Dopo il caos estivo, avevo deciso di rimanere in "silenzio stampa", ed evitare di continuare la mia analisi sulla stagione passata, su tutto quello che era andato storto e perché. Sentivo che il ciclo di Pioli al Milan fosse già terminato nel gennaio terribile del 2023, e che la sua conferma durante la stagione fosse soltanto dovuta all'idea condivisibile che fosse difficile trovare un sostituto adeguato, che potesse accettare l'incarico in corsa. Una fiducia a scadenza, perché a giugno sarebbe stato molto più facile trovare quel sostituto adeguato.
E invece la sua conferma ha spiazzato in molti, ancor più dopo il licenziamento di Maldini. La situazione attuale, alla luce di quelle scelte inattese, provoca inevitabilmente delusione e rabbia, e non può essere lasciata in silenzio. Ma richiede lucidità, perché solo quest'ultima può offrire l'opportunità di scelte e risultati sostenibili.

Prima di fare qualsiasi osservazione, sarebbe bene osservare questa statistica:

Anno - Allenatori                                Media Punti/Partita

2022 - Pioli                                               2,265

2020 - Pioli                                               2,257

2021 - Pioli                                               2,023

2018 - Gattuso                                          1,842

2023 - Pioli                                               1,714

2014 - Allegri+Seedorf+Inzaghi              1,667

2016 - Mihajlovic+Brocchi+Montella     1,667

2019 - Gattuso+Giampaolo+Pioli.           1,611

2015 - Inzaghi+Mihajlovic                      1,410

2017 - Montella+Gattuso                         1,333

 

Mostra la classifica della media punti del Milan in ogni anno solare dell'ultimo decennio. Dice alcune cose molto importanti:

  • Tra i 5 anni solari degli ultimi 10, in cui non c'è stato un esonero, il 2023 è stato il peggiore, addirittura peggiore del 2018 con Gattuso
  • Il 2023 è l'ultimo anno solare e allo stesso tempo il peggiore tra i 4 iniziati da Pioli
  • Il 2023 con Pioli ha una media punti paragonabile a quella del 2014 con Allegri, Seedorf e Inzaghi, e quella del 2016 con Mihajlovic, Brocchi e Montella: basterà una sconfitta nel prossimo turno di campionato contro la Fiorentina, per eguagliare le medie punti di quegli anni solari
  • Il Milan di Pioli nel 2023 fa più di mezzo punto a partita in meno di quello che faceva soltanto un anno prima, nel 2022, che, proiettato su 38 partite, rappresenta ben 21 punti in meno, una media di 65 punti a stagione

Quella classifica parla chiaramente della gravità della situazione, dice quanto la conferma di Pioli a giugno abbia avuto poco senso.
Il fatto che sia tanto peggiore dei 3 anni solari precedenti con Pioli in panchina, parla semplicemente di un declino inesorabile nell'esperienza in rossonero da parte dell'allenatore parmigiano, di un ciclo praticamente terminato.

Negli ultimi 5 anni ho visto il 99% delle partite del Milan (incluse amichevoli negli orari più assurdi) e posso dire con certezza che il gioco del Milan è già da due anni e mezzo in continua involuzione. Le partite del Milan, salvo sussulti isolati, come il primo tempo contro il Napoli o la partita contro il PSG, sono diventate sempre più noiose e sofferte. Il problema c‘era già nella stagione dello scudetto, ma la pancia vuota e la determinazione di Ibra hanno fatto il miracolo.
In realtà la situazione è anche peggiore, perché le prime 8 partite di questa stagione hanno contribuito a sorpresa ad innalzare la media. La situazione diviene molto più drammatica se si considerano le medie punti della prima parte dell'anno solare negli ultimi 10 anni:

