Ti faccio la carne o preferisci il pesce con un po' d'insalata? 
Manco a dirlo la domanda, come sempre preoccupata ed affettuosa, cade nel buco nero del mio “nulla” più profondo e riceve la “solita” risposta col “solito” tono sgarbato ed infastidito: “Già la giornata al lavoro è stata dura…poi, quando penso che sia finalmente finita e per grazia divina arrivano quelle due ore in cui voglio rilassarmi (ne avrò diritto o no?)… ci pensano il Milan e le cazzate del suo allenatore a rovinarmele… quindi… PER CORTESIA… almeno tu… stai zitta e lasciami in pace senza seccarmi col tuo stress e le cose da fare… con le tue quotidiane malattie varie ed eventuali… la scuola dei figli… problemi in ufficio… PIANTALA!!!”.
Fammi guardare un po’ di TV… e quest’altra di che blatera? Oh santo cielo… ci mancava la Cortellesi ed il suo monologo a finire di rompermi le p****…
«È impressionante vedere come nella nostra lingua alcuni termini che al maschile hanno il loro legittimo significato, se declinati al femminile assumono improvvisamente un altro senso, cambiano radicalmente, diventano un luogo comune, un luogo comune un po’ equivoco che poi a guardar bene è sempre lo stesso, ovvero un lieve ammiccamento verso la prostituzione. Vi faccio degli esempi.
Un cortigiano: un uomo che vive a corte; una cortigiana: una mignotta.
Un massaggiatore: un cinesiterapista; una massaggiatrice: una mignotta.
Un uomo di strada: un uomo del popolo; una donna di strada: una mignotta.
Un uomo disponibile: un uomo gentile e premuroso; una donna disponibile: una mignotta.
Un uomo allegro: un buontempone; una donna allegra: una mignotta.
Un gatto morto: un felino deceduto; una gatta morta, una mignotta.
Non voglio fare la donna che si lamenta e che recrimina, però anche nel lessico noi donne un po’ discriminate lo siamo”. 


Uffa che lagna…ma che vuole? I soliti piagnistei femminili… Vabbè, ho capito…vado a letto…è meglio!
Bella sta dormita, non dormivo così serenamente da non so quanto tempo…e adesso una bella doccia che mi rigenera…passo distrattamente davanti all’armadio, lo apro, e prendo, come da routine, pantaloni-giacca-camicia-cravatta; in queste feste di natale devo essermi ingrassato perché stranamente la camicia mi stringe un po’ sul torace ed anche i pantaloni…ma che hanno? Mi vanno “stretti dietro”…devo andare da Angelina per farmeli aggiustare…sì, la cravatta s’intona…posso annodarla…OH MAMMA MIA… ADESSO SVENGO…
MA CHE MI E’ SUCCESSO STANOTTE? MI SONO CRESCIUTE TETTE E CULO... AIUTOOOOOOOOO.
NOOOOOOOO
, non posso essere certo io quell’essere nauseabondo metà uomo e metà… DONNA... non è la mia quell'immagine che lo specchio malignamente mi rimanda; rimango pietrificato, prima inorridito e poi sempre più impaurito, a fissare inebetito quell’immagine di me, mostruoso mrs Doubtfire, rinsecchito e con la barba... sono stato certamente vittima di un rito VooDoo…
NON SONO IOOOOOOOOO… ragazzi aiutatemi!!!

