Al di là del fallo da rigore sacrosanto e dell'espulsione per secondo giallo di Pellegrini, altrettanto sacrosanta, è innegabile che sia il Milan tra le due, quella a cui il pareggio va meglio.
Nonostante la Roma di questo periodo sia tutt'altro che irrestibile, il MIlan recita il "solito" copione quando incontra una squadra di livello. Succede quasi sempre, indipendentemente dagli uomini. È successo nel derby, in campionato con la Juventus, con il Napoli la domenica prima e quindi pure con questa Roma, che veniva da sette pappine in coppa Italia.

La colpa? Risolto il problema Higuain, mi sembra di tutta evidenza che l'altro da cambiare sia Gattuso. Sarà che ho la fortuna di possedere un maxi schermo, ma era impossibile non notare come il 4-3-3 fosse completamente sbagliato.
Inutile entrare nei dettagli perché parlano i numeri: 0 azioni e 0 gioco.
L'idea lancio lungo a Piatek ha retto un tempo, poi persino i difensori della Roma vi hanno posto rimedio. Non l'ha capito Gattuso, come sempre spaventato dal poterle prendere. Però non schierare mai Conti è un errore, specie se Calabria fatica così tanto. Mai come non sostituire Chalanoglu, che è in evidentissimo affanno e avrebbe bisogno di tanta panchina.

Per tutti questi motivi, se il Milan ringrazia Donnarumma, finalmente una partira all'altrezza dell'ingaggio, gli avversari ringraziono Gattuso, uno degli allenatori più tremebondi della storia del calcio.