Immaginiamo un mondo parallelo, dove Hauge è un giocatore della Sampdoria, al posto di Damsgaard, e ha giocato l'intera stagione con i blucerchiati. Come sarebbe andata la stagione del norvegese? Quanto chiederebbe Ferrero per il suo cartellino? Chissà, avrebbe forse segnato tanti goal, e Ferrero chiederebbe non meno di 30 milioni per il suo cartellino. E in più, sarebbe un sogno di mercato per tante squadre.

Oggi invece è quasi uno scarto del Milan. Mi direte che sono solo speculazioni, che se il Milan lo sta scartando, ci saranno dei motivi validi. Forse gli stessi che hanno reso in passato degli scarti del Milan i vari Patrick Vieira, Aubameyang, Davids, Darmian, Locatelli, Pessina?
Diciamo che se Hauge avesse avuto il posto di Damsgaard alla Sampdoria, adesso avrebbe una considerazione molto diversa. Perché Hauge non ha nulla da invidiare a Damsgaard.
Per questo sembra paradossale aver sentito parlare nelle scorse settimane di Milan interessato a Damsgaard, e intenzionato a scaricare il norvegese. Si deve essere ingenui per pensare che un Damsgaard verrebbe al Milan a imporsi. L'esperienza recentissima di Tonali, dovrebbe insegnare ai più ingenui che i giovani talenti, fatti passare per campioni nelle piccole squadre dopo una stagione positiva, e con richieste esorbitanti dei loro presidenti, quando arrivano nelle grandi squadre, stentano quasi sempre alla prima annata. Non perché siano scarsi, ma piuttosto perché hanno bisogno di crescere ed essere aspettati. Tranne ovviamente che si chiamino Messi, Ronaldo, etc…

Chi ha studiato un po' più a fondo Hauge, senza limitarsi superficialmente agli spezzoni giocati senza successo in questa stagione, sa che il giocatore ha un potenziale notevole. E sa anche che le scusanti per la sua stagione difficile sarebbero troppe per un giudizio definitivo:

  1. È arrivato dopo la preparazione estiva, quando è impossibile per un giocatore giovane, straniero e nuovo al calcio italiano, diventare centrale nello scacchiere di un allenatore, senza snaturarne il credo tattico
  2. Non conosce la lingua italiana
  3. La stagione calcistica norvegese inizia a fine Marzo, quindi il ragazzo si è dovuto fare un'annata interminabile e sfiancante di 14 mesi, senza una pausa superiore a 2 settimane, e senza potersi quindi rigenerare mentalmente
  4. Il ruolo di esterno sinistro del 4231, nello scacchiere di Pioli, non prevedeva la grande libertà di azione che ama Hauge, e alla quale era abituato al Bodo-Glimt
  5. Il ruolo di trequartista nel 4231, avrebbe questa libertà di azione, ma Pioli non ha mai visto il norvegese in quella posizione, o comunque gli ha preferito Calhanoglu, Diaz, Krunic e persino Meite
  6. Soprattutto, c’era un altro giocatore sempre al centro del gioco, ossia proprio Calhanoglu

Se qualcosa non ha funzionato, non significa direttamente che non possa funzionare mai. Abbiamo scaricato Paquetà per 20 milioni al Lione, ringraziandoli anche. Dopo soli 12 mesi è il Lione che ringrazia, e chiede 35 milioni per la sua cessione, vedendo tra le squadre interessate nientedimeno che la Juventus. Il caso Edgar Davids potrebbe continuare a fare scuola in questo senso.
Il problema grosso di Hauge è secondo me quello del ruolo. L'esterno nel 4231 di Pioli deve giocare di più senza palla, deve coprire maggiormente sugli attacchi del terzino, deve accentrarsi raramente sulla trequarti. L'esterno sinistro nel Milan deve anche attaccare l'area, e offrirsi come spalla per l'attaccante. Hauge è abbastanza inadatto a tutte queste funzioni. Viene erroneamente creduto un esterno sinistro, ma paradossalmente, il ruolo di esterno nel 4231 rossonero è il peggio che gli si possa offrire.
Hauge è esploso nel Bodo-Glimt come esterno sinistro nel 433, ruolo purtroppo molto diverso. Anche perché l'allenatore del Bodo gli permetteva una grande libertà di azione, più da trequartista alla Calhanoglu, consentendogli di accentrarsi spesso (vedi goal al Milan), o di scendere in mediana a prendere palla e impostare. Nel Bodo era la mezzala sinistra a coprire sul terzino Björkan, era l'ala destra Zinckernagel ad attaccare l'area, e a offrirsi come spalla a Junker, oltre alla mezzala Saltnes. Ma soprattutto Hauge aveva quello che più gli serve, essere al centro del gioco.
Ma a parte il giudizio sulla stagione di Hauge, e le valutazioni sul suo ruolo, ci sono altre considerazioni importanti sulla gestione molto discutibile di questo acquisto da parte della dirigenza rossonera.
Si sa che alcuni campionati sono sfalsati tra loro, e il passaggio di giocatori tra questi campionati richiede sempre tempo per funzionare correttamente. La stagione del campionato italiano inizia ad agosto-settembre, e termina a maggio dell'anno successivo, mentre quella norvegese inizia a marzo-aprile, e termina a novembre. È un aspetto che molti erroneamente sottovalutano. Prendiamo il più forte norvegese al mondo attualmente: Erling Braut Haaland. È molto interessante studiare come il Salisburgo abbia gestito il passaggio di questo fenomeno dal campionato norvegese sfalsato rispetto a quello austriaco. Penseremo tutti che abbia iniziato a giocare da subito, e a segnare una caterva di goal. Ma le cose non stanno affatto così.
Per prima cosa il Salisburgo non ha sbagliato la tempistica dell'acquisto, come fatto dal Milan. Haaland viene acquistato nell'agosto del 2018, e gli viene permesso di completare il campionato norvegese, e fare anche le vacanze a Dicembre. Arriva al Salisburgo soltanto nel gennaio del 2019. Perché il Milan non ha fatto la stessa cosa con Hauge? Che vantaggio ha portato averlo quasi sempre in panchina tra ottobre e dicembre, senza potergli nemmeno concedere la preparazione estiva?
Seconda cosa, ma ancora più importante, è che Haaland, nella prima stagione nel Salisburgo, ha giocato soltanto 4 partite tra campionato e coppa, segnando solo un goal, sedendo in panchina per due partite intere, e non venendo convocato per ben 11 partite. Giocatore timido e senza carattere, avrebbero pensato molti tifosi. Forse anche peggio di Hauge al Milan nell'ultima stagione. E cosa ha fatto il Salisburgo a giugno 2019? Ha cercato di scaricarlo perché aveva deluso le aspettative? Niente di tutto questo, ragazzo confermato e tanto spazio in campo, ripagato alla grande: 17 goal nelle prime 9 partite ufficiali. Il resto è storia di questi giorni.

Ora non voglio dire che Hauge sia il nuovo Haaland, a parte la diversità di ruolo, ogni persona ha la sua storia. Ma la partenza a rilento di Haaland al Salisburgo dovrebbe rendere la società rossonera molto più cauta nel liquidare così velocemente il talentino norvegese. Il suo potenziale è notevole, e se riuscisse ad esplodere altrove... il danno e la beffa sarebbero enormi.