Ormai da tempo è chiaro ai noi tifosi rossoneri che al Milan i grandi colpi si possano soltanto sognare. La dirigenza spende poco, in modo molto mirato. In tre stagioni hanno superato la soglia dei 20 milioni spesi per il cartellino di un singolo giocatore soltanto in 3 casi: Leao, Hernandez e Tomori. E mai hanno superato i 30 milioni. Se poi si considerano l'impatto a bilancio annuale di ogni acquisto, la somma dell'ammortamento annuale e l'ingaggio lordo, non è mai stata superata la quota dei 10 milioni. A queste cifre è chiaramente impensabile arrivare a grossi nomi.
Nonostante questo, non si può negare che la società stia costruendo pazientemente, stagione dopo stagione, una rosa molto promettente. Con delle regole abbastanza chiare, condivisibili o meno:

  • Andare dritti per la propria strada, non facendosi soggiogare né da procuratori, né da calciatori, al chiaro rischio di perdere gente a zero
  • Non partecipare ad aste e a giochi al rialzo, rimanendo fermi sulle proprie posizioni, ed essendo pronti a ritirarsi e a virare su altri obiettivi in qualsiasi momento
  • Mantenere segreti gli obiettivi più importanti

In linea con questi principi, è fresca di qualche giorno la notizia della rinuncia a Pellegri, per il quale il Monaco non sembrava accettare le condizioni per lo sconto. Accelerando improvvisamente su un nome nuovissimo, Marko Lazetic della Stella Rossa. Un talento di appena 18 anni, che alla Stella Rossa considerano al momento il più grande talento delle loro giovanili, tecnicamente superiore a Vlahovic a quell’età. Accostamento, quello al Milan, che in realtà in Serbia citavano già qualche mese fa, e di cui forse i giornali italiani erano poco a conoscenza. Con la partenza di un talento come Pellegri, arriverà così un altro talento precocissimo come Lazetic, che si spera possa avere maggiore fortuna con l'integrità fisica, e che possa crescere con calma sotto l'ala protettiva di Ibra e Giroud.
Ma non siamo ancora assolutamente "a posto così". E non mi riferisco soltanto al problema della difesa. Il calciomercato estivo si è concluso con una grossa incognita: il trequartista. Calhanoglu è stato semplicemente sostituito con la sua riserva della scorsa stagione, Brahim Diaz. E non era chiaro chi sarebbe diventato a sua volta la sua riserva: Daniel Maldini? O l'ultimo arrivato Junior Messias, un giocatore che si è sempre esaltato sull'out di destra? O il jolly Krunic? Il risultato è sotto gli occhi di tutti:

  • Brahim Diaz, dopo un inizio molto brillante, è entrato in una lunga crisi (sindrome da long-COVID?), annientato da ogni squadra avversaria nelle ultime settimane, inclusa la Juventus nell’ultima partita
  • Daniel Maldini si è rivelato ancora acerbo, e bisognoso di una esperienza nelle serie minori per farsi le ossa
  • Junior Messias ha giocato, come era prevedibile, principalmente sull'out di destra
  • Krunic si è rivelato lento e impacciato, inadatto al ruolo di trequartista negli schemi di Pioli, come evidenziato nella partita contro la Juventus

Il prestito biennale di Brahim Diaz con diritto di riscatto e contro-riscatto da parte del Real Madrid ad una cifra bassa non offre neanche tanto margine d'azione. Perché se il giocatore non convince, non lo riscatti, ma se dovesse riuscire ad esplodere definitivamente, il Real Madrid vorrà riprenderselo. Per questo la situazione del trequartista è ancora più spinosa, trascurando per adesso Yacine Adli, e le soluzioni alternative in stile Kessie.
Con l'attesa cessione di Castillejo, si dovrebbe liberare un posto, che la dirigenza, coerentemente con quanto fatto finora, dovrebbe riempire subito. E l’acquisto di un trequartista da alternare a Brahim Diaz, dovrebbe essere in cima ai pensieri della dirigenza.
Trovare un difficile punto di contatto tra i nomi che vorrei come tifoso, e quelli che rientrerebbero nei parametri della dirigenza, è davvero difficile.

Mi viene in mente un solo giocatore, un talento incredibile, che altrettanto incredibilmente si trova in una condizione contrattuale che lo rende molto appetibile, data la scadenza a giugno 2022: Fabio Carvalho.
Il portoghese Fabio Carvalho sta impressionando tutti nella Championship inglese, la serie B migliore del mondo, trascinando il Fulham al primo posto, con 8 goal segnati finora, 1 ogni 147 minuti.
Fabio Carvalho ha compiuto 19 anni ad agosto, ha la stessa altezza di Brahim Diaz, ma non ha nulla da invidiare per personalità, talento, movimento, velocità, imprevedibile e fiuto del goal, ma con tre anni in meno. E non lasciamoci ingannare dal fatto che giochi in una seconda lega: Liverpool, Borussia Dortmund, Bayer Leverkusen, West Ham, Leeds, si stanno dando battaglia per lui, tanto per far capire quanto sia promettente il giocatore. Al Milan potrebbe venire a giocarsi il posto con Brahim Diaz, partendo entrambi alla pari, e alleggerendo il Milan dell'incertezza sull'affare Brahim Diaz.

Fabio Carvalho è decisamente un'occasione da non farsi sfuggire. In passato, a Novembre, era stato anche accostato al Milan, ma da tempo non se ne parla più. Conoscendo la dirigenza rossonera, potremmo dire che questo sia un buon segno, perché l'esperienza di Tomori insegna quanto la dirigenza viaggi a fari spenti sui giocatori che interessano davvero. Al momento sarebbe purtroppo il Liverpool la squadra in vantaggio sul giocatore, ma sarebbe bello venire a sapere, da un momento all'altro, di un sorpasso improvviso del Milan, e di un accordo vicino alla chiusura. Sarebbe anche una piccola rivincita, per noi, contro i "rossi", che hanno infranto quest'anno il nostro sogno di arrivare agli ottavi di Champions. Caro Maldini, facci una bella sorpresa!