Il Real Madrid di Carlo Ancelotti vince 2-1 in casa del Napoli. Vince sfruttando cinque minuti di blackout dei partenopei, giocando tutta la partita con un catenaccio imbarazzante, come se il Real fosse una provinciale qualunque e non una delle squadre più forti e attrezzate al mondo.
E cosa leggo in prima pagina su calciomercato.com? "Ancelotti si prende la rivincita".
Certo... Avanti su, alzatevi in piedi e tributate un lungo applauso a un uomo che si è preso la sua rivincita... Come se avesse compiuto un qualche genere di impresa. È facile prendersi la rivincita quando alleni uno squadrone che schiera un fuoriclasse per ruolo e affronti una buona squadra che ha un solo fuoriclasse in campo.
Ma del resto, questa è la storia della carriera di Carlo Ancelotti.

Carlo Ancelotti è l'allenatore più sopravvalutato e più fortunato nell'intera storia del calcio. E non lo scrivo per semplice antipatia personale. Lo scrivo perché è la sacrosanta verità.
Ancelotti ha sempre vinto allenando squadre composte da campioni già affermati. Andate a leggervi la formazione del Milan del 2003 e del 2007 e del Real Madrid del 2014 e del 2022. E ditemi se sto mentendo. Inoltre tali vittorie non sono occorse solo grazie ai campioni che allenava, ma anche e soprattutto grazie a una quantità di episodi favorevoli che ha dell'incredibile.
Nel 2003 vinse ai rigori contro una Juventus orfana di Nedved, al tempo il giocatore più forte del mondo. Nel 2007 vinse con un gol generato da una deviazione di braccio da parte di Inzaghi.
Nel 2014 vinse con un gol all'ultimo secondo, dopo esser stato asfaltato in termini di gioco dall'Atletico di Simeone.
Nel 2022 vinse grazie a una vera e propria congiunzione astrale che dimostra concretamente quanto Ancelotti sia la persona più sfacciatamente fortunata ad aver mai allenato una squadra di calcio. Oltretutto, nonostante tutti i campioni allenati, non ha mai praticato un gioco tatticamente elevato, preferendo sempre uno scialbo catenaccio che chiunque al suo posto avrebbe potuto applicare. E dulcis in fundo, a parte Pirlo, non è mai stato in grado di valorizzare un solo giocatore. Valorizzare significa migliorare un giocatore grazie alla propria influenza tattica e psicologica. Oltre a Pirlo, chi ha valorizzato? E non citatemi Kakà e Vinicius, perché erano già dei fuoriclasse prima di incontrare Ancelotti.

Ma non è finita qui. Perché Ancelotti, nonostante venga trattato come una divinità, sono molte di più le volte in cui ha perso rispetto a quelle dove ha vinto. Oltre al Real Madrid e al Milan, ha allenato anche il Bayern Monaco, il Chelsea, la Juventus e il Parma. Tutte squadre nelle quali aveva a disposizione rose di altissimo livello. Tutte squadre nelle quali ha fatto meno di quanto ci si aspettava ed è stato esonerato. Al Bayern vinse la Bundesliga, che è una prassi, ma fallì in Champions.
Al Chelsea vinse la Premier, grande risultato, ma venne eliminato per due anni di fila agli ottavi di Champions. Alla Juventus non vinse nulla, venne cacciato e tutt'oggi i tifosi juventini hanno un pessimo ricordo di lui.
Al Parma allenava giocatori come Buffon, Thuram, Cannavaro, Crespo, Veron, ai quali mancava solo un grande allenatore per vincere lo scudetto: quell'allenatore non fu Ancelotti.
E poi vogliamo parlare della finale di Champions del 2005, nella quale si fece rimontare da 3-0 a 3-3 e perse ai rigori? Nella quale, per parola dei suoi stessi giocatori, festeggiò con tanto di champagne all'intervallo? Non esistono aggettivi per definire un allenatore che, in vantaggio 3-0 all'intervallo di una finale di Champions, non è in grado di fare in modo che i giocatori restino concentrati sulla gara, ma che anzi si mette a festeggiare con loro. Inadeguato, è l'aggettivo più buono che mi viene in mente. E pensare a questo fatto, vale più dell'intero articolo. In più, tutte le volte in cui non ha avuto a disposizione degli squadroni, ha fallito su tutta la linea. Mi riferisco alle esperienze a Napoli e all'Everton. Nella prima arrivò secondo a 20 punti dalla Juventus con una squadra che l'anno precendente era arrivata a 2 punti dallo scudetto e nella stagione successiva venne esonerato al settimo posto in classifica. Nella seconda, arrivò decimo per due anni di fila. E se non fosse stato per Florentino Perez, che nel 2021 non aveva idea di chi prendere al posto di Zidane, la carriera di Ancelotti sarebbe finita nel Merseyside e oggi starebbe in Arabia Saudita ad allenare qualche squadra-regime.

E so cosa state per rispondermi... "Quale allenatore ha vinto tanto, senza allenare grandi squadre?". Avete ragione. Ma Ancelotti, a differenza di Guardiola, di Ferguson o di Sacchi, oltre ad aver vinto allenando solo grandi squadre, non ha mai valorizzato un solo giocatore e ha sempre praticato un gioco tatticamente basilare. Capite la differenza con due geni visionari come Guardiola e Sacchi, e con uno che ha portato il Manchester United ad essere una delle squadre più forti del mondo e ci è rimasto per trent'anni?

Non potete capire poi quanto mi fa andare in bestia vedere sotto qualsiasi articolo, post o video che parla di Guardiola, uno che per la cronaca ha vinto 37 titoli in 14 anni di carriera (media 2,6 titoli a stagione), dei fessi che lo insultano e lo sminuiscono asserendo che "ha sempre vinto allenando squadroni", quando Guardiola, oltre ad essere l'allenatore più vincente di sempre in rapporto al numero e al peso delle competizioni alle quali ha partecipato, ha letteralmente rivoluzionato il calcio mondiale. Per poi vedere le stesse persone sotto qualsiasi articolo, post o video che parla di Ancelotti, scrivere solo elogi nei confronti di un allenatore che ha davvero vinto solo grazie ai giocatori che ha allenato, senza aggiungere nulla che non avrebbero potuto fare anche da soli.

Secondo voi perché al Bayern, al Chelsea, alla Juventus e al Parma, nonostante le rose di altissimo livello che aveva a disposizione, non ha vinto quanto al Real Madrid e al Milan? In primo luogo perché non aveva un fuoriclasse in ogni ruolo. In secondo luogo, perché la fortuna non ha girato a suo favore! Ancelotti è uno che senza tutta la fortuna che ha avuto, non avrebbe fatto una carriera migliore rispetto a un Allegri o a un Conte qualunque.

E ora datemi pure tutti i pollici rossi che volete, ma dentro di voi sapete bene che ho scritto la pura verità.