Dopo istanti che mi sembra durino secoli, finalmente appaiono i miei figli…
”Mamma (???!!!), che c’è…perché urli?”  
"Come perché url…?... ma che ca***…vi sembro normale? Ma vi sembro uguale a come ci siamo lasciati ieri sera? Ma vi sembro "proprio" vostra madre?". Chiedo con parole rotte e con uno sguardo disperato ed incredulo. 
E di risposta, cinica, come se nulla fosse successo… “Ma perché, secondo il tuo contorto e femminile modo di pensare, in una notte cosa pensavi che potesse accaderti? Per caso sei passata prima da un chirurgo plastico a restaurarti e poi hai fatto una “full-immersion” in una spa che ti rivisitato… dalle unghie dei piedi alle punte (doppie) dei capelli? AHAHAHAH, mamma (!) meno male che sei sempre di buon umore…”. E mi lasciano così, sghignazzando senza ritegno e senza rispetto… proprio come se nulla fosse!
Le loro voci mi inseguono e mi raggiungono ovattate come in un sogno anzi, come in un incubo, da un luogo lontano ed imprecisato ma comunque hanno l’acre sapore di un ordine a cui non ci si può sottrarre…
ADESSO CHE ESCI NON DIMENTICARE NULLA DI QUELLO CHE CI DEVI FARE!

Santo cielo… ma sono in preda alle allucinazioni oppure, veramente, sono stato sempre una donna e non me ne sono mai accorto?
E perciò inizio ad aggirarmi per casa come uno zombie ubriaco… adesso mi rimetto in pigiama e dormo per tre mesi… no… troppo da vigliacchi… va bene, esco come avevo deciso… ma che mi metto? Giacca e cravatta proprio non posso! Ok: jeans e pullover vanno bene sia per i maschi che per le femmine… metterò quelli ed un paio di sneakers così cerco di passare inosservato...
Afferro il foglio con l’elenco di cose da fare, oggi e subito (!!!), e mi basta una fugace occhiata per convincermi che la Genesi è di sicuro più corta di quello sterminato elenco di ordini da soddisfare. Comunque, grazie a Dio, siamo nati positivi ed ottimisti… si va senza più indugi!

Ma per andare dove devo andare… dove devo andare? Ma la scuola di Marco dov’è?
Per la prima volta da quando sono genitore devo andare a parlare coi prof… adesso domando l'indirizzo a quella coppia di fidanzatini che si tengono teneramente per mano e mi danno le spalle; lui ha i capelli rasati a zero con un tatuaggio proprio sulla nuca e Lei, per contrasto, una coda di cavallo di capelli lunghissimi e neri che la fa somigliare a Pocahontas…
'Mi scusi signorinops, mi scusi giovanotto, non volevo certo mancarle di rispetto… è che oggi mi sento un po’ confuso, mi scusi ancora… sa dirmi… La risposta di Pocahontas non lascia spazi di trattativa e di comunicazione: 'Zio, che minchia vuoi? Cerchi rogne?'.
Ho capito, mi è bastato…devo assolutamente tornare in un posto sicuro, forse a casa, e riavvolgere il nastro della mia vita ripensandola daccapo e questa volta da un punto di vista "femminile". Faccio più in fretta che posso tutto quello che c’è scritto sul foglio: scuola…dottore...farmacia...spesa...cucinare...riattare casa...lavoro...prendere i ragazzi a scuola...lavanderia...ritorno al lavoro...genitori...suoceri...mi girano le pa*** (ma le avrò ancora? È meglio fare un controllo...ma se stanno lì... ma allora sono un mostro!!!) ma anche la testa, dal suo canto, non mi sembra granché stabile... afferro lo smartphone ed avverto che per una settimana, almeno, mi assenterò dal lavoro… e come potrei fare diversamente? Tutte le mie sicurezze maschili si stanno sbriciolando, stanno sciogliendosi come uno stupido ed incongruo fiocco di neve caduto, per un caso fortuito, in pieno agosto sulla spiaggia delle Maldive.

