“… il bellissimo, atletico, corpo di Cristo, che realisticamente si piega cercando di sottrarsi alla tortura, illumina con la sua candida epidermide tutta la scena, e mette nell’ombra le scure, ghignanti, masse dei carnefici…le radiografie effettuate nel 1982 hanno fatto scoprire l’iniziale presenza di un personaggio… al posto del manigoldo di destra… che poi è stato rimosso.”

D’averio, con queste poche righe, ma soppesando sapientemente le parole, commentava da par suo, la “Flagellazione di Cristo” dipinta da Caravaggio nei primi anni del 1600. L’opera, conservata al Museo di Capodimonte, è di una grandiosità struggente e, come avviene sempre in tutti i capolavori caravaggeschi, oltre a lasciare senza fiato per l’infinita bellezza, trasmette per intero tutta la sua profonda drammaticità unendola ad una ineluttabile disperata tristezza che non può non essere colta e che travolge chi guarda questo capolavoro.
Caravaggio, l’immenso “fotografo della Pittura”, come suo solito, contrappone i soggetti e Philippe D’averio non manca di farcelo notare ed infatti ci sottolinea la purezza del Cristo e, in opposizione, il ghigno dei “manigoldi” che vengono rappresentati per quello che sono: brutali, famelicamente protesi a soddisfare la loro avida inesauribile bramosia; ovviamente sono privi di qualsiasi pietas e quindi alla fine, a disgustarci moralmente in questa visione è il loro cinismo e consapevolmente giungiamo alla conclusione che quei succitati sentimenti così contrapposti, mirabilmente raffigurati ed uniti solo grazie alla grandezza del Caravaggio, erano, rimangono e saranno sempre inconciliabili nella vita reale. Quale prevarrà? 

che necessità aveva la società di diramare un comunicato (cosa mai fatta negli anni precedenti) in cui si manifestava la "massima protezione" ai nostri big? Francamente mi sembra una specie di "scuse non richieste" con corredo di pissi-pissi bau-bau..."guardate che se ci date una paccata di milioni ve li portiamo a destinazione a spese nostre!”     

Ovviamente il periodo in grassetto non vuole assolutamente essere una autocitazione (del resto chi si loda si imbroda) ma solo una spiegazione  che davo a me stesso… era solo un tentativo, un cercare una lettura razionale del perché quel brivido di gelo mi stava accompagnando già da qualche giorno e, malgrado la mia buona volontà, non riuscivo a liberarmene. E ancora non mi abbandona…e le mie elucubrazioni partono “come se non ci fosse un domani”. Chissà come mai… forse perché, pur essendo consapevole di non essere né un allenatore, né un navigato DS e neppure uno scadente addetto ai lavori, la trattativa per portare a Milanello Marcus Thuram la trovo assolutamente priva di ogni logica; sia prettamente calcistica che squisitamente imprenditoriale: Thuram può essere condiderato una prima punta (centrale) in grado di far lievitare in modo sensibile il totale dei gol dell’attacco milanista? È l’attaccante del Borussia Moenchengladbach, statisticamente, un attaccante da oltre 20 gol a campionato, considerando anche che il maggiore dei figli di Lilian ha ormai raggiunto la piena maturità fisico/psicologica e quindi ha margini di miglioramento assolutamente risicati? 
E quindi, alle prime due domande, non posso che dare un “NO” come risposta: 1) come  punta centrale, allo stesso prezzo, c’è assolutamente di meglio in giro e Marcus è da considerare, almeno sino ad oggi, una seconda punta.
2) Pur essendo quindi una seconda punta, e per dipiù da considerare ormai matura, Thuram non è un attaccante da 20 gol (e oltre) a campionato e quindi, per dirla alla mr Wolf, non hai, tu Milan, risolto il problema che ti trascini da anni.
Per cui arriviamo alla domanda intrinsecamente imprenditoriale che all’apparenza (ma “solo” all’apparenza!!!) è  inspiegabile: 3) ma allora se Thuram non mi assicura 20 gol a campionato, se non è una punta centrale, se non ha ampi margini di miglioramento (andiamo per i 27 anni…). lo prendo per fargli fare il vice-Giroud?
E soprattutto (aspetto squisitamente imprenditoriale che dovrebbe muovere e convincere la società della giustezza dell’investimento) posso permettermi di “elargire” uno stipendio di 5/5,5 mln annui ad una riserva? E per colmare la misura arriva da ieri una flebile voce, appena sussurrata che il Milan abbia chiesto al Chelsea notizie su Romelo Lukaku e addirittura per acquistarlo a titolo definitivo! Sembrerebbe Inspiegabile ma ve lo ripeto…sembrerebbe(!).
Perciò evitate di trarre conclusioni affrettate perché tutto cambia e tutto diventa logico, e anche congruo col resto, se lo uniamo al resto della strategia sin qui applicata dalla proprietà Milan e se, come un grande direttore della fotografia, mettiamo un bell’occhio di bue ed illuminiamo… Leao.
Già, perché se dovesse essere venduto Rafa… hai bisogno di un sostituto (punta esterna/seconda punta) e Thuram è proprio “quel” giocatore che ti serve e, se lo accoppi a Lukaku, completi pure il tandem degli attaccanti titolari; a chi vendi Rafa? Ma al Chelsea ovviamente, a chi se no? Ma i Blues non fanno la champions (qualcuno obietterà) e Leao, a cui la premier piace, difficilmente accetterà. Ma no, ma no…vedrete che si troverà il modo di asciugargli le lacrime con la copia del bonifico dello stipendio (15? 20 milioni annui? OK, ci sto).

