Kessie l'ha detto: lui spezza il gioco e ribalta l'azione. L'ha fatto ancora con gli avvoltoi della critica già pronti scatenarsi, nella speranza che il Milan perdesse il suo giocatore migliore, a costo zero. Una "moda" iniziata da Donnarumma che ha detto no a 8 milioni + bonus, per andare a prenderne 3 in più e da Calhanoglu, che invece ne ha rifiutati 4 per prenderne 5 dall'altra parte del naviglio. Sarà perché non li ho, ma faccio fatica ad immaginare come cambi la vita concretamente quando invece che 9 milioni ne prendi 12 a maggior ragione quando da 4 ne prendi 5. Leggere le parole di Kessie quindi mi hanno davvero soddisfatto. Certo, riceverà un cospicuo aumento, ma completamente meritato e sopratutto in linea con la capacità di spesa del club. Se c'è infatti una cosa che ci stanno insegnando Massara e Maldini è che si tratta ma non si fanno follie. A costo di ritrovarsi l'opinione pubblica italiana contro per non aver accontentato DonnaRaiola o aver lasciato andare il fenomeno dell'ultimo europeo Calhanoglu.

Di fesserie purtroppo in questo periodo se ne leggono tante e su materie ben più importanti. Raramente però ne ho lette come quelle su questa vicenda Kessie. Chi lo biasima perché rinuncia a tanti soldi dalla Premiere, chi sostiene che ha ricattato il Milan, chi addirittura che ora il Milan ricatterà Kessie con una trattativa al ribasso. Io dico solo poveretti. Si tratta di gente che ha perso il senso del calcio, che è sport di gruppo e non individuale. Evidentemente, nonostante i super procuratori, gli esperti di mercato: c'è chi tra tantissimi soldi e un gruppo nuovo e tanti soldi e un gruppo di amici sceglie ancora quest'ultimo. Chi non lo vede o non lo capisce, non vede e non capisce il calcio.