Caro Gennaro,

Non so se io possa entrare in confidenza con te, ma sappi che, con tutta la sincerità che io possa serbare in cuore, sei stato un signor allenatore, di cui noi milanisti dovremmo vantarci con tutto il mondo calcistico. Ma prima di essere un signor allenatore, sei un uomo come pochi, in quest’epoca di decadenza dei costumi (come direbbe il senatore Marco Porcio Catone!): testardo, impulsivo, severo, ma sai anche abbassarti al livello dei giocatori per ascoltarli, comprenderli, dargli fiducia. Ecco, alle volte hai dato persino troppa fiducia a persone che forse non la meritavano: quel Calhanoglu continuamente proposto sulla fascia sinistra, in ruolo d’esterno, grida ancora vendetta, mentre Suso, nemmeno fosse il nuovo Messi, non è un titolare inamovibile. Nessuno lo è. Forse il gioco offensivo latitava, anzi, sicuramente latitava, ma ci sarà un motivo se nella tua gestione siamo stata la terza squadra migliore d’Italia per media punti. Ci sarà pur un motivo, perchè se siamo in Italia, il bel gioco non conta, purtroppo. E tu hai saputo sfruttare questo. Eri un centrocampista, uno scoglio in balia del mare, ma no, mai. Era il mare ad essere in balia dello scoglio, con te in campo. Nessuno era al sicuro, quando tu ti avvicinavi, quando ringhiavi come un leone nell’arena, assetato di palloni. Di giocatori come te, ahimè, non ne vedremo per anni. L’ultimo di una setta di eletti, il mitico Daniele De Rossi, se n’è andato, per sempre. La Roma lo ha cestinato come si fa con un pezzo di carta usato anni, ma che ha perso il suo valore. Ma i soldi non sono tutto, o sbaglio Pallotta? “Magna est virtus, sed pecunia non olet”, questo hai detto, questo hanno detto in tanti. Ma non l’ha mai detto Gattuso, che ha rinunciato a due anni di contratto con il Milan, dimettendosi nella giornata di martedì. Nella passata stagione era persino l’allenatore meno pagato della Serie A, ma ciò non gli cambiava: dei soldi, poi, cosa ne faceva? A lui bastava dare il cuore in campo, metterlo nel mezzo di un combattimento feroce, che poi venisse fuori ferito, era secondario.

