Poche ore fa è arrivata da parte della Corte di Giustizia UE una sentenza storica: il monopolio della UEFA è illegale, i club sono liberi di istituire organizzazione concorrenziali. Una sentenza sacrosanta, che apre le porte a una vera e propria rivoluzione nel calcio europeo. Sacrosanta perchè i monopoli, di qualsiasi genere essi siano, uccidono l'economia e il calcio europeo, che nonostante abbia uno dei bacini d'utenza più alti del mondo fattura cifre ridicole se confrontate a quelle della NFL o della NBA, ne è un esempio lampante.

Il calcio europeo ha bisogno di una rivoluzione radicale. Una rivoluzione che, anche alla luce dei gironi di Champions appena conclusi, nei quali quasi tutte le partite sono apparse scontate e degne dell'Europa League, da scettico quale ero, oggi penso sia non solo necessaria, ma vitale.
Certo, il country club elitario che avevano ideato Perez e Agnelli, includendo i club in base alla ricchezza delle proprietà, nulla aveva a che vedere con lo sport. La rivoluzione di cui il calcio europeo necessita deve incontrare sia l'esigenza di creare una competizione appetibile ed entusiasmante per l'intera sua durata, sia l'esigenza di conservare i valori dello sport. Per come la vedo io, i club più importanti d'Europa, se la UEFA non sarà concorde, devono organizzarsi al fine di fondare un vero e proprio campionato europeo al quale parteciperanno le migliori quattro squadre dei primi cinque campionati del ranking, più la vincitrice dell'edizione precedente e la vincitrice dell'Europa League. 

L'idea dovrebbe essere un campionato suddiviso in un girone all'italiana da ventidue squadre, play off tra le prime otto classificate e finale in campo neutro. Prendendo in considerazione le classifiche attuali, le componenti sarebbero: Girona, Real Madrid, Barcellona e Atletico Madrid; Arsenal, Liverpool, Aston Villa, Manchester City; Bayern Monaco, Bayer Leverkusen, Lipsia, Stoccarda; PSG, Nizza, Monaco, Lille; Inter, Juventus, Milan, Bologna; vincitrice della Champions o quinta classificata del rispettivo campionato; vincitrice dell'Europa League. 
Le squadre dei campionati minori, come quello olandese e portoghese, e le quinte e le steste classificate dei campionati top cinque, giocherebbero l'Europa League e vincendola accederebbero alla massima competizione continentale.

Immaginate un campionato giocato andata e ritorno tra queste ventidue squadre, con playoff e finale. In ogni singola giornata, avremmo diversi confronti tra i migliori club del continente ed è evidente che l'appetibilità del calcio europeo crescerebbe esponenzialmente.