Sarà l'ultima giornata di campionato di Serie A a decretare il vincitore del torneo. Milan e Inter si giocheranno lo scudetto sui campi di Reggio Emila e di San Siro. A guardare il calendario, il risultato dei due incontri sembra scontato, ma nel calcio, lasciatemi la battuta, il prezzo è più intero che scontato.

L'Inter è la squadra più forte, con un buon gioco e calciatori che possono fare la differenza in ogni partita, ma il periodo nero di Inzaghi si è fatto sentire, lasciando diversi punti lungo il cammino. Era così alla Lazio ed è stato così quest'anno. I punti più pesanti li ha persi a Bologna, avvalorando il detto di Conan Doyle: "non abbiamo il diritto di prendere nulla per scontato". Il Milan ha sorpreso un po' tutti, dando spazio e gioco ad un gruppo di giovani avanguardisti, spericolati e motivati e a qualche vecchietto con le pallottole appuntite e all'anziano per eccellenza, che si trasforma in totem ogni volta che lo decide. Pioli è stato capace di mettere in campo le intuizioni di Maldini e di trasformare i suoi giocatori in un gruppo coeso e vincente. Sassuolo non sarà facile, ma per il Sassuolo sarà difficile.

Il Milan è stato penalizzato dagli arbitraggi. In Italia si pensa sempre male, ma gli errori dell'arbitro sono umani mentre diabolici sono quelli del Var. Le scelte a video, dove il tempo è sufficiente per guardare e riguardare gli episodi, hanno tolto punti ai rossoneri, che avrebbero vinto già da almeno tre giornate. Se sarà scudetto nerazzurro, qualche domanda dovrà essere posta, senza ovviamente offendere l'Inter che storicamente soffre di vittimismo e propagandismo. La polemica non porta alcun beneficio, ma gli arbitri dovrebbero dire la loro. Parlare, spiegare e uscire da quella reticenza che non fa bene a nessuno.

Che vinca uno piuttosto che l'altro, cambia poco, lo scudetto resterebbe comunque a Milano.
Ma il "ma" è sempre dietro l'angolo. Se l'Inter vince, appunta sul petto la seconda stella, ogni stella è l'emblema di dieci scudetti vinti; se vince il Milan raggiungerebbe i 19 scudetti vinti dall'Inter. Una sfida tra tifoserie.
Ma c'è un altro 'ma' che mi preme spiegare. L'Inter ha interrotto il filotto di nove scudetti juventini, richiamando dirigenti e allenatore tra i più "cazzuti" del momento. Ha conquistato il tricolore e già quest'anno ha perso la scia della squadra vincente (oltre all'allenatore), sperando nel miracolo dell'ultima giornata. Perché l'Inter è storicamente estemporanea. Vive di entusiasmo e depressione, di mini cicli e di lunghe annate di appannamento. Se dovesse vincere il Milan, io credo invece che possa aprire un nuovo ciclo, possa creare una squadra vincente e temuta. 

E' una differenza sostanziale, è la vera differenza tra le due squadre di Milano.