L'umanità si diletta a prendere a calci un pallone - o meglio, oggetti sferici - fin dagli albori.
Come capita spesso alle buone idee, molti popoli in giro per il mondo ebbero la stessa intuizione, creando il proprio gioco e regole annesse.
La più antica testimonianza relativa al gioco del calcio fu attestata nella Mesoamerica Precolombiana, dove venne creata la prima palla di gomma e dove - sebbene non si conoscano le regole esatte di questo sport - non vi sono dubbi sulla sua enorme popolarità: il "gioco della palla" è stato per tremila anni al centro della vita degli Aztechi, dei Maya, e di altre popolazioni locali.

Scavi recenti hanno portato alla luce terreni di gioco aventi un'estensione che va dall'Arizona, a Nord, fino al Nicaragua, in America Centrale.
Il gioco, parte integrante della vita sociale e religiosa, aveva un unico scopo: tenere il più a lungo possibile la palla in gioco. Continuando questo viaggio su un'ipotetica linea temporale, giungiamo nella Cina della dinastia Han (250 a.C.), dove - di tutti i giochi con la palla nella sua forma più antica - il "cuju" è quello che più si avvicina al concetto moderno di gioco del calcio, con due squadre che cercavano di portare una sfera verso una porta fissa.
Restando nell'Estremo Oriente, in Giappone era praticato il "kemari", che raggiunse l'apice di notorietà intorno al 600 d.C. presso la corte imperiale di stanza a Kyoto.
In Europa, la prima testimonianza di un gioco con la palla si ebbe nella Firenze medievale, ma fu in Inghilterra che questo sport ebbe una continuità tale da renderlo popolare e assai praticato.
Il calcio medievale inglese, meglio noto come "mob football" (letteralmente, "il calcio della plebaglia") si basava su un enorme numero di persone - addirittura, in molte partite, partecipava l'intera popolazione di un villaggio, divisa in due squadre a seconda della zona di provenienza - e sulla totale assenza di regole. Col tempo, questo gioco si allargò a macchia d'olio, giungendo a larghi strati della società, e arrivando, intorno al 1800, a diventare lo sport più diffuso e praticato. Come una vera e propria pianticella, venne amabilmente coltivato in Public Schools (i college privati) - nelle quali i docenti usavano il calcio per insegnare agli alunni virtù quali la disciplina, l'ordine, la lealtà, lo spirito do squadra - e in prestigiose Università, Oxford e soprattutto Cambridge, dove nel 1846 vennero stabilite le prime vere e proprie regole del gioco. Il calcio, così come lo conosciamo, nacque quindi in luoghi intellettuali e medioborghesi, e mai nessuno a quel tempo avrebbe potuto immaginare una sua diffusione - nei decenni immediatamente successivi -anche ai ceti meno abbienti, in primis gli operai delle fabbriche del Nord del paese: Sheffield (dove venne fondato il primo club della storia, lo Sheffield F.C., nel lontanissimo 1857), Manchester, Liverpool, Blackburn e Preston furono i poli calcistici più importanti di questa "trasformazione operaia" del calcio. Spinti anche dalle autorità inglesi, sempre più preoccupate dai risvolti e dalle ripercussioni sociali che questo sport poteva comportare - si temeva soprattutto l'impatto che la folla ubriaca potesse avere sulle terre e proprietà attraverso la pratica del suddetto - i membri di 12 club decisero di riunirsi per stabilire una serie di norme che regolassero finalmente il gioco del football. Novembre 1863: era nato il calcio. Regola numero uno ed imprescindibile fu il divieto di toccare il pallone con le mani o di colpire gli avversari sugli stinchi. Questa prima distinzione fu decisiva: i contrari uscirono dall'aula costituendo la "Rugby Union", i favorevoli crearono la football Associaton, primo organo costituzionale della storia calcistica.
Le altre norme che furono decise potrebbero strapparvi un sorriso, proprio com'è successo a me:
• cambio di campo dopo ogni gol;
• il gol è valido quando la palla passa attraverso i due pali (la traversa verrà aggiunta in seguito); 
• quando un giocatore calcia la palla, è considera in fuorigioco qualsiasi compagno di squadra che gli sia davanti;
• la rimessa laterale dev'essere effettuata dal giocatore che per primo tocca la palla quando questa esce dal campo; dopo la rimessa, la palla non è in gioco finché non tocca terra;  e tante altre bizzarrie.

Le regole originali consentivano azioni oggi impensabili: i giocatori, ad esempio, potevano prendere la palla con le mali se la ricevevano su un lancio lungo. Stabilite le regole, il calcio si diffuse rapidamente. La presa che il football esercita sulle masse si può spiegare col fatto che è uno degli sport più semplici e flessibili mai inventato.
In poco più di un secolo, il gioco professionistico ha raggiunto ogni continente al mondo, soprattutto in origine grazie alla straordinaria rete tentacolare che l'Impero Britannico aveva creato, con un numero considerevole di individui che viaggiavano in India, Australia e Sudafrica, portando con loro solamente un pallone e un manuale di regole.