In queste ore parlare di calcio aiuta ad allentare l'angoscia dai veri problemi.

Stupisce, allora, quando proprio dal calcio arrivino esempi concreti di solidarietà a chi in queste ore ha perso tutto.
Parlo di Lewandowoski, il campionissimo del Bayern di Monaco, che ha deciso di rescindere il contratto con il brand cinese, numero uno di tecnologia per il sospetto aiuto a Putin contro i cyber attacchi.
Un gesto tutt'altro che simbolico, dal momento che l'attaccante Polacco in questo modo rinuncia a ben 5 milioni di euro. 

Un'anomalia per un mondo dove per un paio di milioni in più si è pronti ad abiurare alla maglia con cui si è cresciuti, girare le spalle ai tifosi (a volte pure irriderli) nel plauso dei media sempre pronti a benedire: "ha fatto bene".
Al contrario se c'è qualcosa che questa guerra ci sta dimostrando è che seguire i soldi non è la cosa più giusta, solo la più comoda.
Nel calcio troppi soldi concentrati in poche mani fanno danni come altrove.

Sarò retorico, ma è bello che ogni tanto qualcuno dica no!
Certo non si può chiedere ai calciatori di diventare altro, ma sicuramente ai media di sottolineare cosa significhi la parola campione per generazioni che si spera saranno un po' meglio.