E' passato il decennio 2010-2020, e quindi ho pensato, ma quale squadra potrebbe essere considerata la più forte del decennio, contando i giocatori più forti e senza nessuna cessione importante dei più importanti d'Italia? Quindi ho preso una squadra, es. Roma, ed ho formato la più forte del decennio con tutti i migliori interpreti, contando i più forti in ogni ruolo dal 2010 al 2020.
Ma andiamo a vedere le squadre più importanti della Serie A e come sarebbero con tutti i giocatori più forti avuti ruolo per ruolo in questi ultimi dieci anni. Le scelte sono fatte dai tifosi di ogni squadra.

Roma
Forse la squadra giallorossa è quella che non cedendo i migliori giocatori negli ultimi 10 anni, avrebbe avuto uno squadrone assurdo. Ma andiamo per ordine. Messa in campo con un modulo 4-3-3; In porta Alisson Becker, che era la riserva Wojciech Szczesny per due anni 2016 e 2017 per poi prenderne il posto all'addio del portiere polacco in direzione Juventus. Alisson in una stagione ha fatto vedere di essere un portiere fortissimo. La difesa giallorossa parte con Medhi Benatia, difensore marocchino che in una sola stagione 2013-2014 diviene un beniamino dei tifosi, arrivato dall'Udinese, con 34 presenze, difensore completo, il colpo di testa è il suo cavallo di battaglia in area avversaria. Al suo fianco Kostas Manolas, difensore greco arrivato dall'Olympiacos nel 2014 e rimasto in giallorosso fino al 2019, molto affidabile in chiusa e fortissimo di testa. A sinistra Alksander Kolarov, arrivato da riserva del Manchester City, nel 2017, in giallorosso 100 presenze, terzino completo, con propensione in avanti, ottimo tiratore dalla distanza e su punizione. A destra Maicon, dal 2013 al 2016 arrivato dal Manchester City. che si trasforma di nuovo in un terzino affidabilissimo e soprattutto ricorda quel giocatore del Triplete con l'Inter tre anni prima. A centrocampo mediano , Daniele De Rossi, il 'Capitan Futuro' che ha 18 anni in giallorosso, 459 presenze e 43 reti, poco più avanti Radja Nainggolan, belga arrivato dal Cagliari nel 2014 e rimasto fino al 2018, con 153 presenze e 28 gol, e al suo fianco Miralem Pjanic, il bosniaco che dal 2011 al 2016 è stato un perno fondamentale, piede destro come pochi per i lanci, ottimo nel battere le punizioni. Nel trio avanzato, a destra Momo Salah arrivato dalla Fiorentina nel 2015, e forse uno dei giocatori più forti degli ultimi 10 anni in giallorosso, in due stagioni 65 presenze e 29 gol. Sulla fascia sinistra Francesco Totti, la leggenda del club giallorosso dalle giovanili alla prima squadra, dove totalizza 619 presenze in Serie A, e 307 reti in tutte le competizioni nazionali e internazionali, capitano della Roma dal 2008 al 2017 ( anno del ritiro). Punta centrale è l'attuale Edin Dzeko, bosniaco arrivato dal Manchester City nel 2015, 185 presenze e 85 reti attuali, attaccante completo, molto forte fisicamente e uomo d'area di rigore sia di testa e con i piedi. Questa è la Roma dal 2010-2020 più forte: 4-3-3; Alisson; Maicon, Benatia, Manolas, Kolarov; Daniele De Rossi, Nainggolan, Pjanic; Salah, Totti; Dzeko.

