Sicuramente in molti si ricorderanno la scena dei tifosi del Genoa che, per protesta contro la squadra, bloccarono una partita di campionato, obbligando i giocatori del Genoa a non riprendere la gara.
Furono scene che fecero il giro delle varie trasmissioni calcistiche non solo in Italia e, in molti, gridarono che scene simili non dovevano piu' verificarsi.
Altre scene orribili, naturalmente, sono stati gli scontri sempre piu' duri tra le fazioni opposte delle varie tifoserie che, in diversi casi hanno addirittura causato la morte di un tifoso. Torna subito alla mente il tifoso del Napoli, ucciso prima della gara tra Lazio e Napoli. Altre volte, a perdere la vita, sono stati i rappresentanti delle forze dell'ordine che, mentre svolgevano con dedizione il loro lavoro per cercare di evitare gli scontri tra i vari facinorosi, ci hanno rimesso, loro stessi, la vita.
Dopo ognuna di queste tragedie, si sono sentite, sempre le solite frasi fatte: "cose del genere non devono accadere mai più", invece, sistematicamente, ogni anno c'e' almeno una di queste storie che infanga sempre piu' uno sport cosi' bello e amato da tanti.
Quest'anno i problemi con le tifoserie, sono iniziati, ancor prima che prendesse il via il campionato Italiano e, stanno proseguendo, nonostante ci troviamo solo alla seconda giornata di campionato.
Alcune frange di tifosi, che si fanno chiamare ultra', pensando di poter decidere su tutta la loro squadra, solo perche' magari seguono la squadra in varie gare, sono sempre pronti, attraverso contestazioni molto irruente, a intervenire su decisioni che, invece, spettano solo alla dirigenza della squadra stessa. Sicuramente un tifoso, ha il diritto di contestare o approvare una decisione della dirigenza della squadra per cui tiene, ma da qui a passare a dei veri e propri agguati a dirigenti, tecnico, giocatori, ce ne passa molta di acqua sotto i ponti. Quest'anno a campionato, praticamente fermo, durante il periodo di calciomercato, abbiamo dovuto assistere, addirittura, a delle vere e proprie minacce, fatte recapitare attraverso gli striscioni, posti sotto casa, al bomber argentino Icardi.
Il calciatore, che mal aveva digerito l'esclusione dalla squadra da parte del tecnico Conte e di tutta la dirigenza, aveva cercato fino alla fine di far cambiare idea al neo tecnico nerazzurro. Il ds Marotta, cosi' come lo stesso Conte, avevano fatto intendere che la mancata cessione di Icardi, avrebbe potuto portare dei piccoli intoppi al cammino della squadra. Dalla questione, era nata una vera e propria telenovela, da una parte Icardi e la moglie e procuratrice Wanda Nara, che volevano rimanere a Milano, dall' altea l' intera societa' dell' Inter che voleva liberarsi del calciatore. Quando, ormai, il calciomercato volgeva al termine e quindi la cessione di Icardi, sembrava essere rimandata alla finestra di mercato invernale, ecco, allora, che una parte degli ultra' ha deciso di intervenire. Con striscioni poco carini, si intimava all'attaccante argentino che forse era meglio per lui e per la moglie se avessero cambiato aria. Non credo che il passaggio di Icardi dall'Inter al PSG, sia stato reso possibile solo per colpa di queste intimidazioni, ma, sicuramente, avranno contribuito a far cambiare idea al bomber. Una roba simile, cioe' un gruppo di "tifosi" si prenda la liberta' di poter fare il bello o il cattivo tempo con questo o quel giocatore, e' una cosa da condannare in modo esemplare. Far passare la cosa, quasi inosservata, sia da parte della societa' Inter, sia da parte degli organi di stampa e' molto, molto grave. L'Inter, cosi' come la televisione e la stampa dovevano condannare con polso fermo questo episodio. Dopo questo episodio, passano solo pochi giorni, il campionato prende il via, l'Inter di Conte gioca a Cagliari contro il Cagliari dell'ex Nainggolan.
Durante la gara, dalla curva che ospita i tifosi del Cagliari, partono dei versi poco gradevoli, indirizzati al neo acquisto dell' Inter, Romelu Lukaku. Il giocatore, indignato, giustamente, fa notare la cosa agli organi predisposti al controllo, invitandoli a condannare queste forme di razzismo con molta fermezza. Qui, a mio avviso, succede quello che, mai mi sarei aspettato. Dalla tifoseria piu' vicino alla sqiadra neroazzurra, parte una lettera nei confronti del loro beniamino, con la quale invitano l' attaccante ex Mamchester United a non soffermarsi troppo su quei versi. Secondo questi signori, il calciatore aveva mal interpretato i buu della tifoseria avversaria, infatti, per loro non era affatto una forma di razzismo, ma solo un modo per distrarre e innervosire Lukaku, in modo tale da non permettergli di andare a rete. Strano modo di innervosire l'avversario, una volta si usavano i fischi, forse, le regole sono cambiate a insaputa della stragrande maggioranza di chi va allo stadio.
Per finire, per modo di dire, visto che siamo solo alla seconda di campionato, anche il patron della Sampdoria, Massimo Ferrero, e' stato oggetto di una sorta di spedizione punitiva. Il personaggio Ferrero, a causa del suo comportamento, un po' troppo spesso, eccentrico, si e' attirato le antipatie di diverse persone. Anche a me, per dirla tutta, non e' piaciuto, in varie occasioni, quando parlava della Roma, mentre era il presidente dei blucerchiati. Anche io ho sempre pensato che, con queste sue dichiarazioni, Ferrero mancasse di rispetto ai tifosi della Samp, questo, pero', non mi ha affatto autorizzato a minacciarlo. Ferrero, infatti, mentre di trovava all' interno di un bar, e' stato oggetto di attenzioni un po' troppo calorose da parte di alcuni tifosi blucerchiati. Solo per fortuna, Ferrero e' riuscito ad evitare il peggio.
Il calcio e' uno sport molto bello, pieno di grande fascino, ma per colpa di pochi, sta diventando lo sport del razzismo, delle scommesse clandestine; sta diventando la valvola di sfogo di quelle persone che vedono lo stadio come quel posto dove poter fare tutto cio' che gli pare.
Tutti: tifosi veri, societa' calcistiche, forze dell'ordine, giocatori stessi e mezzi di informazione, remando dalla stessa parte, dovrebbero allontanare sempre di piu' questi soggetti e le loro azioni.
Il calcio e' tutto tranne che violenza e razzismo.