Seguo spesso la primavera del Milan, una squadra che ha grosse lagune tecnico-tattiche e che sta disputando una pessima stagione. Pochi i ragazzi con il talento necessario a sfondare nel grande calcio, tra questi il più promettente sembrebbe essere un classe 2001 di nome Daniel e dal cognome tutt'altro che banale.

Nonno Cesare e papà Paolo sono stati tra i più grandi difensori della storia milanista. Daniel non seguirà le loro orme, almeno per quanto riguarda il ruolo in campo. Giocatore estroso che ama giocare da trequartista o da esterno d'attacco, dotato di una notevole tecnica e di un calcio in porta formidabile. Specialità della casa? Non il tackle o la marcatura, bensì le punizioni. 

In questo fondamentale, da diversi mesi a questa parte è una vera e propria sentenza per i portieri avversari. Non solo da distanza ravvicinata, ha dimostrato di trovare soluzioni velenose e imprevedibili anche dalla lunga distanza facendo rimbalzare il pallone davanti al portiere. Grande abilità anche negli altri calci piazzati, con traiettorie che spesso mettono in condizioni i propri compagni di colpire verso la porta avversaria. Una qualità questa, tanto rara quanto ricercata nei giovani, che aggiunta all'ottimo bagaglio tecnico rende Daniel Maldini uno dei prospetti più interessanti del campionato primavera.

Quello che invece sembra aver ereditato dalla famiglia (oltre al cognome) sono l'attitudine al sacrificio e la leadership innata. Spesso si presta ad aiutare in fase difensiva i compagni, i suoi atteggiamenti sono sempre rispettosi sia verso gli avversari sia verso gli arbitri e dotato una personalità forte capace di trascinare i propri compagni. Caratterialmente rispecchia perfettamente i grandi Maldini del passato.

Non a caso è arrivata la chiamata del tecnico della nazionale Under 18 Franceschini per l'amichevole con l'Olanda di Venerdì. Sarà un giorno importante, il cognome Maldini a rappresentare i nostri colori mancava dal lontano 2002, quando Capitan Paolo non riuscì a superare la frustrazione dell'eliminazione in Corea e decise di dire addio alla nazionale. Daniel aveva solo un anno. Quasi 17 anni dopo è giunto il momento la storia sta per ripetersi, la grande dinastia dei Maldini in Nazionale sta per tornare. 

Con papà Paolo sempre in tribuna al Vismara, nonno Cesare che lo guarda dall'alto, tra una nuvola e l'altra, Daniel sembra essere destinato a continuare la gloriosa tradizione di famiglia, sempre e solo con il rossonero e l'azzurro sul petto. 

Come disse il dottor Galliani:

Certi amori non finiscono, fanno giri immensi e poi ritornano

La famiglia Maldini sta tornando, la leggenda può continuare.