Il calcio italiano decide di non fermarsi in una settimana tracciata dalla tragedia del ponte Morandi di Genova. Nonostante da più parti (anche di una certa autorevolezza dettata dai compiti istituzionali), era arrivato il suggerimento di unirsi alle squadre della città capoluogo ligure di non giocare per rispetto al lutto che ha colpito nel più profondo i genovesi, ma non solo i genovesi. Si gioca, con la fascia nera al braccio e con prima del fischio d'inizio un minuto di silenzio. Un silenzio composto e struggente, particolarmente quando al fischio finale dell'arbitro dallo stadio si alza un grido ''Genova Genova'' da brividi.

Parte meglio la Roma col suo 4-3-3  tanto caro a Mister Di Francesco più di quanto non sia congeniale alle caratteristiche della squadra, e la differenza di qualità con il 3-5-2 granata di Mazzarri si vede tutta nonostante i meccanismi non siano ancora oliati alla perfezione. I giallorossi mantengono il comando del gioco fin dalle battute iniziali e la battaglia tra le due compagini si svolge maggiormente a centrocampo dove come già detto la qualità maggiore dei giallorossi sovrasta il centrocampo granata nonostante la scarsa forma di Strootman e l'imprecisione di Pastore ancora in evidente difficoltà sia per la posizione in campo che per condizione atletica.

La parte centrale del primo tempo conta una conclusione a rete di Pastore ribattuta in area da Izzo su lancio dalla destra di Florenzi e due legni a distanza ravvicinata colpiti da Kolarov e Dzeko. Da rilevare che la temperatura ancora pienamente estiva condiziona le squadre nel recupero delle posizioni in campo a tal punto da necessitare di uno stop per dissetarsi. Sul finire del primo tempo anche il Toro si rende pericoloso con una delle sue ripartenze, dove coglie la retroguardia della Roma solitamente in posizione avanzata in fase di possesso palla e complice la lentezza di Fazio il granata Rincon lancia in attacco Iago Falque il quale restituisce il pallone al compagno che con un tiro colpisce la parte superiore della traversa. Diversi sono gli errori di impostazione dei giallorossi e la manovra risulta ancora lenta, e si deve a Florenzi uno tra i più propositivi la conclusione a rete salvata da Nkoulou nei minuti di recupero.

Parte il secondo tempo con un Torino più intraprendente e la Roma che sembra essere rimasta negli spogliatoi, tanto che una conclusione di Baselli viene respinta malamente da Olsen mettendo i brividi ai sostenitori giallorossi arrivati all'Olimpico. In questo frangente i granata riescono anche a passare in vantaggio ma solo la terna addetta al VAR riesce con l'ausilio delle immagini a revocare la marcatura dell'ex giallorosso Falque che col braccio destro risultava in fuorigioco. Lo scampato pericolo risuonava come un allarme per la squadra di Di Francesco che da quel momento riprendeva il controllo del campo senza però accentuare la pericolosità.
La svolta della partita arriva con i cambi al 60' di Cristante, che subentra a ElShaarawy e dieci minuti dopo Kluivert per Under. Con i nuovi entrati complice la freschezza rispetto ai compagni che avevano iniziato la partita la manovra diventa più fluida e anche i tiri nello specchio granata diventano più insistenti.

L'incontro scorre fino all'ultimo quarto dove dopo una conclusione in area di Pastore ribattuta da Baselli che fa gridare al gol, il tecnico giallorosso decide di sostituire proprio ''il Flaco'' con Schick. Da un traversone del solito Kolarov c'è lo stacco di testa di Dzeko che colpisce la base del palo, il terzo dell'incontro. Ma è solo la prova generale di quello che sarà da lì a poco. Nel frattempo c'è un'altro errore di Fazio che si perde Belotti il quale entra in area e con un tiro in diagonale impegna severamente Olsen. Si ripete il portiere della Roma su un tiro del solito Falque riscattando così parzialmente il mezzo ''pasticcio'' di inizio ripresa. Nel mentre le proteste della panchina granata susseguenti a un fallo di gioco portano all'allontanamento del Mister Mazzarri non nuovo a tali comportamenti.

E arriviamo al momento clou della partita: 89' minuto  Kluivert prende l'iniziativa partendo dalla sinistra, avanza e tenta di accentrarsi ma non trovando spazi prosegue la corsa fin sulla destra dove senza trovare efficace contrasto scorre fino a fondo campo e lanciando un cross perfetto dove Dzeko posizionato sul secondo palo colpisce il pallone con  effetto arcuato che va a infilarsi sotto l'incrocio alla sinistra di Sirigu. Esplode l'urlo del settore riservato ai giallorossi e il campione, il fenomeno, il gigante croato corre sotto i suoi sostenitori lanciando la maglia ed esibendo i pettorali in segno di forza!
E' l'epilogo di un incontro che si era orientato verso un pari senza marcature ma quando in campo ci sono campioni di una tale caratura non bisogna mai dare per sicuro un risultato prima del triplice fischio finale. Uno dei gol più belli realizzati dal gigante in forza alla Roma, un vero Re del gol, di quelli più forti mai passati nella Capitale.
Un campione tra i massimi campionati d'Europa, che paradossalmente era stato messo in partenza nello scorso Gennaio e che solo la sua opposizione aveva fatto sì che la Roma raggiungesse la terza piazza in campionato e la più prestigiosa semifinale di Champions.

C'e ancora da lavorare molto, da migliorare in tutti i reparti, ma i cambi subentrati nella ripresa hanno dimostrato che c'è dell'ottimo materiale a disposizione di Di Francesco, ancora in gran parte da scoprire. E chissà che le tante opinioni e perplessità degli addetti ai lavori sul mercato giallorosso non siano smentite in positivo svelando un potenziale ben più importante.