Anno - Allenatori             Media Punti/Partita

2022 - Pioli                              2,316

2020 - Pioli                              2,143

2018 - Gattuso                         2,053

2019 - Gattuso                         1,947

2021 - Pioli                              1,875

2014 - Allegri+Seedorf            1,750

2023 - Pioli                              1,609

2016 - Mihajlovic+Brocchi     1,381

2017 - Montella                       1,350

2015 - Inzaghi                          1,227

Pioli, nella prima parte del 2023, è riuscito a fare persino peggio del duo Allegri/Seedorf nel 2014, facendo soltanto meglio del triennio buio 2015-2017, magrissima consolazione. E la situazione somiglia molto a quella vissuta con Montella, quando venne confermato inaspettatamente alla guida del Milan nell'estate delle cose formali.
Se tutto questo non basta a spiegare la fine di un ciclo, allora si è davvero ottusi.
Qualcuno obietterà che nelle prime 8 partite di questa stagione il Milan era primo in classifica a 21 punti. Ma se nelle successive 4 partite ne ha fatti solo 2 di punti, di cui 1 solo tra Udinese e Lecce: non c'è qualcosa di malato e irrazionale in tutto questo? Dopo un'estate in cui hai rivoluzionato 3/11 della squadra e trasformato la panchina, non avresti dovuto al contrario avere difficoltà all'inizio, e piuttosto iniziare a carburare in seguito?

Il gioco del Milan delle prime 8 giornate non era affatto convincente. I punti sono arrivati grazie alla ventata di novità, portata dalle grandi qualità tecniche e tattiche dei nuovi, Reijnders, Loftus-Cheek e Pulisic, oltre che al solito Leao, che hanno mascherato le difficoltà e l'inefficacia nel gioco del Milan di Pioli. Finito appunto l'effetto sorpresa, si è ritornati allo stesso trend della prima parte dell'anno solare. Tutto questo non promette niente di buono, e anche se desidererei tanto che arrivassero 6 vittorie fino alla fine dell'anno, temo che con Pioli ci saranno molte altre delusioni ancora.

Altri tireranno fuori l'alibi degli infortunati, quando invece Pioli vive perennemente con la squadra decimata dagli infortuni. Anzi, un tempo si esaltava nelle difficoltà, perché la squadra aveva un'identità, che trascendeva la formazione in campo. Così vedevi un Milan-Lazio 3-2 nel Dicembre 2020, con 4 titolari fondamentali assenti, Ibrahimovic, Bennacer, Kjaer, Kessiè, con la squadra che giocava un grande calcio convincente, vincendo la partita negli ultimi minuti, dopo essere passato in vantaggio di 2 goal ed essersi fatto rimontare. Giocava l'allora centrocampo di riserva Tonali-Krunic, Leao punta centrale, e l'acerbo Kalulu in coppia con Romagnoli. E si potrebbe continuare con una lunga lista di esempi. Ma soprattutto si scoprirà che il problema è molto vecchio (argomento che merita un'analisi a parte), e non si può correlare affatto con il crollo di gioco e di risultati, da parte del Milan di Pioli.

Pioli è chiaramente spremuto da questa esperienza al Milan, e avrebbe un enorme bisogno di una stagione senza allenare per rigenerarsi e mettere a posto le idee. Non sono soltanto le statistiche a indicarlo. Lo vedi chiaramente nel caos tattico e le scelte insensate che spesso caratterizzano il suo operato negli ultimi mesi. Ultima quella di preferire Musah al più esperto e adatto Florenzi, nel sostituire Calabria contro il Lecce.

Cosa fare allora? Aprire il dossier esonero con tutti i problemi annessi? O accettare di continuare, con il rischio concreto di peggiorare ulteriormente la situazione? Nella fragile speranza che possa ripetere le gesta di Sir Alex Ferguson al Manchester United, che dalla sesta stagione in panchina, dopo tre stagioni negative, aprì un nuovo ciclo, e non scese più dal podio della Premier League per ben 22 stagioni?
Purtroppo la ragione non ha una risposta facile, e la pancia, di questi tempi, crede poco alle favole. E chiede una scossa a tutto l'ambiente. Per salvare una stagione che è ancora salvabile.