Lazio
La squadra biancoceleste può contare una Top 11 di tutto rispetto, ma andiamo a vedere chi sono gli interpreti. In un 4-4-2, in porta Federico Marchetti arrivato dal Cagliari nel 2011 e rimasto in biancoceleste fino al 2018, con 161 presenze, portiere molto affidabile. La difesa, da destra Stephan Lichtsteiner, arrivato dal Lille nel 2008, soprannominato 'Swiss Express' o 'Il Minatore', per la sua velocità, forte fisicamente, completo sia in fase difesiva che in quella avanzata, un terzino come pochi nell'ultimo decennio. Centrali di difesa, Stefan De Vrij, arrivato nel 2014 dal Feyenoord e rimasto fino al 2018, 95 presenze, difensore roccioso e molto forte nell'uno contro uno. Al suo fianco l'attuale Francesco Acerbi, arrivato nel 2018 dal Sassuolo, che in poco meno di una stagione è divenuto un punto fermo della difesa biancoceleste nonchè titolare nella difesa della nazionale azzurra di Roberto Mancini. A sinistra l'eterno Stefan Radu, quest'anno 34enne, arrivato nel lontano 2008 arrivato dalla Dinamo Bucarest, è uno dei punti di forza della squadra di Simone Inzaghi, adattato anche come centrale di difesa, conta ad oggi 320 presenze nella massima serie italiana. A centrocampo sulla fascia destra, Antonio Candreva, arrivato nel 2012 dal Cesena, e divenuto in breve tempo un beniamino della tifoseria laziale. Forza e propensione, oltre ad un dribbling ubriacante, utilizzato sia come centrocampista destro che come ala, molto veloce. I due centrali di centrocampo, sono gli attuali Lucas Leiva e Sergej Milinkovic-Savic. Il primo arrivato come un giocatore in fase calante nel Liverpool, ritrasformato da Simone Inzaghi nel 2017, un punto fermo negli ultimi due anni. Al suo fianco il bosniaco arrivato nel 2015 dal Genk, cresciuto a dismisura sotto la lente d'ingrandimento del tecnico piacentino. Se Leiva è un geometra che smista i palloni, mai in difficoltà sotto pressione, Milinkovic-Savic è un collante tra centrocampo e attaco, completo, forte sotto ogni punto di vista, forse basta dire completo per far capire il tutto.  Esterno a sinistra Felipe Anderson, brasiliano arrivato dal Santos nel 2010 e rimasto fino 2013, divenendo beniamino del pubblico biancoceleste, molto forte palla al piede, ottimo nelle incurisioni in area di rigore. Come seconda punta la scelta cade su Luis Alberto, arrivato dal Deportivo La Coruna nel 2016, come giocatore in fase calante, anzi sembrava sul viale del tramonto per i troppi infortuni, ma rinasce appena mette piede nella Capitale, ad oggi 119 presenze e 25 reti, in poco tempo ritrova la sua classe, forte soprattutto nel gestire il pallone e servire la punta, bravo anche negli inserimenti. Attaccante, la scarpa d'oro 2019-2020 Ciro Immobile, dal 2016 in biancoceleste dal Torino di provenienza, per lui 156 presenze in A e 114 reti in Serie A. Quindi anche la Lazio ha la sua Top 11: 4-4-2; Marchetti; Lichtsteiner, De Vrij, Acerbi, Radu; Candreva, Leiva, Milinkovic-Savic, Felipe Anderson; Luis Alberto, Immobile.

Napoli
Passiamo ora alla squadra partenopea, la società di De Laurentiis che negli anni 2000 l'ha comprata e riportata, dopo il fallimento del 2004, nella in Serie A dopo appena quattro anni nel 2008. La squadra in queti ultimi 10 anni si è sempre fatta notare nelle posizioni di classifica che vanno dal secondo posto al settimo posto finale della classifica. Ma ora andiamo a vedere la Top 11 selezionata dai tifosi napoletani. Modulo 4-4-2, in porta è stato scelto Pepe Reina dal 2013 al 2018 in maglia azzurra (parentesi nel Bayern Monaco stagione 2014-2015), con 141 presenze in Serie A. il portiere spagnolo arrivato dal Liverpool, era affidabilissimo, molto bravo nei tuffi, così detti, plastici, molto bravo nelle palle al limite, molte volte salvando gol fatti con i suoi movimenti veloci. La difesa da destra conta Camilo Zuniga, colombiano più difensivo che offensivo, accomunava i suoi modi tranquilli con una buonissima tecnica palla al piede, dal 2009 arrivo