Nella vita è così: meno vuoi incontrare una persona e più te la ritrovi davanti agli occhi (per non dire altro). Stessa cosa accade nel mondo del giornalismo: meno vuoi parlare di qualcuno perché credi che il soggetto sia definitivamente scomparso e rinchiuso in un sarcofago (non mi sto riferendo a Berlusconi), ma più ti tocca farlo perché quel qualcuno fa esternazioni che non possono non essere commentate o fatte passare in secondo piano. 

E' il caso del presidente del Napoli sul quale, dopo l'uscita di ieri e riportata dai giornali oggi, mi sono dovuto ricredere. Avevo scritto in un mio precedente articolo "Aurelio De Laurentiis: alias Mr. Presunzione" come il patron partenopeo esca allo scoperto sparando una balla per attirare l'attenzione sulla sua persona una volta tantum. Ecco, sono stato smentito in questa settimana. Dopo le dichiarazioni in cui De Laurentiis aveva detto come con Calciopoli non sia stato risolto nulla, perché gli Agnelli continuano ad essere la famiglia più potente d'Italia (forse bisognerebbe ricordargli che l'unico Agnelli rimasto è Andrea), ieri è andato giù pesante ancora sulla Juve. Questa volta sul campionato viepiù falsato: "Se fino alla fine del campionato, ormai mancano solo due giornate, la situazione dovesse rimanere invariata in termini di punteggio tra noi e la Juventus, dirò che il campionato è stato falsato! Ci hanno tolto otto punti con il VAR!" Contradictio in terminis! Mi scusi Presidente, ma se ha appena detto che il campionato è irregolare, perché si ostina a dire che questo è un concetto da ribadire alla fine?! C'è qualquadra che non cosa, sinceramente. Almeno, la mia impressione è questa. 

E, gentilmente, gradirei sapere dove si trovano questi otto punti persi per strada. Non so... Vuole una mano per ritrovarli? Non era il caso di essere più precisi invece di esternare in maniera caotica e veemente per ottenere soltanto il misero obiettivo di aizzare i suoi tifosi e la stampa? Anche perché, deve sapere - e non mi capacito come lei non sia a conoscenza di ciò - che in un campionato ci sono sempre favori ed errori arbitrali che possono andare in una direzione o nell'altra. Se cita (come stanno facendo ormai tutti) Inter-Juventus, è necessario e doveroso citare anche: Atalanta-Napoli 0-1 dove vi è il gol di Mertens in fuorigioco; Crotone-Napoli 0-1 dove vi è il rigore netto non assegnato dal VAR (quello strumento ora diventato brutto e cattivo) per un fallo di mani di Mertens; Napoli-Milan 2-1 dove vi è un il gol di Insigne in fuorigioco. E tanti altri episodi. Se è vero che la matematica non è un'opinione, gli otto punti di svantaggio compensati dai dieci/dodici di vantaggio danno come risultato un numero negativo. Non ci vuole una laurea o il diploma di maturità allo scientifico! Risulta evidente che il suo Napoli, Sig. Presidente, abbia avuto anche qualche punto in più rispetto all'attuale punteggio che recita: Napoli 85. 

Gné-gné, i pianti, le lamentele è roba che appartiene ai bambini. Un presidente di una squadra di calcio che ha il miglior gioco d'Europa, che riceve attestati di stima da Guardiola, che è la seconda forza del campionato, non dovrebbe stare a recriminare situazioni inesistenti. Quelle sono chiacchiere da bar, su cui i tifosi si divertono con sfottò verso lo juventino accusato di "comprare" gli arbitri. Lei, Presidente, dovrebbe dimostrarsi superiore e ricoprire il ruolo in maniera decisamente più autorevole e meno provocatoria. Altrimenti se il suo canto di vendetta dovesse proseguire, stia attento che Paolo Sorrentino potrebbe farci un film dal titolo "Mamma, ho perso otto punti". E mi creda, non farebbe una bella figura...