Antonio Conte, si sa, è molto permaloso. Lo era ai tempi in cui faceva il calciatore (memorabili i suoi battibecchi con Marco Materazzi) e ancora di più da allenatore, dove via via ha polemizzato con molti colleghi (Allegri, Mazzarri, Garcia, Mourinho) e con tutte le sue società. Gli juventini più attenti e osservanti non potranno dimenticare i suoi attacchi alla Juventus, da allenatore dell'Arezzo, e la frase vergognosa rivolta a don Fabio Capello, reo di aver definito "non allenante" - a ragione - il campionato italiano di Serie A. Conte non ha fatto mai mistero di non essersi integrato a Londra, soprattutto per le difficoltà della sua famiglia a seguirlo. Molto probabile, dunque, il suo ritorno in Italia. E sulla destinazione, ormai ci sono pochi dubbi: sarà il Milan. Prima le dichiarazioni di Conte contro le società in cui ha militato (non sono bravo a farmi comprare i giocatori), poi la mossa dell'agente Pastorello che ha escluso la Nazionale perché Conte ama lavorare giorno per giorno (precisazione inutile, visto che lo stesso Conte aveva escluso un ritorno in azzurro) e infine l'indiretta conferma di Leonardo Bonucci. Il capitano rossonero ha infatti dichiarato, dopo la partita tra Milan e Sampdoria, che nessuno tra i suoi allenatori del passato trasmetteva la carica che trasmette Rino Gattuso. La Gazzetta ha milanesamente titolato "nessuno come Rino". Ma anche riportando la citazione al suo effettivo contenuto, non saremo certo gli unici ad aver pensato: e Conte? Colui che ha segnato la carriera di un giovane Bonucci, dalle difficoltà di Treviso all'esplosione di Bari, fino all'esplosione con la Juve e al sontuoso Europeo 2016? L'allenatore che faceva tweettare alla moglie di Leo frasi epiche sui guerrieri alla vista del volto di Conte in occasione dell'esordio azzurro? In realtà, Conte per Bonucci è una cosa a parte. A Gattuso, dunque, il capitano rossonero manda un riconoscimento per il grande lavoro e per la splendida genuinità. Ma proprio l'iperbole utilizzata da Bonucci (mai nessuno) nasconde il fatto che Rino non è in competizione con Conte. Che, salvo una impuntatura dell'altrettanto permaloso Abramovic, sarà dalla prossima stagione il nuovo allenatore del Milan.