Era il 1968, durante un incontro per discutere un rinnovo di contratto, la dirigenza dell'Ajax si trova nella stanza Cor Coster. Personaggio di un certo rilievo nell'Olanda del tempo, era infatti uno dei più grandi commercianti di pietre preziose dei Paesi Bassi.

Il motivo? Il rinnovo sul banco era quello del suo futuro genero, un certo Joan Crujff. Chi meglio di Coster poteva contrattare il più splendente dei diamanti del calcio? 
Il numero 9 (prima di prendere il 14) dell'Ajax, credeva fosse ingiusto discutere del suo contratto da solo insieme a sei dirigenti dei Lancieri e, nonostante provarono a escludere dal tavolo delle trattative chiunque, lui volle a qualsiasi costo il suo futuro suocero in quella stanza. 
E' così che nacque la figura del procuratore nel calcio. Ennesima eredità lasciataci dal "Profeta del gol" o il "Pelè bianco". Scegliete voi il soprannome che preferite, tanto nessuno di essi riuscirà a rendere l'idea di ciò che è stato Crujff per il mondo del calcio. 
Nonostante per alcuni anni la maggioranza dei calciatori continuò ad occuparsi personalmente dei propri interessi, nella seconda metà degli anni 70' questa nuova figura diventerà indispensabile per i giocatori. 

In Italia il primo procuratore fu Antonio Caliendo, avvocato napoletano che nel 1977 iniziò a curare gli interessi di Giancarlo Antognoni. Addirittura nella finale del Mondiale 1990 a Roma vantava in procura ben 12 calciatori su 22 tra tedeschi e argentini.
Negli anni 80', emerse anche la figura di Claudio Pasqualin, avvocato friulano con un debole per i trequartisti estrosi e i difensori rocciosi. Tra i "suoi" giocatori anche i vari Del Piero, Giovinco, Gattuso, Vialli, Montero, Vierchowod.
Pasqualin, Caliendo ma anche Bozzo, Martina, Vigorelli... Una scuola italiana di procuratori che, di pari passo la caratura del nostro campionato, ha avuto una fama mondiale. 

La storia di questa figura inizia a cambiare quando nascono e si sviluppano (in particolare in Brasile e in Portogallo) le agenzie e i fondi di gestione calciatori. Jorge Mendes, già procuratore di Cristiano Ronaldo, ha la brillante intuizione di creare una sua agenzia, la Gestifut International. Per darvi un'idea, nella nazionale portoghese campione d'Europa nel 2016 solo due giocatori in rosa non erano gestiti dall'agenzia di Mendes. In questo momento, la quasi totalità dei calciatori emergenti portoghesi è gestita dalla Gestifut. 

Jonathan Barnett è l'omologo di Mendes in Gran Bretagna. Fondatore e presidente della Stellar Group è diventato famoso e rinomato nel mondo calcistico grazie al multimilionario trasferimento di Gareth Bale dal Tottenham al Real Madrid. Nel 2018 ha incassato in commissioni 79,56 milioni di dollari. Jessie Lingaard, Joe Hart, Luke Shaw sono alcuni dei giocatori di cui detiene la procura.

Per ultimo non si può non citare il famigerato Mino Raiola. 
Il più temuto e rispettato dalle società e dagli addetti ai lavori, Raiola rappresenta la naturale evoluzione della figura del procuratore calcistico nella società attuale. E' in grado, infatti, di destabilizzare qualsiasi ambiente, quando ritiene conveniente farlo, anche con una semplice intervista. Nessuno prima di lui è stato capace di utilizzare il caos mediatico con lo scopo di ottenere benefici per i suoi giocatori e quindi per sè stesso. Un uomo che a causa dei suoi modi di fare non suscita sicuramente simpatie, bisogna però riconoscere che è un'eccellenza mondiale nel suo lavoro e difficilmente chi gli ha affidato la propria procura si è pentito successivamente della scelta.

Il lavoro del procuratore calcistico 2019 è esattamente quello di Cor Coster, ricercare continuamente le pietre più preziose e venderle al miglior offerente. Considerando che in questo momento storico la situazione contrattuale del giocatore è decisamente più rilevante del cartellino in mano alla società, il ruolo del procuratore è destinato a diventare sempre più influente, fino al punto in cui potrebbe diventare il demiurgo delle squadre di calcio. 

E chissà se nel prossimo futuro non saranno proprio gli agenti dei giocatori a schierarli in campo, un'eventualità questa che non sembra neanche utopistica. Dal 1968 ad oggi l'escalation è stata di tale dimensioni da rendere difficile immaginare dei limiti all'aumento di potere dei procuratori.