Finalmente sono davanti al cancello di casa… salgo i gradini tre alla volta, come c’insegnava Lucio, e mi stendo sul divano ma a differenza Sua, mi ispiro a Bertoli e inizio, ripensando a quello che mi è successo, a far soffriggere il cervello a fuoco lento.
È inutile che mi arrovello, ed a questa decisione ci arrivo in fretta e razionalmente! Devo convincermi di accettare che la mia mascolinità se n’è andata a farsi f*** in un batter di ciglia e che gran parte di quello in cui ho sempre creduto si è inaspettatamente liquefatto sotto i miei occhi che, increduli ed arroccati disperatamente sulle loro posizioni, hanno fatto “la qualunque” per non accettare i cambiamenti che mi stavano travolgendo.
Sì, lo so, cominciamo dalla politica perché persino quella è diventata un mestiere… Efialte e Pericle si sono tramutati in Alice e… NON ABITANO PIU’ QUI, prendiamone atto!!!
Le donne, personale tasto dolente, che ci piaccia o no, hanno guadato il periglioso fiume della diversità di genere e, giustamente, rivendicano una lecita parità di opportunità e di risultati basati “solo” sulla meritocrazia (sic), allineandosi perlopiù al nostro, di noi maschietti, modus operandi; sì, "fratelli nella disgrazia", quel "modus" che abbiamo difeso ostinatamente per tutti i secoli dei secoli...
Non ci stanno più "a farsi poggiare i piedi in testa"... vogliono essere come noi e soprattutto fare quello che noi facciamo da sempre. Contemporaneamente mi viene un dubbio e mi chiedo se si son fatte bene i conti, perché spesse volte mica siamo stati moralmente irreprensibili, anzi, a dirla tutta, ci saremmo dovuti vergognare dei nostri comportamenti una volta "sì" e l'altra...pure!!!
E valutassero quindi per bene quel che scelgono di fare perché, come ci ricorda Maraini "...è fosco il Lonfo, è pieno di lupigna, arraferia malversa e sofolenta!!!."

Le mie certezze... tutte finite... tutte squagliate... tutte dissolte... che ne è rimasto?
Per fortuna, come certezza granitica ed inscalfibile, posso sempre contare su Platone e sul suo amore puro…o no?

“Dimentichiamoci il concetto di amore platonico, cui siamo soliti riferirci nel linguaggio comune. L’amore platonico non è guardarsi negli occhi, al contrario, è nell’unione fisica (dice il Simposio) che sta la più perfetta realizzazione dell’uomo… l’amore non avviene “tra me e te” ma, “grazie a te, tra la mia ragione e l’abisso della mia follia”… L’uomo è incompleto, è una metà, una parte… (ed Eros) è il grande mediatore, la strada verso il mondo della follia, la forza senza la quale l’uomo non può essere pienamente uomo” .

E quindi anche questo ultimo esile appiglio viene meno e inesorabilmente naufrago nel mare della mia angosciosa nuova vita tutta declinata al femminile.
Singhiozzo disperato ed inizia a mancarmi il fiato... sto soffocando… no, sto annegando… aiuto…aiuto… AIUTOOOOOOOOO

Papà (i miei figli)... Frankie (mia moglie mi chiama così... più o meno) che hai… svegliati… non ti senti bene… hai avuto un incubo?
Sei completamente bagnato di sudore… troppi peperoni… te l’avevo detto che “non era cosa” mangiarli a cena… ti faccio un canarino o preferisci un “diger-selz”?

Ma che ti è successo papà? Che hai sognato?
Nulla… una cosa strana… è stato come se in una notte avessi fatto un lungo viaggio attraverso tutto l'universo... ed era tutto così confuso in quel sogno... la politica non era più politica... l'amore non era più amore... gli uomini non erano più uomini e pure le donne non erano più donne... e anch'io, alla fine, non ero più me stesso.
Non farci caso figlio mio... Ma era solo un sogno! 
A proposito... ma lo sapevi che il monologo della Cortellesi contro la violenza sulle donne… l’ha scritto Stefano Bartezzaghi? Ebbene sì... l'ha scritto un uomo.

Frankie 

 

Un grazie a Pereira ed alla sua "involontaria" provocazione che mi ha smosso la fantasia