Non so davvero come cominciare questa lettera, anche perchè 'Caro' o 'Capitano' alla fine non descriverebbero il dolore che provo scrivendo questo mio pensiero verso di te, allora comincerò così...

Caro amico che in un lontano 1992 ha illuminato gli occhi di quel ragazzino che sognava un giorno di poter andare allo stadio e di prendere al volo quella maglia numero 9... quella che tu portavi sulle spalle.
A te va un carissimo saluto accompagnato da "Ricordati quando andrai lassù di salutarmi chi sai tu", oggi come l'altro ieri il cuore di un tifoso e stimatore di quel campione che ha combattuto in campo e fuori si sta distruggendo nel dolore, forse per qualcuno i 26 anni dalla tua ultima partita in bianconero sono lontani, ma io li vivo come fossero ieri perchè in quegli anni io ho saltato, esultato, gridato e goduto ad ogni tua rete ed esultato emulando i tuoi gesti, fino a quel giorno che davanti a tutto il Mondo ti sei gettato in terra nella rete di Jugovic, che sanciva che eri divenuto un Campione D'Europa con la vittoria nella mia Roma della Champions League e perdonami se quella sera anche io potevo essere presente in quello stadio Olimpico, ma la febbre mi portò a dover rinunciare alla tua ultima partita con la maglia della mia amata Juventus, ma quelle braccia al cielo con quella coppa così tanto sognata, alla fine ti portò dopo averla sfiorata con la Sampdoria qualche anno prima ad essere incoronato e stampato per sempre nella storia della Juventus.
Sì Capitano... perché io ti ricordo così: impartire lezioni di calcio a Del Piero che poi negli anni ha proseguito in tutto e per tutto le tue gesta e i tuoi insegnamenti ed ha fatto di quelle parole una carriera alla grandissima.
Quando quella sera del 1996 ti togliesti la maglia per l'ultima volta prima di volare in Inghilterra, quel piccolo tifoso ha pianto dentro, sì perchè non perdeva soltanto un campione, ma anche un fratello maggiore e un amico, quello che accompagnava con quel sorriso ogni soddisfazione che sia stata una rete segnata da te o da altri e quella regalata ad ogni tifoso che t'incontrava fuori dal campo o in giro per le città.

Oggi piango la scomparsa di una persona anche di cultura, che ha sempre risposto in termini eleganti, senza mai uscire fuori dalle righe e zittito i tanti 'conoscitori' di calcio.
Forse mi sarebbe piaciuto salutarti da vicino, ma il tuo addio terreno sarà da Londra terra che ti ha accolto e che pian piano hai sentito sempre più tua.
Così ti saluto caro Gianluca e che Dio ti abbia in gloria sempre.
Ciao Capitano, Fratello e Amico.