Vabbè, obietterete ancora (a furia di fare sempre polemiche sull’indebolimento della squadra state diventando insopportabilmente noiosi voi “vecchi cuori milanisti”) almeno abbiamo salvato Maignan e Theo. Mike, lui sì, li ha rifiutati i londinesi, la pioggerellina e pure la celebrata Savile Row non fanno per lui e poi…il Chelsea non fa la Champions! Ma il Bayern Monaco si e, appena diventerà ufficiale il declassamento a “eventuale risorsa” di Marcel Neuer…anche Mike sarà destinato a diventare “testimonial” ufficiale dell’Oktober Fest.
Rimane, the last but not the least, Theo Hernanez. Ma sul serio ritenete che esista un’unica, residuale, possibilità che Theo, vero cuore maldiniano, rimanga in rossonero dopo che la proprietà ha messo mano “alla totale smobilitazione della rosa”? Tranquilli, stiamo comunque parlando di uno fra i migliori esterni bassi del mondo e, alla fine, una sistemazione soddisfacente ad Hernandez la troveremo. Basta che “ci porti una paccata di soldi” e dovranno essere molti, maledetti e subito.

I ghignanti sulla destra

Ma al principio… comunque era cosi.
Ma voi, vecchi cuori milanisti, senza una bandiera che vi difenda e che vi rappresenti cosa pensavate di fare? Cosa pensavate che potesse accadere? L’incipit era stato chiaro fin da subito e, per dovere di cronaca, ve lo riporto

"Il Milan è una delle cose più emozionanti che abbiamo fatto - ha spiegato alla Leaders Week a Londra, evento con oltre 3000 protagonisti del mondo dello sport business - RedBird ha studiato per cinque anni il calcio europeo, incontrando oltre duecento club in tutta Europa prima di scegliere il Milan. Credo sia un acquisto lungimirante, un gigante addormentato. Il nostro interesse per il club e il suo brand riguardava anche la Serie A, abbiamo considerato le possibilità di crescita di questo campionato… "Non penso che ci debba essere un differenziale di tre a uno tra i ricavi dei media in Premier League e Serie A - spiega ancora - Ma detto questo, non sono abituato a guardare una squadra senza considerare l'ecosistema in cui si trova. E vedo un enorme valore e una traiettoria di crescita sia per il Milan che per la Serie A. Le attività che svolgeremo per riportare il Milan in alto potrà avere un effetto conseguente nell'aiutare tutto il sistema Serie A a rialzarsi… Qual è il nostro compito in questo mercato dei trasferimenti? E qual è il suo scopo? Lo scopo non è quello di attrarre capitale infinito e che permette di continuare a pagare troppo per le cose. Il punto è ridurre l'ampiezza e la volatilità in modo da ottenere prestazioni costanti. se si ottengono risultati costanti, il valore della squadra aumenterà e, cosa importante, nel partenariato pubblico-privato offrirete una proposta di valore a quel partner molto importante che sono i tifosi. Tutti noi vogliamo vincere, tutti noi vogliamo vincere lo scudetto e la Champions League, ma se questo accadesse ogni anno sarebbe lo stesso gruppo ogni anno, cosa accadrebbe al valore della squadra, al valore dell'ecosistema? Si vuole l'eccitazione della natura umana” (Skysport 1 settembre 2022).

