"La miglior difesa è l'attacco". Qualcuno lo spieghi ad Allegri, che ancora una volta ha deciso di farsi male da solo. Non che la Juventus sia la squadra più forte d'Italia, ma concludere la stagione con una simile umiliazione fa male ai tifosi e fa male all'ambiente. Allegri ha messo in campo una squadra improponibile (fare l'allenatore da tastiera è più facile, così come criticare un romanzo è più facile che scriverlo, ma ciascuno ha i propri compiti), tanto che la squadra è sembrata persa da subito. Non c'era in campo un costruttore di gioco - meglio un mediocre che nessuno! - e in difesa neppure Bonucci. I laterali sono rimasti imbrigliati dal gioco sulle fasce dell'Inter e in mezzo si è creata una linea di interdizione un po' confusionaria. Risultato, 1 a 0 per l'Inter. 

Ma la cattiva sorte è invisa ad Allegri, forse per il suo sarcasmo e il suo modo di sdrammatizzare, tranne se qualcuno lo prende a calci, in quel caso da corto muso passa al muso a muso, e così gli capita il colpo di fortuna che non ti aspetti: fuori Danilo per infortunio e dentro Morata, retrocedendo Cuadrado sulla linea di difesa. La partita cambia, perché si alza il gioco bianconero. Forse è un azzardo parlare di gioco, visto che le azioni sono estemporanee e sempre diverse, senza spartito, a differenza della squadra milanese che si cerca e si muove con e senza palla.
Due episodi e due gol; siamo al minuto sette della ripresa. La Juventus è in vantaggio.
Ma qui esce alla scoperto l'Allegri pensiero: barricate, barricate e barricate. L'Inter riprende a macinare gioco, mentre la Juve riempie l'area di difensori e di attaccanti prestati alla causa difensiva. Sembra un flipper, tiri e respinte, cross e rilanci, finché un cecchino abbatte in area Lautaro. Calcio di rigore, gol e fine dei tempi regolamentari. 

I supplementari concedono ai nerazzurri la Coppa Italia. Allegri resta a bocca asciutta.

Ma qualche ragionamento va fatto. La Juve è entrata in campo senza costruttori di gioco, con interditori e fantasisti a sostegno della punta. Quel modulo ti porta benefici solo se aggredisci l'avversario e lo metti sotto pressione, altrimenti rischi di chiuderti lasciando scoperte le fasce, là dove l'Inter è più forte. Qualcuno potrebbe obiettare sul valore degli undici bianconeri, ma se così fosse, perché l'allenatore ha scelto quel modulo per poi chiudersi? La Juventus è passata in vantaggio e appena conquistatolo, si è chiusa a riccio, precaria nel contropiede, visto che Dybala è lento e Cuadrado era in difesa. Così facendo ha prodotto solo confusione e piano piano si è ritrovata in trincea a ribattere i colpi dell'invasore.
Allegri ha fatto cambi adeguati?
La Juve non ha gioco, è inutile sperare sempre e solo nel gol del campione e nella difesa arcigna. Appena si alza il livello dell'avversario, nemmeno il Battista, patrono di Torino, può fare miracoli. E' stato acquistato Vlahovic, uno che la porta la vede. L'involuzione di questi mesi è davvero colpa dell'impatto con un ambiente difficile o forse di un gioco che non lo libera mai al tiro? Pensateci, nell'anno di Sarri, che almeno un gioco ha cercato di proporlo (spesso non riuscendoci), Dybala è stato il miglior giocatore della Serie A. Sarri non sapeva comunicare, Pirlo era inesperto, entrambi hanno fatto meglio di Allegri, che nei cinque anni vincenti è andato via via a peggiorare nel gioco. Serviva davvero richiamarlo? Non credo che il mister toscano sia in grado di costruire un gioco.
Agnelli questa volta ha sbagliato e l'errore è da matita blu.