Ti abbiamo insultato, perchè ti consideravamo uno scarpone, un mulo da soma che durante le partite faceva quello che voleva, non ascoltando nessuno. Non hai mai ascoltato nessuno, e forse ciò è stato fondamentale per rendere questa stagione una delle migliori degli ultimi anni. Ed infatti, se potessi darti un voto, ufficiale, per la stagione e mezza nella quale hai portato con onore il titolo di allenatore del Milan, ti darei 8. Forse anche per il mio senso di comunione verso, in fondo, uno di noi. Perchè tu, Rino, sei un tifoso come noi, che ha avuto la fortuna, e la bravura, di diventare l’allenatore della squadra che ami. Noi tutti daremmo la vita per esserlo, ma se sei rimasto in carica per così tanto ci sarà pur un motivo: gli allenatori di livello, quelli che sogniamo la notte, ci sono sempre stati, anche liberi, senza squadra da allenare, ma tu hai sempre tenuto saldo il tuo posto. Hai affrontato a muso duro le avversità, come anche la dirigenza: ti hanno portato dei giocatori inguardabili, ma anche dei signori giocatori, che nella maggior parte dei casi hai valorizzato. Piatek ha segnato con buona frequenza, Bakayoko è diventato uno dei migliori incontristi della Serie A, mentre Romagnoli e Donnarumma sono definitivamente maturati. È tutto così male come ci sembra? Ma la maggior parte di noi milanisti non ha visto tutto il bene che hai fatto, l’abbiamo ignorato completamente, vedendo solo gli sbagli, che hai fatto: sopra non ho nominato Paquetà, perchè non l’hai valorizzato, semplicemente. Forse l’hai fatto maturare, l’hai reso un giocatore europeo, ma non l’hai fatto rendere al suo massimo, perchè? È un trequartista, e questo lo sai anche tu, chiaramente, ma un modulo con un trequartista non l’avresti mai potuto proporre, perchè la nostra squadra non è stata costruita, in estate, per giocare con quel determinato tipo di giocatore. Volevi un esterno, ma non ti è arrivato. E cosa ci puoi fare? Castillejo e Borini hanno giocato molte, moltissime partite, ma in una squadra come il Milan non è possibile. Buonissimi giocatori, grandi uomini, ma panchinari al Milan. Dovevi farli giocare, non avevi altra scelta. La squadra di quest’anno, oggettivamente, sembrava l’Inter dell’anno scorso. Una coperta corta, cortissima, che somigliava di più ad una gonnellina. Poi Bertolacci, Montolivo, Josè Mauri…un centrocampo da squadra di medio-bassa classifica, ma non era arrivato nient’altro. Anche bene che Calhanoglu e Paquetà si siano adattati a fare le mezzali dopo la dipartita di Bonaventura, che scommetto ti avrebbe aiutato e non poco in questo finale di stagione. Ma poi, vogliamo parlare di Halilovic? Chi te l’ha portato? Con tutto il rispetto per il giocatore, che può essere un grandissimo talento (non pervenuto), ma è l’ultimo dei giocatori che ci sarebbe servito. È arrivato prima di Paquetà, è un trequartista, ma perchè? Pensare ad un Deulofeu, che poteva arrivare, con un volo di sola andata, a Milano per poco più di 15 milioni di euro, o De Paul, o entrambi magari, in uno slancio di bontà della dirigenza. Nonostante la rosa fosse oggettivamente da sesto posto, tu ci hai fatti sognare tutta la stagione: ma ci rendiamo conto che a fine marzo eravamo terzi? Peccato che poi la sfortuna sembra aver visto solo noi, facendoci sprofondare in un limbo di prestazioni mediocri e di sconfitte clamorose. In Champions non ci siamo arrivati, ma solo grazie a te ci siamo andati talmente vicini da sentire la sigla risuonare nelle nostre case.

Ovviamente hai anche sbagliato, ma errare è umano. Poi errare con una squadra mediocre è normalissimo. Anzi, ti abbiamo tanto criticato per facevi cambi solo dal minuto 70 in poi, ma vogliamo parlare dell’allenatore dei nostri cugini nerazzurri, che nella partita più importante della stagione, che avrebbe di fatto condizionato tutto il calciomercato estivo, ha inserito, in un momento delicatissimo, Dalbert? Ma ovviamente, perchè stiamo parlando di Spalletti, le critiche non vanno fatte. Capita. Ma con te Rino, nulla poteva capitare, perchè se sbagliavi, ti attaccava prima la stampa, e poi I tuoi stessi tifosi.

Una parte della stampa ha dimostrato di non avere minimamente rispetto per il tuo operato, mentre vi è una parte che ti ha difeso strenuamente, cadendo anche in alcuni errori: non possiamo non parlare della semifinale di ritorno di Coppa Italia, un vero disastro della tattica. Un Milan spento, assente ingiustificato per tutta la partita, giocata come se si trattasse dell’ultimo dei proprio interessi. E ve ne sono state molte di partite così, fra campionato e coppe. Tuttavia, per non accrescere il mio dolore e quello dei tifosi che leggeranno la mia lettera, ne nomino solo una, emblema di una stagione fallimentare da quel punto di vista: l’ultima partita del girone di Europa League, giocata nella bolgia infernale del Karaiskakis, lo stadio dell’Olympiakos. Bastava un pareggio, o anche una sconfitta con massimo un goal di scarto, ma andare in Grecia con la convinzione che si potesse anche perdere è inaccettabile per una squadra che all’inizio della stagione era fra le favorite per la vittoria finale: bisognava vincere Rino, punto e basta. Non dovevi mettere la squadra così, in difensiva, pensando che questi greci non avrebbero mai segnato. Poi, ovvio, il goal che ci ha estromessi, un rigore, è stato uno degli errori più clamorosi di tutta l’annata rossonera: una spinta in area, normalissima, il giocatore greco cade mentre tutto lo stadio reclama il rigore, e allora l’arbitro fischia. Che questo sia condizionamento psicologico? Mah, Leonardo ha detto la sua…

