L'altro ieri, è giunta alle cronache una notizia che ogni vero amante del calcio attendeva da tempo. San Siro resterà in piedi e continuerà a vedere scritte al proprio interno vere e proprie pagine di storia. Nel 2025 il secondo anello dello stadio Giuseppe Meazza in San Siro compirà 70 anni, il che significa che scatterà il vincolo di interesse culturale che salverà l'impianto da qualsiasi tentativo di demolizione.

Le velleità di coloro che volevano abbattere un vero e proprio monumento culturale del nostro Paese e del calcio mondiale per realizzare una mera operazione speculativa, sono naufragate miseramente. E sì avete letto bene, operazione speculativa. Perchè quando due società vogliono radere al suolo uno stadio da 80.000 posti a sedere tra i più belli ed iconici al mondo, per costruirvi al suo posto un impianto da 60.000 posti, quando per di più sia Milan che Inter portano allo stadio più di 70.000 persone ogni partita, e uguale a decine di altri impianti in giro per il mondo, cosa fanno se non un'operazione speculativa? E che nessuno venga a rammentare il discorso dello stadio moderno, perchè se la volontà delle due squadre fosse avere uno stadio moderno, basterebbe ristrutturare il Meazza secondo il progetto già esistente, esattamente come il Real Madrid ha fatto con il Santiago Bernabeu e come il Barcellona farà con il Camp Nou. Ma i diretti interessati hanno sempre rifiutato categoricamente l'idea, tra l'altro più veloce ed economica, di ristrutturare l'attuale impianto. Perchè? Perchè le loro intenzioni sono nient'altro che speculative. 

Cosa accadrà ora? Le strade sono due: le due squadre accettano di ammodernare San Siro, oppure ognuna costruirà il proprio stadio in un'area della città metropolitana. La prima ipotesi sarebbe la più romantica. Il progetto per la ristrutturazione di San Siro esiste già e personalmente lo trovo di straordinaria eleganza e funzionalità, vi basta fare una ricerca su Google per ammirarlo. Per realizzarlo, basterebbe chiudere un quarto dello stadio per il periodo necessario ai lavori e indicativamente nel giro di due anni Milan e Inter si troverebbero a giocare in un San Siro moderno, adeguato ai tempi. La seconda ipotesi è quello economicamente e sportivamente migliore. Ognuna delle due squadre comprerebbe un'area edificabile a Milano o in un comune della città metropolitana e vi edificherebbe il proprio impianto. Dal punto di vista economico sarebbe la strada migliore sia per Milan e Inter, che per l'economia italiana in generale: Milan e Inter con uno stadio di proprietà da 60.000/65.000 mila posti avrebbero un asset in grado di garantire loro incassi tra i 5 e i 10 milioni di euro in ogni partita casalinga, a seconda dell'importanza della stessa, e un luogo da rendere una vera e propria cittadina dedicata ai propri colori e alla propria storia; mentre l'economia lombarda e italiana troverebbe giovamento dal fatto che per la realizzazione di due impianti del genere verrebbero investiti nello stesso momento quasi 2 miliardi di euro e verrebbe dato lavoro a decine di imprese tra architetti, ingegneri ed edili, e a migliaia di persone.

Personalmente io spero che le due squadre prendano la seconda strada, in modo che Milano si trovi nel giro di un lustro ad avere tre stadi uno più bello dell'altro e in modo che Milan e Inter abbandonino questa ormai obsoleta usanza di condividere lo stadio. Pensate che a Londra ci sono una decina di club professionistici e ognuno ha il suo stadio di proprietà, Milano non può averne tre? E il Meazza non resterebbe certo inutilizzato: vi verrebbero organizzati concerti per tutto l'anno e potrebbe diventare lo stadio nel quale gioca la Nazionale Italiana e nel quale si disputano le finali di coppa, come Wembley in Inghilterra. Pensate ai due progetti che erano stati presentati per rimpiazzare l'attuale stadio: la Cattedrale e gli Anelli. Immaginate, uno per il Milan, l'altro per l'Inter e il Meazza ancora in piedi. Sarebbe l'epilogo migliore in assoluto.

Lunga vita alla Scala del Calcio!