Chissà quando finirà l'ebbrezza che ha stordito i tifosi juventini e buona parte della critica italiana, secondo cui quella di Massimiliano Allegri sarebbe la Juventus più forte della storia.
Sicuramente, è vero, stravince nel campionato italiano: che però è il campionato meno competitivo della storia, frutto della declinante operazione di pulizia fatta dalla stampa e dalla magistratura, un po' come avvenuto dopo Tangentopoli per il tessuto imprenditoriale ed economico del Paese. Non a caso dal 2006 ci sono state in Italia le due serie di scudetti più lunghe nella storia di Inter e Juventus, dando la misura scioccante dell'impoverimento del movimento calcistico, culminato nella mancata qualificazione ai Mondiali.
Non convince affatto l'argomento secondo il quale la Juve di Allegri avrebbe giocato in 5 anni due finali (perse) di Champions League: il primo Lippi ne giocò 3 in 4 anni - vincendone una - e lasciò la squadra nei quarti di finale del quinto anno; il Trap tra il 1982 e il 1985 giocò due finali di Coppa Campioni e una di Coppa delle Coppe, portando a casa due trofei più qualche Supercoppa europea.
Trattasi dunque di risultati assolutamente in linea con la storia della Juventus.
Ma in Europa la Juventus di Allegri è dietro, come rendimento e risultati, ad almeno tre o quattro squadre: il Barca e il Real che hanno vinto, l'Atletico Madrid che ha perso di misura minima 2 finali vincendo però una Europa League, e probabilmente il Bayern Monaco, molto più costante nell'arrivare tra le prime quattro. L'anno scorso persino Liverpool e Roma sono state molto più spettacolari e vincenti della Juventus.

La realtà è che la Juventus di Allegri è una squadra all'italiana che gioca malissimo e vince spesso - in Italia dovremmo dire sempre - ma in Europa perde con regolarità svizzera ogni volta che è obbligata a vincere: che ciò accada in una finale o quando si potrebbe conquistare il primo posto nel girone.
Quest'anno, mentre una incomprensibile grancassa mediatica la mette come favorita numero uno della Champions, la Vecchia Signora ha già perso 2 partite su 6, ha già incassato il doppio o il triplo di gol rispetto agli altri anni e ha portato il più forte atleta del calcio moderno al peggiore risultato realizzativo della sua carriera europea: era dal 2007/2008 che Cristiano Ronaldo non realizzava così pochi gol in Champions e se prima viaggiava alla media di un gol a partita, in 5 partite bianconere in Europa ne ha segnato 1 soltanto.
Numeri sconfortanti, che fanno il paio con un gioco ripetitivo e sterile. Scriveva una delle più grandi menti del secolo scorso, il prof. Mircea Eliade, che a volte il mediocre si mimetizza con il perfetto.
Temiamo che grattando sotto la superficie, la Juve europea di Allegri non sia poi gran cosa.   

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