La Juventus, dopo il pareggio di Verona, si trova a meno dieci dall'Inter, ossia con un piede mezzo fuori dalla corsa scudetto. Al di là della provocazione che non mi interessa, perché il latino insegna che provocare viene da pro - vocare, dunque chiamare a sè, e io non ho velleità di fama e quindi non devo rendere conto ad un nugolo di estimatori che poi mi seguono, quello che mi interessa è tentare un'analisi più o meno oggettiva, dove l'oggettività propenderà inevitabilmente verso il soggettivo e dunque l'opinabile. La Juve vista a Verona non merita di vincere lo scudetto, anche se la Juventus vista in Veneto non è la Juve pensata per la stagione. L'assenza contemporanea di tre elementi che danno del tu al pallone, Bonucci, Cuadrado e Arthur, è l'assenza di chi non può impostare, di chi è in difficoltà a fare gioco. Per l'ennesima volta, abbiamo visto che Bentancur non è un regista, tanto che Pirlo gli ha preferito Rabiot come vertice basso, un tentativo che è naufragato già alla fine del primo tempo, tanto che nella ripresa il francese è stato spostato nella posizione di interno. Pirlo avrebbe potuto impostare la partita con lanci lunghi sulla prima punta, ma Morata era fuori per infortunio e Ronaldo pascola là davanti come Peter sulle montagne svizzere. Inoltre mancavano sia Chiellini che Danilo e quindi il maestro Pirlo, scriviamolo con la minuscola, per rispetto verso i grandi maestri, si è inventato Alex Sandro centrale di difesa che alla prima vera occasione da centrale è stato surclassato dal colpo di testa di Baràk. La Juventus avrebbe dovuto rischiare Fagioli, giovane di grandi prospettive e di ottima personalità, ma come dice la Montalcini: "la scelta di un giovane dipende dalla sua inclinazione, ma anche dalla fortuna di incontrare un grande maestro", ma qui Pirlo ha preferito non fidarsi. Apriamo la parentesi giovani: come mai in Italia si fatica a lanciare un giovane? Qualcuno dice che lo staff tecnico vede in settimana i giocatori e quindi sa meglio di noi chi potrebbe essere utile e pronto alla causa, ma allora mi chiedo: all'estero i tecnici sono meno attenti di quelli italiani? Se fossi stato in Pirlo avrei lanciato Fagioli, visto che era davvero l'unico disponibile per fare il vertice basso e gestire la palla per la ripartenza da dietro. Detto questo non sto dalla parte di chi critica l'allenatore a prescindere. Pirlo ha accettato l'anno della transizione juventina, con giovani forti ma ancora inesperti e ha vinto la Supercoppa italiana, è in finale di Coppa Italia e non è ancora fuori dalla Champions. Qualcosa vorrà dire. Forse non ha ancora inquadrato la strategia migliore, ma senza preparazione estiva e con tanti infortuni è difficile dare quadratura alla squadra. Anche l'Inter senza Hakimi e Lukaku è andata in difficoltà. Poi ci sono le perplessità sulla rosa, con un centrocampo imperfetto, l'assenza di un laterale di difesa sinistro e un attaccante che segna come pochi, ma catalizza tutte le azioni su di sé e non aiuta la squadra quando c'è da contrastare. Ronaldo è oro per questa Juventus, ma è anche il suo limite, soprattutto quando non è in forma e fatica a saltare l'uomo come in questo periodo.
C'è poi il capitolo punizioni. Chi nella Juventus è in grado di portare gol sui calci diretti? Sento molti tifosi inveire contro Dybala, ma la sua assenza comincia a farsi sentire. Problema fisico o incertezze di contratto, qualcuno dovrebbe risolvere la questione.

Non vincere il decimo scudetto dopo averne vinti nove di fila non è un dramma, il dramma è vedere tante polemiche sulle scelte bianconere, polemiche che minano l'ambiente. Io credo che la Juventus stia preparando la prossima stagione, sperando che Paratici si inventi qualche manovra indimenticabile sul mercato.
E' la sua ultima occasione.