Ieri, per chi non lo sapesse, era la giornata mondiale della felicità. E personalmente, ho perso il conto di quante volte mi sono sentito ripetere che la Finlandia è il Paese più felice del mondo. Il che ha generato in me una riflessione. Una riflessione che mi ha portato a concludere che gli abitanti dei paesi scandinavi siano vittime di una grave e prolungata condizione di assuefazione. Come quando fai bollire un cavolfiore e dopo qualche minuto smetti di sentire la puzza che tale ortaggio sprigiona durante la cottura: si chiama assuefazione, i recettori olfattivi si abituano al cattivo odore e smettono di segnalarlo al cervello. I cittadini dei paesi scandinavi sono vittime dell'assuefante modello economico scandinavo.

Il modello economico scandinavo, descritto in breve, è un modello socialista applicato all'economia di mercato. È fondato sulla legge della domanda e dell'offerta, ma impone ai propri cittadini una pesante tassazione, attualmente intorno al 50%, mirata a garantire ad essi welfare e servizi pubblici di alto livello.
Negli ultimi anni assistiamo ad una tartassante, unanime e perpetua presentazione, da parte di media compiacenti ed ingenui, del modello economico scandinavo come una specie di paradiso sociale. Come un sistema da cui prendere esempio per la costruzione di una società rasente la perfezione. 

Potrei stendere un accurato saggio in cui espongo i motivi per cui tale modello non è in alcun modo applicabile alla realtà nostra e di ogni altra nazione occidentale che non sia il Canada (che non lo applica). Basti pensare al fatto che i paesi protagonisti di questo articolo sono nazioni aventi un'estensione territoriale enorme, rapportata ad una popolazione molto ridotta. Un'estensione territoriale enorme che permette a questi paesi di esportare una grande quantità di materie prime (principalmente gas naturale e legname) e di ottenere entrate successivamente redistribuite alla popolazione ridotta che vi vive. In Norvegia e in Finlandia sapete quante persone abitano? 5 milioni. Nella sola Londra, ne abitano 10 milioni. Alla luce del fatto che in tutta la gigantesca penisola scandinava abitano meno di 20 milioni di persone, vi basta un semplice collegamento mentale per comprendere come i paesi che ospita siano assolutamente imparagonabili a noi e che il loro sistema sia applicabile con successo soltanto grazie alla redistribuzione ad una popolazione numericamente ridotta delle grandi entrate che ottengono dalle esportazioni. Pertanto, non può essere applicato alle altre nazioni occidentali, le quali non dispongono delle stesse risorse da esportare e contano popolazioni grandi dieci volte quelle dei paesi scandinavi.

Tuttavia, non voglio concentrarmi sui motivi per cui tale sistema non può essere applicato al di fuori delle condizioni speciali di cui godono in Scandinavia. Prendiamo per buono che tale sistema funziona ed ha portato i paesi scandinavi ad essere costantemente in cima alle classifiche (di parte e stilate da enti con un determinato indirizzo politico, ma questo è un altro discorso) della qualità della vita.
Voglio concentrarmi sul fatto che per quanto questo sistema possa funzionare, per quanto possa portare ai cittadini dei paesi scandinavi un'elevata qualità di vita, per quanto qualsiasi classifica stilata seguendo gli obiettivi di sviluppo elencati dall'ONU (e pertanto indirizzate politicamente) ritenga i paesi scandinavi praticamente dei paradisi terrestri: resta un sistema sbagliato. Il modello economico scandinavo è sbagliato perché impone al singolo contribuente il versamento in tasse di una quota elevatissima del proprio reddito, al fine di finanziare servizi di cui il singolo contribuente non necessariamente usufruisce. È forse giusto che il Regno di Norvegia espropri un cittadino perfettamente sano per pagare l'ingessatura di uno sconosciuto che si è spezzato un perone? Se mi serve l'ingessatura, pago l'ingessatura. Se non mi serve, non la vado a pagare agli altri. Sì sì, lo so cosa state per scrivere cari socialisti... E se colui che si è rotto il perone non può pagare l'ingessatura? Vi rispondo subito. Se è un anziano o un disabile, che quindi non può garantirsi un reddito, riceve il mantenimento statale che gli spetta; se può garantirsi un reddito, cioè può lavorare, ma non ha i soldi per pagarsi l'ingessatura, è colpa sua che non lavora e non devono essere i cittadini che a differenza sua vanno a lavorare a pagargli il gesso!

L'unico sistema davvero giusto e in grado di garantire il benessere a tutti coloro che hanno voglia di impegnarsi in qualcosa, senza che nessuna persona abile pesi sul prossimo, è il sistema liberista. Lo Stato deve richiedere di versare in tasse ai propri cittadini soltanto la quota del loro reddito necessaria a finanziare quei servizi che possono essere garantiti solo dallo Stato stesso. Tali servizi sono: difesa, forze dell'ordine, magistratura, istituzioni governative e una quota assistenziale destinata ad anziani (over 70), disabili e donne in maternità. Qualsiasi altro servizio deve essere garantito alla comunità dai cittadini stessi, tramite la costituzione di imprese private e pertanto pagato dal cittadino solo SE e quando ne ha bisogno. La spesa del proprio reddito per l'erogazione di un determinato servizio deve essere una libera scelta del cittadino dettata dalla necessità. Categoricamente, non deve essere lo Stato ad arrogarsi il diritto di espropriare metà del reddito del cittadino per finanziare servizi di cui questo cittadino non necessariamente ha bisogno. Se mi serve un servizio, pago e lo ottengo; se non mi serve, mi tengo i soldi. Non mi espropriate di ciò che mi guadagno obbligandomi a pagare servizi di cui non usufruisco!

Per quanto la qualità di vita media (si parla di media, perché in quei paesi di gente davvero benestante non c'è l'ombra) possa essere elevata, un sistema in cui il singolo cittadino che lavora e si guadagna da vivere deve versare allo Stato metà del proprio reddito, è un sistema ingiusto, illiberale, prevaricante, mortificante delle qualità di ognuno. Un sistema che considera cittadini e imprese come vacche da mungere. Un sistema dove i cittadini pagano per esistere. Semplicemente, un sistema di ...

Dirsi felici di vivere in un luogo dove lo stato è il tuo padrone, significa essere assuefatti. Assuefatti dall'assuefante modello economico scandinavo.