in terra partenopea dal Siena è rimasto fino al 2016, con 125 presenze e 4 reti. Al centro Raul Albiol, difensore spagnolo arrivato nel 2013 dal Real Madrid, molto forte in fase difensiva e apprezabile anche nell'impostazione, con la casacca napoletana ha giocato fino al 2019 con 180 presenze e 6 gol, affidabilissimo nelle palle alte. Al suo fianco come non mettere Kalidou Koulibaly, roccioso e mastodontico difensore senegalese, arrivato nel 2013 dal Genk, difensore fortissimo, come pochi negli ultimi 10 anni a livello Europeo, abbiano una buonissima velocità, spingendosi in avanti per partecipare all'azione quando la squadra è sotto nel risultato. Fortissimo nel gioco areo è anche un discreto goleador, ad oggi conta 194 presenze in A con 10 reti. Terzino sinistro Faouzi Ghoulam, franco-algerino arrivato nel 2014 dai francesi del Saint-Etienne, affidabile esterno con ottima velocità e buona tecnica, fino a che un bruttissimo infortunio al primo novembre 2017, quando la rottura del legamento del crociato del ginocchio destro gli blocca in modo definitivo la carriera ad altissimi livelli, divenendo una riserva a tutti gli effetti. Passiamo al centrocampo, esterno di destra, la scelta ricade su Josè Maria Callejon, spagnolo proveniente dal Real Madrid nel 2013, diventa un autentico beniamino dei tifosi napoletano, la sua grandissima proprensione nel dribbling e nel portarsi con facilità sul fondo e in area di rigore, lo proiettano tra i migliori esterni della storia del club partenopeo, resta fino al 2020 con 255 presenze e 64 gol. I due centrali di centrocampo, sono Jorginho, Italo-brasiliano arrivato dall'Hellas Verona nel 2014, punto di forza nelle squadre di Maurizio Sarri, che lo innesta come pilastro della mediana, che gestisce da maestro, piede sopraffino soprattutto nel lanciare dalla mediana palle verso gli esterni o attaccanti, con una precisione impressionante, ottimo tiratore di punizioni e rigori. Al suo fianco il crestato slovacco Marek Hamsik, soprannominato 'Marechiaro', arriva nel 2007 dal Brescia e vi resta fino al 2019, divenendone anche il capitano negli ultimi anni. Lo slovacco è un falso centrocampista centrale, visto che per la maggiore si spinge sempre verso l'area avversaria arrivandoci con una facilità di palleggio abbianato ad una tecnica davvero di altissimo livello, per lui in casacca azzurra 408 presenze e 100 gol in 12 anni di Serie A. Sulla fascia sinistra viene abbianto Dries Mertens, belga arrivato al Napoli nel 2013 dagli olandesi del PSV. Il furetto soprannominato 'Ciro' è un autentico beniamino sia dei tifosi che della gente napoletana, per lui, ancora oggi in maglia azzurra, 247 presenze e 97 reti in Serie A, giocatore poliedrico, che abbina una grande rapidità ad un piede destro di precisione chirurgica, negli anni è divenuto un autentico jolly da utilizzare in più posizioni nel reparto avanzato partenopeo. E ora le due punte, fatto fuori il 'Pojo' Lavezzi, i due nomi più votati sono stati Edison Cavani, attaccante uruguaiano arrivato dal Palermo nel 2010 e che rimane fino al 2013, attaccante dalla potenza fisica e dalle mille reti, fatte in tutti i modi, come non ricordare il 'colpo dello scorpione' contro la Juventus nel 2011. L'uruguaiano in maglia azzurra ha collezionato 104 presenze e 78 gol in Serie A. Al suo fianco, l'attaccante più prolifico in una stagione in Serie A, Gonzalo Higuian soprannominato 'Pipita', attaccante argentino, arrivato nel 2013 dal Real Madrid, stupisce fin da subito i tifosi partenopei, attaccante completo, forte fisicamente, nel piazzamento, e soprattutto in area di rigore segna come pochi, nel 2016, anno del suo addio, mette a segno 36 reti in una stagione di A, risultando il giocatore con più reti in una stagione, dal 2013 al 2016, 104 presenze e 71 nel campionato Italiano.
Ecco quindi la formazione: 4-4-2; Reina, Zuniga, Raul Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Callejon, Jorginho, Hamsik, Mertens; Cavani, Higuain.

