Sparare sul rossonero. No non è una nuova versione della roulette, è il nuovo sport nazionale, che coinvolge tutti: dal tifoso fazioso di altri colori, al governo, a dirigenti e presidenti vari. Tutti, ad oggi, si sentono in diritto e soprattutto in dovere di dire la loro e sparare sul club rossonero di tutto e di più.

Si sta strumentalizzando un episodio goliardico e scherzoso, di cui tutti conoscono storia e motivazioni, dove i diretti interessati hanno risolto tutto in meno di 24 ore, perché loro hanno vissuto quei momenti e loro sanno in totale onestà, che sì, quel gesto forse poteva essere risparmiato, perché nessun tifoso vorrebbe vedere la maglia della propria squadra del cuore sventolata sotto la curva avversaria dopo una sconfitta, ma da qui a farli passare per due mostri degni di squalifica ce ne passa. Si perché addirittura è stato richiesto l’intervento della procura federale che, tramite la prova TV, dovrebbe intervenire contro i due milanisti. Al ridicolo non c’è fine.

Bisogna utilizzare la prova TV? Benissimo. Allora riavvolgiamo il nastro e facciamolo ripartire da 2 minuti prima del terribile atto (?), quando Luis Felipe prima va dritto contro Suso, e quando Patric poi sfiora con un pugno degno del miglior Rocky Balboa il tremendo Kessiè. Questi non sono atteggiamenti che fomentano l’odio? Caro Acerbi, che ne pensi? E il sottosegretario Giorgetti cosa ne pensa invece? Questo tipo di violenza è accettabile? La violenza fisica è più accettabile dello scherno? Se è così, sarebbe bello che tutti lo sapessero, almeno al fischio finale delle partite, invece di vedere i SOLITI sfottò tra tifosi, li obblighiamo a prendersi a pugni. Magari questo è più educativo, vero SOTTOSEGRETARIO? Sì, forse, bisognerebbe procedere in questa direzione.
Meno male che almeno i protagonisti hanno pensato bene di chiudere la questione, perché fosse stato per giornalisti e non, la storia poteva continuare ancora per settimane.

Ricordo ancora chi rideva quando Totti mostrava la maglietta “vi ho purgato ancora” e ricordo ancor meglio chi si sbellicava quando Materazzi mostrava la maschera di Berlusconi dopo un derby vinto. Lì non c’era nessun problema? Lì era tutto corretto e rispettoso? Assolutamente no, ma ormai, si sa, quando si parla di Milan tutti si sentono in diritto di caricare e sparare. Come il direttore Tare che dopo la partita, parla di “morte annunciata” lamentandosi con tutti i microfoni dell’andamento dell’arbitraggio (a detta di tutti corretto e senza errori), ma questo non fomenta nessun odio, vero?

Eh già. Ma non finisce qui, perchè sulla stessa scia del direttore, anche il presidente Cairo si sente in diritto e in dovere di dire, alla fine di una gara in cui si è visto la sua squadra picchiare per 90 minuti gli avversari dando proprio un pessimo spettacolo, che “Non dico che vogliano fare andare il Milan (in Europa) o cosa, ma se guardi ieri qualcosa pensi…”.
Bene, posso capire un dirigente che a freddo magari non rivedendo nemmeno bene le immagini, dica cose del genere, ma un presidente di un’altra squadra, il giorno seguente, dopo aver visto le immagini che hanno ampiamente dato ragione all’arbitro e alle sue scelte con quale coraggio può dire una cosa del genere? Come può anche solo alludere a determinate cose? Non sono forse queste le cose che fomentano i tifosi? Non è forse l’idea di complotto che fomenta le folle? Beh sig. Cairo, sa che cosa penso? Penso che forse un po' tutti siete sorpresi del fatto che il Milan anche dopo quasi 5 mesi in cui non si è visto fischiare nemmeno un rigore a favore, nonostante i presupposti ci siano stati ed anche più di una volta, (per non parlare di tante altre scelte discutibili, che non sto nemmeno ad elencare) sia ancora lì, ancora al quarto posto. Ancora a difendere il posto che merita una società così gloriosa, che tanto ha dato al calcio italiano ed europeo.

Questo è l’obbiettivo rossonero: tornare in Europa, quella che conta. E ci tornerà grazie al sacrificio in campo, alle battaglie che vincerà e grazie ad un allenatore che ha fatto la storia di questo club e non grazie ai presunti complotti. Per gli altri, viceversa, l’obbiettivo è il rossonero, caricare e spararci sopra, perché è più semplice dato il momento che sta passando, perché fa comodo a tutti, e proprio per questo, alla fine, il quarto posto darà ancora più soddisfazione.

Ora Basta con le allusioni! Ora basta falsi moralismi! Ora parlate di calcio!