva alla fatidica 34esima giornata e Juventus , Roma ed Inter possono vincere il titolo. I bianconeri sono ospiti di un’Udinese non ancora salva e, quindi, alla ricerca di punti. La squadra capitolina affronta il Torino di Camolese, già salvo. Infine, l’Inter che affronta la Lazio, in zona Europa League.

La prima notizia arriva da Udine che annuncia il 24esimo gol in campionato di Trezeguet, in lotta con Dario Hubner per il trono della classifica marcatori. 9 minuti dopo la Juventus segna di nuovo con Alex del Piero che mette la partita in ghiaccio. Quasi contemporaneamente, Vieri porta in vantaggio l’Inter all’Olimpico. I nerazzurri vengono subito raggiunti da Poborsky al 19esimo ma 5 minuti dopo la squadra di Cuper piazza il controsorpasso con Di Biagio, attuale allenatore della Spal. La situazione si stabilizza in tutti i campi fino al 45esimo quando, dall’Olimpico, arriva la doccia fredda: Poborsky trova la doppietta ed il suo gol si rileva pesantissimo per il proseguo della partita. L’Inter, nel secondo tempo, è un’altra squadra: poco aggressiva e senza idee. La Lazio ne approfitta e al decimo del secondo tempo trova, per la prima volta della partita, il vantaggio con Diego Simeone, ex della partita; è l’accaduto che fa crollare i nerazzuri. Mentre ad Udine i bianconeri di Torino aspettano notizie dagli altri campi, a Torino, la Roma, al 68esimo, sblocca la partita con Fantantonio Cassano. Pochi minuti dopo, l’Inter è ufficialmente fuori dalla corsa scudetto: Simone Inzaghi, uomo simbolo dei biancocelesti, segna il 4-2 e nel settore ospiti dello Stadio Friuli parte la festa: la Juventus, a meno di clamorose sorprese, è campione d’Italia. Infatti, con l’Inter fuori dai giochi, la Roma dovrebbe sperare a una rimonta dell’Udinese. L’impossibile non si concretizza e la Juventus è campione d’Italia per la 26esima volta nella sua storia. Il 5 maggio 2002 diventa giorno di tragedia sportiva per il mondo Inter e tutt’ora quel pomeriggio di maggio è considerato uno dei più assurdi della storia del campionato italiano.