Sembra passata una vita da quell'11 luglio in cui tutte le piazze del nostro paese erano decorate con bandiere tricolore che sventolavano senza sosta, quelle trombette che sembravano non volersi mai esaurire e migliaia di persone che pur non conoscendosi condividevano un coro o esultavano insieme; è stato l'europeo della nostra Italia, tornata sul tetto del mondo quasi come per una volontà divina che sembrava già aver previsto che quell'europeo sarebbe stato nostro. L'europeo di un gruppo solido, coeso, capace di compattarsi a testuggine nei momenti di difficoltà e di disegnare calcio su tela superata la tempesta; un'europeo vinto anche grazie e soprattutto al compianto Gianluca Vialli, che ha voluto esserci ad ogni costo in un momento in cui la malattia lo teneva sotto tiro, quasi incatenato ad una sedia quasi a voler dire: " tu da qui non ti muovi" e invece lui ha raccolto ogni sua forza per esserci, e regalarci attraverso la sua grinta ed il suo sorriso il successo. 

Effetto forze fresche: nella fase finale della Nations League appena conclusa, l'Italia ha evidenziato quelle che sono state le enormi difficolta riscontrate dopo l'exploit europeo ma ha mostrato anche un volto nuovo, giovane e bello: un volto rappresentato dalle nuove leve che si sono distinte in queste due partite dimostrando voglia di fare, voglia di dire la loro, ma soprattutto voglia di rappresentare la nostra nazione: l'ItaliaFrattesi e Di Marco in versione deluxe, Retegui che si deve ancora ambientare in questa nuova realtà ma lotta come un leone su ogni singolo pallone giocabile, Chiesa e Zaniolo che regalano sprint e giocate di grande qualità per distacco, Alessandro Buongiorno che alla prima da titolare con la nazionale non dà l'aria di essere un bambino spaesato e impaurito al primo giorno di scuola, anzi tutt'altro: regge urto e pressione da vero leader difensivo. Insomma mi viene da pensare che abbiamo elementi davvero notevoli che possono aiutare a riportare l'Italia dove merita.

Lo slancio degli azzurrini: Non fermiamoci ai "grandicelli" però: ragazzi, abbiamo nelle retrovie dei bambini prodigio, dai Pafundi Baldanzi, passando da Cambiaghi Pellegri supportati da un'immenso Casadei e per chi non lo conoscesse vi sottolineo un paio di dati molto interessanti: ruolo ricoperto centrocampista; risultato= capocannoniere del mondiale under 21 con 7 reti, può bastare? Quindi se avete dei dubbi riguardo il futuro della nostra nazionale, fermatevi un secondo, tirate un forte sospiro di sollievo perchè abbiamo una corazzata davvero spaventosa!

Pro e contro: un'Italia dalle mille sfaccettature: se possiamo definirci tanto giovani quanto belli, dobbiamo essere anche obiettivi sulle difficoltà che stiamo riscontrando: complice sicuramente una stagione calcistica fisicamente paragonabile alle fatiche di Ercole, ma è sotto gli occhi di tutti che qualcosa và sicuramente migliorato e rafforzato. Partiamo dalla solidità del gruppo: qualcosa si è inceppato, ma non a livello di spogliatoio quanto a livello di equilibrio in campo; un pò come se la magia che ci ha avvolto e ci ha trascinato fin lassù verso la vittoria si fosse un pò smarrita. Basta paragonare le partite dell'Europeo e le partite di Qualificazione al Mondiale: cavolo la squadra è la stessa, il tecnico anche e ciò và ad avvalorare la mia tesi. Brillantezza: altro elemento che secondo me si è andato un pò perdendo: è mancata la capacità di alcuni giocatori di prendere in mano la situazione quasi come se avessero paura di fare quel passo in più, limitandosi a svolgere un lavoro sufficiente e poco più. Coraggio: quello ha da sempre contraddistinto la nostra nazionale! Dar Cucchiaio di Francesco Totti ad Euro2000 fino allo straripante Federico Chiesa che dagli ottavi di finale in poi si è preso in mano la squadra. 

Uno sguardo al futuro: il futuro si chiama Euro2024 in cui l'Italia è chiamata a rialzarsi, dove l'Italia arriva con una doppia faccia: la faccia di chi è stato capace di stupire tutti e conquistare l'Europa 2 anni fa contrapposta alla faccia triste e sconsolata di chi ha dovuto guardarsi la seconda edizione del Mondiale senza poter supportare i propri colori. E allora bisogna dimostrare chi siamo, ma chi siamo veramente! Ritrovare quella magia che ci ha accompagnato alla vittoria cercando di essere quanto più perfetti possibile; bisogna essere in grado di ritrovare quella solidità e quella brillantezza sopra citate perchè solo impugnando le nostre armi migliori possiamo continuare a scrivere la storia, possiamo rimetterci lassù sopra tutto e tutti guardando gli altri dall'alto e dicendo:" siamo tornati nel posto che ci spetta".