Un dominio netto, un risultato di 2-0 del tutto inaspettato ma che sta molto stretto all'Atletico Madrid.

Sicuramente la Juve ha giocato al di sotto delle proprie (enormi) potenzialità, una squadra molle che a lunghi tratti è stata sovrastata fisicamente dalla squadra di Simeone. Il centrocampo della Juve è stato dominato per tutta la partita. Complice la condizione non ottimale di Pjanic e lo stop dell'esperto Khedira, l'Atletico ha sempre avuto in mano il pallino del gioco mostrando anche una buona qualità da aggiungere alla famosa aggressività che contraddistingue i Cochoneros.

Ieri sera però c'è stata una conferma di quello che molti nel mondo del calcio sostenevano fin dal sorteggio di Nyon: questo Atletico de Madrid è l'avversario peggiore per la squadra di Allegri.

Una squadra abituata (in queste partite) a giocare a ritmi altissimi, fortissima fisicamente e caratterialmente, ricca di esperienza e personalità. Esattamente la "criptonite" per fermare una Juve che gioca spesso e volentieri a ritmi bassi, con troppi giocatori "molli" (Dybala, De sciglio, Pjanic, Bonucci) e che quest'anno, più che mai ha trovato la via del gol grazie al grande lavoro fisico di Manduzkic che invece ieri sera è stato completamente annullato dalla coppia Gimenez-Godin.

Ho letto alcune critiche sul gioco di Simeone che mi hanno davvero spiazzato. Definire "catenacciaro" un allenatore che al 67' aveva già inserito Morata, Lemar e Correa al posto di Diego Costa, Partey e Koke mi sembra alquanto fuori luogo. La verità è che per vincere la partita il Cholo ha giocato quasi con un 4-2-4 e per un quarto d'ora ha completamente distrutto la Juve. L'allenatore argentino ha voluto vincere la partita, ci è riuscito con merito e giocando davvero un buon calcio nel secondo tempo, altro che catenaccio!

L'unica cosa che ha sbagliato Simeone è stato il gesto poco 'elegante' durante l'esultanza al gol di Gimenez. Di certo non ha dimostrato grande classe, potrebbe però aver suggerito al suo rivale Allegri cosa servirà alla sua Juve all'Allianz per provare a raggiungere i quarti di finale.