Questa non è la Juventus e Allegri non sa allenarla.
Inutile aspettare le soluzioni, perché nella testa del mister non ci sono soluzioni. Non ci sono, perché la visione di calcio di Allegri è quella che insegnavano alla scuola dei Flinston, quando Fred riusciva a liberarsi di Wilma. 

Quest'anno la squadra l'ha scelta Allegri, che però ha avuto la sfortuna di partire con una serie di infortuni che hanno penalizzato la squadra, ma questo non può essere un alibi per scagionarne le colpe. Non mi sembra che l'Udinese, squadra ben amministrata da anni, sia superiore alla rosa della Juventus, ma in campo corre e gioca molto meglio dei bianconeri di Torino. Così vale per altre squadre sia del nostro che di altri campionati nazionali.

Allegri va esonerato, indipendentemente dai quasi 27 milioni di euro che metterà in tasca, perché tenerlo in panchina significa rischiare non solo il passaggio di Champions al turno successivo, ma l'accesso alla prossima edizione.
Ragionando sul montepremi della scorsa stagione, dove in palio c'erano più 2 miliardi di euro, la Juventus, a seguito delle quote divisorie - 25 % del totale riguarda la quota fissa di partenza (15,64 milioni a squadra); il 30% è destinato agli importi legati alle prestazioni e ai risultati ottenuti; un altro 30% è assegnato sulla base delle classifiche date dai coefficienti di rendimento decennali; l’ultimo 15% del totale è legato invece alle quote variabili per il market pool (quota del mercato televisivo dei club, piazzamento nel campionato di competenza, numero di partite giocate nell'edizione interessata) - ha incassato più di 39 milioni di euro, senza contare incasso di botteghino e vendita di magliette e gadget legate all'evento. In un anno, con questi risultati, la Juve rischierebbe di perdere più dell'ingaggio triennale del mister. Quindi l'ingaggio è un falso problema.

Allegri va esonerato, perché non sa dare un gioco alla squadra. Gira la palla in orizzontale sperando nell'affondo degli esterni, senza mai provare una verticalizzazione rapida dando agli attaccanti la possibilità di attaccare guardando la porta. Il suo leitmotiv, "calma calma" (con la C aspirata) è stucchevole. Giocare per l'uno a zero e poi spegnere l'adrenalina dei giocatori, obbligandoli ad indietreggiare una volta in vantaggio, porta il calciatore a demotivarsi fino a non avere più né il passo né la forza per riprendersi in mano la partita.
È psicologia.
Viene il sospetto che nei cinque anni del suo ciclo migliore (parliamo anche allora, eccetto per il 2017, di risultati più che di gioco), il merito fosse più dei giocatori che del mister, sia per qualità che per personalità messa in campo. La forza di Allegri era quella di gestire la rosa nel migliore modo possibile, limitando al massimo screzi e antipatie tra i giocatori. Per il resto ci si affidava alla creatività del singolo giocatore. Oggi, che il livello qualitativo si è abbassato e così l'età dei giocatori, tutto risulta difficile.

Allegri va esonerato perché non sa più gestire la rosa ed incrementare il valore del giocatore. Vlahovic sembra il gemello di Kean, non stoppa una palla e non incide sulla manovra della squadra, ma se poi si analizzano le azioni, ci si accorge che ha sempre le spalle alla porta, mentre lui è un attaccante che va preso sulla corsa. Di chi è la colpa?
Ha senso insistere su Bonucci, che non è un marcatore, quando in squadra hai Paredes che è stato preso per gestire l'azione? Forse un marcatore in più darebbe maggiore copertura.

Allegri va esonerato, ma Agnelli non lo farà mai, perché significherebbe ammettere il proprio fallimento. Agnelli ha voluto nuovamente il tecnico labronico e difenderà fino all'ultimo la sua scelta.
E allora è necessario un colpo dalla Proprietà, perché non credo faccia piacere mettere sul piatto 400 milioni di aumento di capitale ogni volta che i conti boccheggiano.
Vediamo chi cederà prima.