In un Paese come il nostro, che ha vissuto sulla propria pelle la barbarie nazifascista, periodicamente ognuno di noi si sente ripetere quanto male abbia fatto all'umanità il nazifascismo. Quasi mai, anzi, mai, sentiamo parlare dell'altro mostro: del comunismo. Viene considerato qualcosa di normale, qualcosa che debba fare parte dello spettro politico di una nazione. Che sia perché, per fortuna, non ci ha toccato direttamente, che sia perché parte della politica e dell'informazione si rifiutano vergognosamente di riconoscere e condannare i crimini commessi dai regimi fondati sull'ideologia alla quale anche loro si ispirano, mai viene ricordato, soprattutto alle nuove generazioni, quanto folle, criminale e pericoloso sia comunismo. Quanto folli, criminali e pericolose siano tutte le ideologie nate dalla pianta del socialismo. Perché molto probabilmente non te l'hanno mai detto, ma il fascismo e il nazismo sono nient'altro che, esattamente come il comunismo, forme di socialismo.

Potrei scrivere un saggio dedicato a condannare categoricamente il comunismo e a smontare ogni tesi e giustificazione dei comunisti d'oggi. Come ad esempio quando, per discolpare il comunismo, identificano i dittatori comunisti come fascisti. Non considerano, per ignoranza o per malafede, che il comunismo non è fallito a causa di chi lo ha applicato, ma è fallito bensì perché preclude lo sviluppo economico. Perché purtroppo la follia teorizzata quasi due secoli fa da Karl Marx e che ha portato mezzo mondo alla catastrofe economica e umanitaria, ancora oggi, a causa della connivenza di media e politica, è in grado di radicare le menti delle persone. Soprattutto dei giovani, i quali sovente, privi di un'adeguata cultura storica ed economica, vengono ammaliati dalla dialettica populista del marxismo. Potrei scrivere un accurato saggio per rendere l'idea di quanto sia stato criminale il comunismo, ma mai e poi mai sarei eloquente come una persona che il comunismo, quello vero e che magari di cui hai stima tu che stai leggendo, l'ha vissuto. 

Qualche giorno fa, ho letto la storia di Michael Kanehl. Michael è un normalissimo cittadino americano, che lavora come agente immobiliare a Vero Beach, in Florida. Michael è nato nel 1959 a Berlino Est, nella Repubblica Democratica Tedesca, in un regime comunista. 
Michael è il protagonista di questa storia, Michael è un testimone del comunismo.

“Nel 1972 ho provato a fuggire dal comunismo.
Non ha funzionato. Siamo stati catturati alla frontiera e ho passato un anno in prigione.
Avevo solo 13 anni.
Anche se ora sono un agente immobiliare di successo qui a Vero Beach [in Florida], credo che il sogno americano sia molto più che possedere una casa!
Ecco la mia storia.

Sono nato a Berlino Est nel 1959. Mio padre era medico e mia madre dentista. Come tutti, anche noi odiavamo il comunismo. Così nel 1972 abbiamo provato a fuggire usando passaporti falsificati.
Siamo stati catturati alla frontiera.
Ho passato un anno in una prigione comunista in Bulgaria. Pensa che avevo solo 13 anni! Mia madre fu condannata a quasi 5 anni di prigione. Per anni non l'ho vista e non sapevo se l'avrei mai più rivista.
Finalmente, nel 1989 (quando avevo 30 anni) sono riuscito a immigrare negli Stati Uniti.
Non so neanche da dove cominciare a dirti quanto sono grato che questo Paese esista, e che la sua Costituzione protegga i nostri diritti.
Molti americani danno per scontate le "piccole cose" della vita, come poter andare al supermercato senza chiedere il permesso a nessuno, comprare qualsiasi marca di cibo si voglia, e avere una selezione diversificata di frutta, verdura, surgelati, dolci, latte, uova, eccetera!

Finché non avrai vissuto in una società senza libertà, non ti renderai mai conto di quanto sia davvero incredibile la libertà.
Seriamente, oggi ogni volta che entro in un Publix [un supermercato] mi sembra di partecipare a una sorta di miracolo.
So che non darò MAI le piccole cose per scontate.
Che si tratti di gustare un cheeseburger a mezzogiorno da Casey's Place o di guardare l'alba a Vero Beach...
In fin dei conti, questo è il sogno americano: sapere che siamo liberi di avere successo, liberi di fallire, liberi di fare soldi, liberi di perdere soldi, liberi di comprare o affittare una casa, liberi di vivere la nostra vita - come vogliamo noi - senza chiedere il permesso a nessun politico.
Questo è il sogno americano.
E sono ancora grato, ogni giorno, di avere l'opportunità di viverla di persona."

Questo è ciò che pensa del comunismo chi lo ha vissuto davvero. Avresti potuto essere tu a tentare di scappare dal regime comunista a soli tredici anni. E se non ti basta la storia di Michael, prova a chiedere a un albanese, a un rumeno o a un ucraino di almeno 50 anni cosa pensa del comunismo. Purtroppo, molti di noi non si rendono conto della meraviglia delle piccole cose e stiamo perdendo di vista quei valori sui quali si fonda la nostra civiltà. Stiamo perdendo di vista il valore della libertà. 

Quando tra qualche giorno assisterete o parteciperete alla commemorazione del 25 Aprile e ogni volta in cui sentirete ricordare e condannare le nefandezze del nazifascismo e magari a parlare sarà proprio qualche comunista, ricordatevi che il comunismo è la stessa identica cosa. Ricordatevi sempre della storia di Michael. Ricordatevi di chi il comunismo, lo ha vissuto per davvero. 

P.S. La scelta come immagine di copertina dell'unica foto di John Lennon che ho trovato nell'archivio di Calciomercato.com non è casuale. John Lennon è la più famosa rappresentazione di un comunista, che il vero comunismo non aveva la più pallida idea di cosa fosse.