Milan
La società rossonera in questa decade ha provato di tutto, dallo scudetto 2011, all'essere fuori dalle zone europee a ritornare, in questa stagione, al primo posto in classifica. Nel Milan in questi 10 anni, ma  tifosi hanno scelto così i loro Top 11, vediamo. Modulo 4-3-3, in porta l'attuale Gianluigi Donnarumma, arrivato dal settore giovanile nel 2015, grazie ad una intuizione di Sinisa Mihailovic, a soli 16 anni restando tra i pali fino ad oggi. Portiere molto forte sia nelle palle alte che in quelle basse, intuisce quel che l'avversario è pronto a fare, ancor prima della battuta a rete, una sicurezza,ad oggi conta 193 presenze in Serie A. In difesa partendo da destra ha come scelta Ignazio Abate, arrivato nel 2009 dal Torino, sicuro dei propri mezzi, abbiana una buona corsa ad una altrettanto spiccata vena di spinta sulla fascia, la sua carriera non è stata del tutto facile, molti infortuni che ne hanno minato il percorso, ma per i tifosi lui è il terzino destro degli ultimi 10 anni, in maglia rossonera 243 presenze e 3 reti in A. Il primo centrale di difesa è senza ombra di dubbio Thiago Silva, brasiliano arrivato dalla Fluminense nel 2009, difensore fortissimo sotto il profilo fisico, che abbina anche un'ottima tecnica, resta per tre anni in rossonero, fino al 2012, collezionando 93 presenze e 5 reti in A. Al suo fianco è stato scelto Alessio Romagnoli, difensore della nazionale italiana, arrivato dalla Sampdoria nel 2015, e che ad oggi è un pilastro della difesa rossonera, forse nell'uno contro uno, veloce e molto bravo ad impostare l'avvio dell'azione, ad oggi 168 presenze e 7 reti. Terzino sinistro ancora una volta un giocatore attuale, Theo Hernandez, francese arrivato dal Real Madrid nel 2019, si è subito imposto come arma in più, cresciuto in modo definitivo in questa ultima stagione, veloce, tecnico e goleador, ad oggi 47 presenze e 10 gol in Serie A. Centrocampo a tre, con Kevin Prince Boateng, ghanese pluritatuato, che arrivato dal Genoa nel 2010, giocatore molto forte sotto il profilo fisico, abile palla al piede e buonissima conclusione dalla distanza, per il 'Boa' il primo passaggio in rossonero fino al 2013 è stata davvero l'apice della sua carriera, collezionando 74 presenze e 11 gol, il ritorno nel 2016 non lasciò invece impronte importanti. Al suo fianco Nigel De Jong, mediano olandese, arrivato nel 2012 dal Manchester City, centrocampista incontrista, forte nell'anticipo, per lui in maglia rossonera le 4 stagioni, fino al 2016, sono state di ottima caratura, molto importante per i tecnici che lo hanno avuto, un tassello troppo importante per mancare. Il terzo centrocampista è Giacomo 'Jack' Bonaventura, arrivato dall'Atalanta nel 2014, giocatore trequartista reinventato come centrocampista da Sinisa Mihajlovic, il buon Jack era un giocatore imprescendibile nello scacchiere del Milan fino alla stagione 2018, ottima tecnica e una buona visione di gioco, hanno fatto del marchigiano un punto fisso del Milan di quei tempi, poi i continui infortuni ne hanno minato il proseguo della carriera rossonera fino al 2020 anno dell'addio rossonero, per lui 155 presenze e 30 gol in Serie A. Il trio avanzato parte da destra con Suso, spagnolo arrivato dal Liverpool nel 2015, entra in pianta stabile nel progetto nel 2016, dopo un prestito al Genoa, lo spagnolo ha una grande tecnica, sinistro puro, è un giocatore che cerca sempre di rientrare per piazzare la palla la centro o tentare la conclusione, nel Milan il suo apporto nei 4 anni rossoneri, si è visto molto, buon tiratore anche per le punizioni. Per la parte sinistra dell'attacco i tifosi hanno scelto Robinho, brasiliano arrivato nel 2010 dal Santos, sponzorizzato dal più grande brasiliano di tutti i tempi, Pelè, fa vedere fin da subito di che pasta è fatto, veloce e tecnico e con un tocco di palla da far impazzire i difesori avversari, Robinho nei 4 anni al Milan porta con se l'ultimo scudetto rossonero 2011, nella sua permanenza in rossonero fino al 2014 collezione 108 presenze e 25 gol. L'ultimo è l'attuale porta bandiera di questo Milan, Zlatan Ibrahimovic, l'uomo che ha visto i due Milan, arrivato nel 2010 dal Barcelona, lo svedese con mosse di arte marziali al sacco, è un toccasana, la sua tecnica abbianata al suo strapotere fisico, fanno di Ibra un extraterrestre sceso in terra, per combattere una guerra importante, nel suo biennio al Milan in 61 presenze mette a segno 42 reti. Poi dopo un lungo percorso ritorna nel Gennaio 2020, risollevando in due anni la squadra che nel frattempo aveva vissuto momenti terribili, sia come squadra che come società, la sua mano insieme a quella del tecnico Pioli, risollevando la squadra che oggi viaggia con un sorprendente primo posto in classifica. Per lui dalla passata stagione ad oggi 24 presenze e 20 gol. Quindi ecco la formazione del Milan; 4-3-3; G.Donnarumma; Abate, Thiago Silva, A. Romagnoli, Theo Hernandez; K.P. Boateng, De Jong, Bonaventura; Suso, Robinho, Ibrahimovic.