Noi tifosi, noi che ti dovremmo difendere a spada tratta, sempre, ti abbiamo condannato dal primo giorno in cui hai firmato il tuo contratto con la prima squadra. Solamente perchè non avevi nessuna esperienza. E voi giudicate fallimentare la stagione di un allenatore, praticamente ancora un giocatore, con esperienza solo in Primavera e con squadre come Pisa e Ofi Creta, che è riuscito a portare il Milan, e ripeto il Milan, al quinto posto? Io, sinceramente, non mi permetterei mai e poi mai di farlo. Semplicemente perchè noi non possiamo sapere cosa accada nello spogliatoio, o cosa decida la società, o cosa voglia lo stesso allenatore. Il tuo compito l’hai portato a termine, con onore e rispetto di tutto, che sia società o tifoseria. Siamo lontani dallo sfogo di quando allenavi in Grecia, ma hai dimostrato lo stesso grande “garra”, come direbbero I miei colleghi iberici. Peccati che nessuno ti abbia dimostrato a sua volta rispetto, anzi, sei stato bastonato in continuazione, anche se di colpe ne avevi ben poche.

Nominando Higuain tocco un tasto dolente, Gennaro. Ma bisogna anche dire che veramente, sa l’avessimo comprato senza il prestito, e qua va dato merito all’operato di Leonardo, ci ritroveremmo fra le mani un giocatore ultra-pagato, super-stipendiato e in piena fase calante. Tutti stavamo esultando, ma qualcosa, in cuor mio, mi diceva che sarebbe stato sbagliato prenderlo: e il tempo mi ha dato decisamente ragione. Mai una vera leadership, solo rabbia agonistica e personale. Mai attaccamento alla maglia, solo ai soldi e all’orgoglio. Mai una parola di conforto per I più giovani, come Donnarumma, o Romagnoli, ma solo bastonate, come se tu fossi il campione del mondo in carica. Ed è vero, il gioco del nostro ex-allenatore forse non ti favoriva tanto, ma renditi conto che un giocatore pagato 18 milioni solo per il prestito dovrebbe avere le qualità per adeguarsi alla squadra, cercando di dare sempre il proprio massimo, non arrendendosi mai. Quello che hai fatto tu, Rino.

