Ne senti tante, ne vedi tante, molte volte ti vien da ridere, poi arriva quel giorno che non ce la fai più, che vorresti averlo davanti quel tizio, per dirgli "Dottore (guai a non chiamarli così), ma che cavolo stai dicendo? Ma ti senti? 
Chi copre dei ruoli importanti, come quello di giornalista, opinionista in importanti testate o programmi (tv o radio) non dico debba avere sempre ragione, perchè chiederemmo una cosa impossibile, ma la coerenza sì. La coerenza è la cosa che ci distingue, è quella cosa che fa di noi degli esseri affidabili. Essere incoerenti è accettabile (certo lo è) se, dopo aver detto tutto, prima di dire il contrario di quel tutto, chiediamo scusa: "Scusate ho detto una scemenza, prendete per buono quello che sto per dire e cancellate il resto...".
Sarebbe bellissimo. Invece no. Invece ci ritroviamo una manica di incoerenti, pronti a "leccare il dito ed alzarlo in alto" prima di esprimersi, e soprattutto prima di criticare. Perchè oggi pare sia solo questo il ruolo del giornalista: criticare. Sarebbe cosa ovvia se la critica fosse solo un limitarsi a dare un giudizio come l'origine del termine vuole (negativo, ma anche positivo), ma ormai criticare vuol dire tutt'altro, ha perso quella accezione anche positiva, ed è rimasta solo quella negativa; si sa, nel dare giudizi negativi c'è più consenso! Si va contro a meno persone. Se io giudico negativamente chi ha una Ferrari, si offende chi ha una Ferrari, ma ovviamente sono molti di più quelli che una Ferrari non ce l'hanno e che magari si accodano al critico di turno o semplicemente ridacchiano facendo prendere valore alla critica. Esempio stupido, lo so.
Come stupide sono le cose che sto sentendo in questi giorni. Come incoerenti sono le cose dette da alcuni personaggi in questi giorni.

Calciomercato.com dà la possibilità di esprimerci, come la dà ad alcuni di questi personaggi.
Se loro possono dire stupidaggini, e vengono anche pagati, perché diamine non posso dirle io gratuitamente?
Addirittura un tizio di cui non voglio dire il nome (Sandro Sabatini, NDR) pochi giorni fa in un noto programma televisivo (pressing NDR), parlando del Milan, se n'è uscito fuori con una massima da brividi: "il Milan si è presentato nel derby, con 5 difensori - diciamo 3-5-2 - ma Theo e Calabria sono due difensori", frase detta in un contesto ovviamente critico in maniera negativa nei confronti dei rossoneri (ovviamente, data la prestazione altamente negativa). E quindi? Ma veramente si può dire una cosa del genere? Quasi quasi il Milan il primo tempo non è uscito dalla metà campo perchè aveva 5 difensori... Ma perché l'Inter quanti difensori aveva? Stesso 3-5-2 con Di Marco e Darmian sulle fasce, che spesso vengono usati come braccetti di difesa. Difensori. E quindi doveva difendersi per forza? Veramente dopo anni di lavoro, di chiacchiere e di partite viste e seguite, si può far uscire una frase del genere? Ma il dott. Sabatini (guai a non chiamarli così questi professionisti!) mica si è limitato a queste banalità.
Ebbene no. Il giorno dopo, proprio su Calciomercato.com, ha pubblicato un altro articolo, dove oltre a (quasi) paragonare questa rosa dell'Inter a quella del Triplete (ormai non c'è più alcun pudore), addirittura ha detto che "Calhanoglu è figlio di un calciomercato sbagliato, quello che ha illuso il Milan di svincolare tutti senza rimpianti".
Ma come? Io ricordo benissimo, quando mi trovavo in auto e ascoltavo Radio Sportiva, che il dott. Sabatini non faceva altro che celebrare Maldini e il Milan come i pionieri di un nuovo calcio, del vero calcio, del bene del calcio italiano, di un esempio che tutte le società dovevano seguire per salvare il calcio stesso. Lo ricordo benissimo, quando il buon Paolo non si piegò alle richieste di Mino e Gigio. Lo ricordo benissimo quando la storia si è ripetuta proprio con il turco, sottolineando che se il Milan lo aveva aspettato per anni, anni in cui non giocò affatto bene, solo per aver contribuito a portare il Milan in Champions con una buona seconda parte di stagione, basta e avanza raddoppiargli lo stipendio, chiedere di più non è lecito (Chalanoglu percepiva 2.5, il milan offrì 4.5, se non era un raddoppio, poco ci mancava).