Inter
Ed ecco l'Inter, forse la squadra che ha visto tutto nelle sue mani nel 2010 e che poi pian piano si è ritrovata nel panico più totale, come si suol dire, dalle stelle alle stalle, ma grazie poi all'arrivo della famiglia Zhang Jindong si è risollevata in questi ultimi anni, riportandosi nelle posizioni che contano da tre anni a questa parte. L'Inter votata dai tifosi è questa: Modulo 4-3-3. In porta, Samir Handanovic, estremo portiere sloveno arrivato nel 2012 dall'Udinese, e ancora tutt'oggi punto di forza della squadra attuale, nonchè capitano. Portiere-saracinesca che in questi 10 anni ha saputo davvero fare quel salto di qualità impressionante, arrivando a diventare il portiere più forte nell'ultimo quinquennio. Passiamo alla difesa, alla destra, la bandiera e capitano storica, Javier Zanetti, argentino arivato dal Banfield nel 1995, com centrocampista centrale e trasformatosi nel corso degli anni in terzino destro, un giocatore formidabile, non credo si possano trovare parole diverse per l'argentino, forza, fisicità, corsa e serietà in tutta la sua carriera, con l'Inter conta 615 presenze e 16 gol in Serie A. Come primo centrale a sorpresa i tifosi hanno scelto Milan Skriniar, difensore slovacco arrivato nel 2017 dalla Sampdoria, che si è fin da subito imposto nel reparto arretrato nerazzurro. Buona la fase difensiva, meno quella propositiva, Skriniar è un giocatore affidabile, soprattutto nelle prime due stagioni in nerazzurro, l'esplosione in fine di Alessandro Bastoni lo ha un pò relegato a ruolo di riserva. Al suo fianco Miranda, difensore brasiliano arrivato nel 2014 dall'Atletico Madrid, molte forte nei contrati e sempre al posto giusto nel momento giusto come un vero difesore centrale deve fare, cinque anni in nerazzurro e 109 presenze e 1 gol prima dell'addio nel 2019. A sinistra si torna ai giorni nostri, la scelta è caduta su Danilo D'Ambrosio arrivato nel 2014 dal Torino, che trova negli ultimi anni la titolarità, buona corsa e propensione in avanti, forza fisica e la maglia azzurra a costellare il suo grande momento negli ultimi due anni. Per lui in nerazzurro 183 presenze e 16 gol. Passiamo al centrocampo, tra alti e bassi in carriera ma entrato di diritto nei cuori nerazzurri, Fredy Guarin. Centrocampista brasiliano arrivato nel 2012 dal Porto, si adatta fin da subito al gioco dell'Inter di Andrea Stramaccioni, i suoi problemi fisici portati dietro dal Portogallo, una lesione al polpaccio destro, ne limitano i movimenti, ma Guarin è un giocatore tosto, arrivando addirittura nel 2014 a divenire capitano della squadra nerazzurra in assenza di Ranocchia e Nagatomo, per lui dal 2012 al 2016 si contano 114 presenze e 15 reti. Davanti al brasiliano, si torna d'attualità, con Marcelo Brozovic, croato arrivato dalla Dinamo Zagabria nel 2015, è un giocatore che si adatta facilmente sia nel ruolo di mediano davanti alla difesa che come centrocampista centrale, ottimo nei passaggi corti, bravo nella copertura, nell'Inter in queste 5 stagioni, ha avuto parecchi alti, ma anche qualche basso che lo hanno messo in discussione negli ultimi due anni, tutto rientrato, per lui ad oggi 179 presenze e 19 reti. Il terzo di centrocampo è sua maestà Esteban Cambiasso 'El Cuchu', giocatore dalla spiccata forza fisica, dall'entrata al limite e molto forte sia fisicamente che caratteralmente, un giocatore arrivato dal Real Madrid nel 2004, poteva ricoprire qualsiasi posizione di centrocampo, dalla mediana alla trequarti senza risentirne di nulla, nella squadra nerazzurra ha