Tu che stai leggendo questo articolo, hai già scelto il tuo pronome? Se non l'hai fatto affrettati, scegliere il tuo pronome è di fondamentale importanza al giorno d'oggi. Anzi, è l'unica cosa che ti lasceranno fare.
Sto esagerando, non viviamo nel mondo di 1984 di George Orwell, ma sembra che la direzione politica dei "progressisti" (termine rubato a chi il progresso lo sostiene davvero) sia quella.

I socialisti moderni, di stampo "progressista", ambientalista e politicamente corretto vogliono decidere tutto al posto tuo:

  • Vogliono pianificare quando e quanto devi accendere i riscaldamenti di casa tua: hanno già iniziato col pretesto del risparmio energetico, e non smetteranno.
  • Vogliono scegliere per te l'auto che devi guidare: anche su questo sono avanti, dal 2035 vieteranno le auto tradizionali e dovrai per forza comprare una elettrica. Che poi, a me la Tesla piace tantissimo, ma magari non tutti se la possono permettere - nemmeno io.
  • Vogliono decidere quanto grande deve essere la tua abitazione. Se è troppo grande, devi lasciarne un pezzetto a qualcun altro. 
  • Vogliono cancellare il valore dei tuoi immobili vietandoti di vendere o affittare case che non rispettano standard altissimi, impossibili da raggiungere senza costose ristrutturazioni. Affittare le camere su Airbnb per fare concorrenza agli hotel? Macché, la concorrenza mica piace ai pianificatori.
  • Vogliono importi cosa pensare, cosa leggere e cosa guardare in televisione. Cancellano tutto ciò che non è conforme alla loro visione. Attori vengono licenziati e cancellati da un giorno all'altro. Film vengono banditi. Libri vengono riscritti.

I socialisti non riescono a sopportare che, quando tu sei libero, scegli cose che a loro non piacciono.
Ti lasceranno una sola libertà: quella di sceglierti il tuo pronome.
Potrai vivere come e dove dicono loro, ma col pronome scelto da te.

Se provi a contestare, ti dicono che sei egoista e che non stai pensando al bene della società...
Tirano fuori le teorie più strampalate, dall'apocalisse ambientale al rispetto della sensibilità delle più disparate minoranze. Riescono benissimo a ridicolizzare temi che, se trattati seriamente, sarebbero da trattare con la dovuta attenzione.

Noi liberali ne facciamo questione di principio: non possiamo rinunciare alla libertà e al progresso (quello vero, nato dal libero mercato), ad ogni costo. I pretesti per cancellare le nostre libertà sono tanti, se ne possono inventare di ogni tipo, ma una volta cancellata non ritornerà.

Parafrasando Milton Friedman, non c'è niente di più permanente di una rimozione temporanea delle nostre libertà. 
E anche se purtroppo in molti non lo capiscono o, peggio, lo danno per scontato quando scontato non lo è affatto: la più importante forma di libertà, è la libertà economica. La libertà di spendere i soldi che guadagno come ritengo più adeguato, senza uno Stato che me ne espropri la metà per mantenere servizi di cui io non necessariamente faccio uso.

Viva la libertà.