Hai lasciato il Milan di tua spontanea volontà, perchè, sarò sincero, l’avresti probabilmente tenuto se non fosse stato per la mancata qualificazione. Non tanto perchè l’anno prossimo non saremmo stati in Champions, ma perchè tu volevi mantenere il gruppo compatto, unito, ma questa non è la linea che Gazidis vuole perseguire, purtroppo. Quest’anno verremo di nuovo smembrati, trasformati in un’altra squadra, perchè Elliott vuole cancellare la precedente gestione, letteralmente. Dobbiamo vendere almeno un big, e questo è si sapeva. Ma la dirigenza sta mettendo in discussione persino Romagnoli, probabilmente il miglior giovane difensore italiano, oltre che capitano meritevolissimo di questo Milan. Altro che Bonucci. Gazidis vuole stravolgere completamente questo gruppo. Solo giovani, è questo il diktat. Peccato che se si vuole vincere nel breve periodo, e tu lo volevi quanto noi, questo è il peggior metodo. Anzi, semplicemente vincere così è praticamente impossibile, a meno che tu non abbia la fortuna di prendere giovani per pochi soldi e di trasformarli in campioni, per poi rivenderli all’estero e comprare giocatori più esperti e anche più funzionali ad un progetto vincente e duraturo. In breve, Elliott vuole che il Milan diventi una sorta di Monaco o Borussia Dortmund, con la speranza che sia più un Borussia e che un Monaco, semplicemente per il motivo che la squadra del Principato è estremamente incostante. Se l’anno scorso ha lottato (si fa per dire in un campionato con il PSG) per il titolo, la stagione passato ci ha restituito una squadra estremamente acerba, dove Falcao è stato praticamente l’unica positiva. D’altronde, come non biasimare Jardim, che ha dovuto fare I conti con una smobilitazione generale che ha portato I migliori giocatori a lidi più ricchi e ambiti, mentre sotto la sua ala sono giunti dei ragazzini. L’era dello “spendi spendi” è finita anche in quel di Monaco, ma da tempo. E proprio il tecnico portoghese sarebbe stata la miglior scelta per il futuro nel breve termine, peccato che la società monegasca abbia fatto carte false per blindare la sua permanenza. E Rino non voleva rischiare una stagione con una squadra giovane, perchè sapeva che probabilmente non ce l’avrebbe fatta con una squadra troppo acerba. Avrebbe fallito, e per il bene del Milan e del suo orgoglio ha preferito mettersi da parte, svincolandosi da un contratto biennale che gli avrebbe garantito ancora 5 milioni di euro. In più, ha chiesto alla società di pagare lo stipendio dei suoi collaboratori fino alla naturale scadenza del contratto. Uomo di ferro dal cuore d’oro, non dipendente dal denaro. Perchè diccelo tranquillo, avresti pagato tu il Milan per allenarlo. Ad oggi, Rino, chi ci rimane per sostituirti? Ma l’importante è: riuscirà a sostituirti questo mister X? Dico la mia, probabilmente no.
A meno che non sia o Allegri o Giampaolo.
Per il primo si tratterebbe di un ritorno clamoroso, che personalmente accoglierei con entusiasmo, perchè significherebbe avere finalmente uno degli allenatori migliori al mondo, che, pur non proponendo un gioco allettante, riporterebbe quasi sicuramente il Milan in Champions. Ed è ciò che conta al momento, però se Gazidis promette di ripianare tutto I debiti con l’Uefa nell’arco di 4/5 anni con questa politica, bisogna dargli ascolto, perchè il nostro attuale direttore sportivo è uno dei migliori in circolazione. Non dimentichiamoci quello che ha fatto con l’Arsenal e con la MLS. Quindi prima di criticarlo io baderei bene ad osservare le sue mosse, poichè anche l’esclusione di Leonardo ha le sue motivazioni: si pestavano I piedi, letteralmente. Leonardo era troppo invadente sul fronte economico, mentre Ivan lo era su quello tecnico. Per questo nelle ultime ore era saltato fuori il nome di Arsene Wenger come direttore sportivo, data la sua conoscenza e reciproca stima con il sudafricano. Tuttavia, con il francese non andrebbe mai Allegri, bensì Giampaolo. Un nome poco noto ancora, ma che a mio avviso è prontissimo per un avventura con una grande squadra: sa insegnare calcio, è bravissimo nella gestione dello spogliatoio e sa farsi valere con la dirigenza, oltre ad essere un maestro con I giovani e anche con I meno giovani (I casi di Audero, Andersen e Quagliarella insegnano).

In poche parole, se non arrivasse uno di questi due profili, noi milanisti rimpiangeremmo con lacrime amare Rino Gattuso. Perchè tu sei stato e sarai per sempre un milanista come non se ne sono mai visti.
Ti auguro il meglio, oggi come domani, oltre che ad un periodo di pausa in cui potrai riflettere sul tuo operato e su come migliorarti. Perchè come uomo sei il migliore. Sei stato un grande, e resterai sempre nei cuori di chi capisce cosa sia il Milan: cuore, prima che soldi. Perchè, in fondo, I sentimenti valgono più di mille fatti, come anche le tue parole. Forza Milan, sempre!

Federico e Alice (anche se lei è interista)

Ti dedico anche alcuni versi, qui sotto riportati. Il titolo del componimento è “Soldato”. Auguro una piacevole lettura!

Un soldato, al fronte

Della guerra, uomo

Senza speranza ne sorte

Morto per tutti

I suoi cari, dimenticato

Perché testardo

Osannato, amato

Quando ancora

Con coraggio, parlava

Ora, a testa bassa

Come un mulo la sera

 Torna a casa

Triste, lasciato solo

Anche da chi gli voleva

Bene, perché?

La verità dei fatti

Non può essere

Cancellata, dalle emozioni

Di un uomo, dal cuore

D’oro e dall’aspetto

Di ferro

 

Di Federicoz