giocato fino al 2014 con 315 presenze e 41 reti in Serie A. Ed ecco il tridente nerazzurro scelto dai tifosi, il primo nome è quello di Rodrigo Palacio detto 'El Trenza' per la treccetta che porta nella sua testa completamente calva. Palacio arrivò nell'Inter nel 2012 dopo un ottimo perido nel Genoa, chiaramente una mezzapunta, che abbianva una ottima tecnica, bravo negli insierimenti veloci, un giocatore imprevedibile, resta all'Inter fino al 2017, con 140 presenze e 39 gol. Il secondo attaccante del tridente e il discusso, Mauro Icardi, arrivato dalla Sampdoria nel 2013, attaccante argentino matura in fretta, con un fiuto del gol pazzesco, si ritaglia pian piano la sua titolarità, che non lascia fino al 2018. Purtroppo per lui, la moglie Wanda Nara ne mina il percorso, che era passato da reietto a campionissimo osannato dal pubblico nerazzurro, con tanto di fascia di capitano al braccio, per lui l'avventura nerazzurra si conclude nel 2019, con 188 presenze e 111 gol in Serie A. L'ultima punta è 'El Principito' Diego Milito, attaccante argentino, l'uomo del Triplete nerazzurro 2010, arrivato nel 2009 dal Genoa, vede il bello e il brutto dell'Inter prima e dopo il Triplete, un attaccante di razza, segna a dismisura e soprattutto nelle gare che contano, si muove per tutto il reparto avanzato, prende palla o va alla conclusione o si allarga per crossare, nei suoi 5 anni all'Inter si colleziona 128 presenze e 62 gol in Serie A. Ecco dunque la formazione dei tifosi: 4-3-3; Handanovic; J. Zanetti, Skriniar, Miranda, D'Ambrosio; Guarin, Brozovic, Cambiasso; Palacio, Icardi, Milito.

Juventus 
Ultima, ma non ultima la Juventus, che in questi ultimi 10 anni è passata da una rinascita e conseguente ritorno tra le big d'Italia, al prendersi lo scudetto per 9 volte di fila dal 2012 al 2020, anche qui i tifosi si sono sentiti in diritto di scegliere la Top 11, e come negli altri casi, ha dovuto tener fuori alcuni giocatori. Ma vediamo come hanno scelto i tifosi bianconeri. Modulo 4-4-2. In porta senza ombra di dubbio c'è Gianluigi 'Gigi' Buffon, arrivato dal Parma nel 2001, considerato il portiere più forte di tutti i tempi nel corso degli anni bianconeri, Buffon si dimostra ancora all'età di 42 anni attuali, un portiere affidabilissimo. Nei suoi 20 anni di Juventus (togliendo la parentesi nel PSG), il portiere bianconero ha totalizzato 508 presenze in Serie A, battendo nel totale tantissimi record nazionali. Terzino destro c'è il 'Minatore' Stephan Lichtsteiner, lo svizzero arrivato dalla Lazio nel 2011, forte nel diendere che offendere, velocità e forza fisica, oltre a inserimenti nell'area di rigore che lo portano anche alla rete. Per lui in 7 anni, dal 2011-2018, 201 presenze e 12 gol. Al centro della difesa, troviamo Andrea Barzagli, arrivato nel 2011 dal Wolfsburg come giocatore in calo repentino, roccioso difensore, molto abile e dicile da superare nell'uno contro uno anche per una notevole velocità di chiusura, per lui nei 8 anni, conditi da ottime prestazione, tante soddisfazioni in bianconero, nel quale ritrova la Nazionale italiana e divenendone un perno per taanti anni, dal 2011 al 2019, 206 presenze e 2 reti in Serie A. Al suo fianco il capitano Giorgio Chiellini, arrivato nel 2005 dalla Fiorentina, dopo una accurata crescita, dal 2010 in poi diventa un pilastro della difesa bianconera, e uno dei più forti difensori italiani, arcigno e difficile da superare, Chiellini si mostra anche un giocatore che sa farsi rispettare anche in area avversaria dove riensce molte volte a