E ora? Ora, dopo che il Milan ha vinto uno scudetto (appena il turco dimostrò la sua irriconoscenza andando via dopo essere stato aspettato per 3 anni e giocandone 1), solo per un mese fuori fase (dopo che per 3 anni possiamo dire, la terza/quarta rosa della serie A è stata costantemente al vertice del calcio italiano) vien fuori che addirittura Chalanoglu è l'emblema di un fallimento? Fallimento sarà stato il percorso del turco. Il Milan ha un progetto chiaro. Ambizioso e soprattutto a lungo termine. E in questo progetto al momento ci sono dei paletti economico/finanziari da rispettare: paletti che hanno portato il Milan dall'avere un rosso in bilancio di 300 mln a 60 mln (e che probabilmente con la partecipazione in Champions e l'aumento dei ricavi l'anno prossimo verrà azzerato); è vero, l'Inter ha abbassato anche questo rosso, che ad oggi si attesta su i 140 mln (più del doppio dei rossoneri), ma un grazie immenso i nerazzurri lo devono alle cessioni di Lukaku e Hakimi, ma non sempre c'è la gallina dalle uova d'oro a salvare il culetto. Chi di parametro zero colpisce, di Parametro zero perisce e via via i pilastri mollano anche il club nerazzurro (Perisic prima, Skriniar ora, De Vrij e Dzeko domani, Lukaku che torna in quel di Londra, Correa che è invendibile), e allora bisognerà spendere, e vedremo il bilancio come ne risentirà.
Domani il Milan lancerà Thiaw, un difensore che ha solo miglioramenti nel prossimo futuro, l'Inter domani punterà ancora forte su Acerbi (buon difensore... un giovanotto di 35 anni tra poche ore) e una difesa da ricostruire. Nel breve termine l'obiettivo da non mancare per il Milan è la qualificazione alla Champions. E la matematica dice che nulla è perduto, anzi.
Il Milan il periodo negativo lo sta affrontando, gli altri lo dovrenno affrontare, come succede in tutte le stagioni a tutte le società. Per l'Inter, che ha in Chalanoglu l'emblema del trionfo delle scelte di mercato, l'obiettivo è quello di vincere tutto per incassare (e per giustificare un monte stipendi del 60% superiore a quello dei rossoneri), e se la Champions è complicata per ovvi motivi, il campionato è impossibile perchè c'è un Napoli che ha sposato le linee guida dei rossoneri, non piegandosi a richieste fuori di testa per rinnovare i contratti (contratti di giocatori che erano sì pilastri della squadra, ma di una squadra che non aveva vinto nulla, una squadra di eterni incompiuti, che quindi non meritavano determinate cifre, come non le meritava il turco per la dirigenza del Milan, a ragion veduta). Che prendano pure parametri zero. Che si facciano pure una bella scorpacciata di parametri zero. Il Milan Berlusconiano ha insegnato dove porta. Ma tanto, se vi leccate il dito e lo alzate in alto, vedete che il vento picchia forte in quella direzione oggi, ma domani, si sa, il dito al vento si asciuga, e sarete costretti a leccarlo di nuovo e ad alzarlo nuovamente, vedendo che il vento è cambiato, e allora scenderete di nuovo in campo, con grande fomento a dire tutto (il contrario di tutto quello che state dicendo in questi giorni).

Ho parlato del Dott. Sabatini perchè le sue ultime uscite sono state per me raccapriccianti, e credo di essere libero di dirlo, ma queste parole sono indirizzate a tutti i personaggi del settore che hanno esattamente lo stesso comportamento. 
Certo, la piattaforma è vostra, quindi magari verrò anche censurato, come già fatto con dei miei commenti all'articolo del dott. su citato, ma io quello che avevo da dirvi ve l'ho detto; ho passato mezz'oretta e sono ugualmente soddisfatto.
Cordiali saluti.