Ed un’altra voce dello stesso coro… ( però il profilo linkedin di questo manager è di quelli da “alzo le mani”)… studi alla Bocconi, poi un Master in Business Administration ad Harvard. Ha lavorato come analista (dal 2003 al 2005) alla Lehman Brothers, la fu quarta banca d'affari degli Stati Uniti, poi nelle società di investimento Silver Point Capital (2006) e Apollo Management per il quadriennio 2007/2010)…

"Quando siamo arrivati (nel 2018 con Elliott, ndr) si andava verso la bancarotta - disse Furlani -, siamo intervenuti riducendo i costi e migliorando anche sotto l'aspetto sportivo, con l'arrivo di nuove figure dirigenziali. Con Gazidis - che ora sostituirà -, abbiamo avviato un percorso per trasformare il Milan da un 'club di calcio' a un 'media business'". E spostandosi sulla visione del futuro rossonero: "I prossimi passi da fare - diceva sempre al Business of Football Summit - sono, numero uno, investire nel business fino all’ultimo euro; dare tutto per i giocatori crea una spirale negativa, bisogna investire anche per aumentare i ricavi. Numero due: sviluppare lo stadio e raggiungere i top club europei. Numero tre: lavorare con la propria Lega" (Skysport  6 giugno 2023).

Insomma... business plan, potenziamento e sfruttamento degli asset, speculazione immobiliare, player trading, media-company...e la maglia? E 120 anni di storia rossonera? Ed un palmares, da ricordare e di cui andare orgogliosi?
Cucù, non c'è più!
Concludiamo, direi opportunamente, con la frase cult…

“…Non sapevo che solo il Real Madrid avesse più Champions dei rossoneri, un asset che non abbiamo sfruttato abbastanza” (GdS 13 marzo 2023).
Frase inaccettabile detta da chiunque sia legato in qualche modo al Milan e meno che mai dal suo proprietario!
Mi consola che, a lenire la mia disperazione/confusione (e mai e poi mai me lo sarei aspettato), giunga la solidarietà onesta ed affettuosa, ma che sottende anche una lettura dura e non ipocrita, da un giornalista di dichiarata fede nerazzurra (G. Capuano a Sportitaliacom 21 giugno 2023)

"Credo che oggi il tifoso del Milan sia disorientato. La trattativa su Tonali andrà spiegata bene. Sono passati appena 16 giorni dal licenziamento di Paolo Maldini, ed il Milan ha due modi per spiegare la cessione di Tonali: la prima è che parli Gerry Cardinale e deve spiegare che cosa farà da grande il Milan. E, secondariamente, serve una risposta entro 48 ore sul mercato. Furlani oggi vende un giocatore che ha portato Maldini, con un'ottima operazione.
Liquidare Tonali così in due minuti è un errore dal punto di vista comunicativo. Vedo tanto entusiasmo. Questa operazione la giudicheremo tra un anno".  

E dopo aver registrato le voci di dentro (e pure quelle di fuori) mi torna in mente una recensione di un vecchio film…

“Bud Fox, giovane agente di borsa desideroso di fare carriera, ottiene la fiducia di Gordon Gekko, potente finanziere newyorchese privo di scrupoli, diventandone l'informatore. I due mettono in piedi alcune manovre fruttifere, fino a quando lo speculatore non sta per liquidare la compagnia aerea dove lavora il padre del broker. Resosi conto di essere stato usato, il ragazzo decide di smascherarlo.

A distanza di trent'anni dalla sua uscita sugli schermi cinematografici, Wall Street conserva intatto il proprio atto di accusa contro un capitalismo privo di scrupoli, mettendo in guardia da meccanismi perversi di una certa finanza. Un film sentito, che tocca corde personali e argomenti che Stone sembra conoscere e sviluppare con sapienza. Il sogno americano di un giovane abbagliato dal successo facile, da un'agiatezza colma di valori materiali e status symbol, come un lussuoso loft nel cuore di Manhattan.”

Perché alla fine, al di là delle menate sulle AI, sulla rete intranet che segue tutti i pedatori presenti sulla faccia della terra, scegliendoli con gli algoritmi di generazione non attuale ma addirittura futura, e con dichiarazioni di appartenenza che copiosamente vengono dispensate a piene mani perché ne fruiscano i beoti come me che seguono il calcio da una vita, e dando nuova linfa ed attualità a Giovenale ed a Ferdinando di Borbone “il re nasone”, ed ai loro panem et circenses e le “3F” di Feste, Farina e Forca...sono, ora come allora, …prese per il C***
perciò la domanda che ci poniamo è solo una: ma qual è il futuro del calcio?

“Mia madre? Forse la tua l’hai già venduta… a rate!”
(Gordon Gekko in wall street di Oliver Stone)