svettare in zona gol. A sinistra dopo un lungo testa a testa la svanga Alex Sandro su Evrà. Il brasiliano arrivato dal Porto nel 2015, è un terzino con un'ottima progressione, ama saltare l'uomo almeno nelle prime stagioni, poi si specializza più nel difendere che offendere, per lui in bianconero dal 2015 ad oggi 142 presenze e 11 gol. Passiamo ai 4 del centrocampo a rombo, come mediano c'è Andrea Pirlo, arrivato dal Milan nel 2011, come un giocatore finito, ma che sotto il comando di Antonio Conte, ritrova il suo splendore e la Juventus ne beneficia. Il giocatore bresciano diviene un autentico pilastro, smista a meraviglia ogni pallone, sempre nel posto giusto al momento giusto, un cecchino sulle punizioni, la sua 'Maledetta' non sbaglia mai l'obiettivo rete. In quattro anni in bianconero (2011-2015) colleziona 119 presenze e 16 gol in Serie A. Poco più avanti, troviamo il 'Principino' Claudio Marchisio, una vita in bianconero dalle giovanili fino ad arrivare in prima squadra nel 2006, anche se poi il vero percorso parte dal 2008, dopo un prestito all'Empoli per una stagione. Marchisio è un centrocampista di grandissimo spessore, soprattutto nel portare palla avanti, duttile e adattabile in tutti i ruoli di centrocampo, predilige le incursioni quando la squadra avanza nella metà campo avversaria, ottimo anche sotto il profilo rete. Gli infortuni poi ne caratterizzano gli ultimi tre anni perdendo il posto da titolare. Per lui ben 13 anni di Juventus collezionando 269 presenze e 33 gol. Al fianco del nazionale italiano, troviamo Paul Pogba, soprannominato 'Polpo' per le sue lunghe leve. Francese arrivato dalle giovanili del Manchester United nel 2012, si ambienta in modo veloce, divenendo in breve tempo un punto fisso del centrocampo bianconero. Pogba con il tempo diventa importantissimo nelle giometrie del centrocampo, tecnico, abile palla al piede e soprattutto tiratore dalla distanza che lo porta spesso a rete. Per lui in quattro anni di Juventus ci sono 124 presenze e 28 gol in Serie A. Come trequartista, anche se è più un collante tra centrocampo e attacco, c'è Arturo Vidal, cileno arrivato in bianconero nel 2011 dal Bayer Leverkusen. Giocatore molto forte nei contrasti e nelle ripartenze veloci, abbina una buona tecnica alla conclusione da fuori area, molto bravo nelle incursione nell'area avversaria, nonchè buon goleador, per lui fino al 2015, 124 presenze e 35 gol in Serie A. Ora la parte avanzata, dove tra i tantissimi nomi solo due l'hanno spuntata. IL Primo nome è quello di Paulo Dybala, argentino arrivato nel 2015 dal Palermo, seconda punta all'occorrenza prima punta, doti tecniche e balistiche, nel suo quinquennio bianconero, delizia i palati di tutti i tifosi bianconeri, per lui la 10 storica appartenuta alla legenda Alex Del Piero (anche lui fuori dalla top 11), dal 2015 ad oggi 170 presenze e 70 gol in Serie A. Al suo fianco non c'è CR7, non c'è Alvaro Morata o Higuian, ma bensì Carlos Tevez, attaccante argentino arrivato nel 2013 dal Manchester City, sembrava sul viale del tramonto, ma in poco tempo si è dimostrato tutt'altro. Attaccante veloce e preciso sotto porta, un cecchino che difficilmente sbaglia, che si mette al servizio di tutta la squadra, un vero 'Apache' proprio come il soprannome che si porta dietro. Ecco quindi la formazione della Juventus dei tifosi; Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Chiellini, Alex Sandro; Pirlo, Marchisio, Pogba,Vidal; Dybala, Tevez.

Ora, a chi dare la palma d'oro? Lascio agli utenti dare ardua sentenza.