Seguo sempre gli articoli di Giancarlo Padovan con molta attenzione e curiosità perché sono a conoscenza del suo titolo di allenatore e quindi lo considero un cosiddetto "collega". 

La differenza fra Giancarlo Padovan e gli altri giornalisti è che lui è in possesso del patentino di allenatore UEFA e le sue valutazioni sono molto tecniche e competenti oltre che giornalistiche, perché negli articoli un bravo giornalista deve anche inserire la provocazione. In ogni caso la sua patente gli attribuisce sicuramente più competenza tecnica, una competenza che ovviamente in pochi hanno visto che in pochi possiedono una carta riconosciuta dall'UEFA... Inoltre il tifoso può ragionare spesso di pancia come è giusto che sia ma un'analisi tecnica la può dare solo chi ha studiato da allenatore. Tante cose si possono imparare anche guardando, si possono decifrare come fanno la maggior parte dei giornalisti sportivi che si informano sulle termini tecnici ma per capirle in maniera esaustiva bisogna studiarle e capire come poi posso essere messe sul campo.

Io che mi permetto di scrivere tutto ciò, sono un allenatore con il patentino UEFA, che prima di fare il corso pensava di sapere già tutto o quasi, ed invece quando cominci quel percorso ti accorgi di non sapere proprio nulla e se hai passione ti metti ad ascoltare con tanta "fame" le lezioni dei docenti della FIGC. Questi corsi UEFA di un certo livello (il mio è durato 1 mese e mezzo di seguito da lunedi al sabato 5 ore al giorno) non sono aperti a tutti e ti trovi ai banchini con giocatori di serie A, B e C, con campioni che hanno fatto la Champions League, 300 presenze in A... quindi ti rapporti, ed anche gli istruttori si confrontano durante le spiegazioni, con le esperienze di questi ex giocatori professionisti. Chi come me è venuto da serie minori ed è anche laureato ha un approccio molto diverso rispetto ai calciatori, uno per il metodo di studio che una laurea ti offre, 2 per la "fame" di emergere e quindi ti metti a comprendere ed approfondire tutti gli argomenti che vengono trattati... Con questo posso dire che Pirlo è totalmente inesperto, ma a sua volta è accompagnato da un allenatore vero come Tudor che ha avuto già esperienze di alto livello.

La problematica dell'esperienza però è molto importante e si nota benissimo perché anche io i primi anni che allenavo avevo in mente un certo tipo di calcio, fantasticavo sulle posizioni... e poi quando arrivavo sul campo vero, tante cose non erano come le avevo pensate o immaginate... questo lo impari sbagliando o vedendo che quello che hai in mente è la tua visione ma che però poi va trasmessa ed illustrata sul campo ai tuoi giocatori che devono capirla e soprattutto condividere. L'allenatore deve capire se i suoi giocatori abbiano recepito e condiviso la sua idea, altrimenti in campo si vede confusione e giocatori sparsi scollegati. Personalmente visto che la preparazione è durata 20 giorni senza possibilità e tempo di provare, avrei cercato di lavorare sulle certezze che c'erano già in rosa, non a caso un certo Allegri il primo anno alla Juve fece delle prove di difesa a 4 in "Preparazione" perdendo 3-2 con un squadra di eccellenza capendo che quella squadra doveva giocare ancora con il 3-5-2 di Conte e così fece. Col tempo ed anche con il mercato è riuscito poi a fare sua la squadra e portarla a giocare come voleva lui o ancora meglio a sfruttare al meglio le qualità dei giocatori che aveva a disposizione perché la Juve di Allegri era molto camaleontica, cambiava sistema di gioco con facilità all'interno della stessa partita ed è per quello che ha stravinto tanto.

Tornando a Pirlo, che ha le sue colpe dettate anche dall'esperienza, mi meraviglio che un presidente affidi una società quotata in borsa ad uno che non mai allenato neanche una squadra pulcini! Oggi giorno con i fatturati delle grandi società di calcio, gli allenatori non possono essere solo "semplici" allenatori, ma sono a tutti gli effetti dei Manager perchè la corretta gestione dei giocatori permette di aumentare il valore degli stessi che ovviamente porta ai Club una serie di opportunità economiche, non legate solo al valore del cartellino ma anche alla possibilità di avere nuovi sponsor, vendere magliette, plusvalenze... E' un po' come affidare la direzione commerciale di una grande azienda di vestiti che fattura 700 milioni di euro uno che era il miglior commesso di T-Shirt di un negozio (che non ha mai fatto il direttore)... voi lo fareste? Di qui poi la mancata bravura dei dirigenti di fare mercato che comincia dall'acquisto di Sarri (che era la scelta numero 2 o 3 ) che non ha avuto un giocatore adatto al suo calcio.

Torno alla competenza tecnica che a mio avviso dovrebbero avere anche i direttori sportivi, perchè se tu prendi Sarri devi sapere che non prendi un normale allenatore. Al corso abbiamo studiato alcune delle sue metodologie di allenamento, che oltre ad essere molto maniacali sono anche comprensive di principi di gioco molto diversi da quelli che uno ha sempre fatto, quindi ci deve essere la massima disponibilità di tutti i giocatori per imparare cose nuove e questo i campioni della Juve non lo hanno accettato. Vi posso citare Koulibaly che quando arrivò a Napoli non era certo ai livelli di adesso: con Sarri ha lavorato tantissimo a partire dagli appoggi dei piedi fino ai movimenti della zona insieme al regista difensivo Albiol, principi che sono molto diversi dalla difesa a 3 di Conte tanto per citare un ex juventino. I giocatori juventini ci hanno provato i primi mesi poi ad un certo punto hanno mollato (vuoi perchè hanno vinto tutto, vuoi perchè i metodi ed i principi di Sarri sono duri e difficili...) ed abbiamo visto bene che ad un certo punto della stagione è stato poi Sarri che si è adattato ai suoi giocatori perchè aveva capito che non c'era più la disponibilità dei giocatori al suo credo e così in maniera "intelligente" ha cercato di adattare il gioco ai giocatori che mandava in campo riuscendo a vincere lo scudetto. I giocatori lo avevano già scaricato da quel dì, si diceva che non si divertivano agli allenamenti perchè gli allenamenti di Sarri sono molto tosti a livello mentale e diversi da quelli che facevano in passato e se c'è una cosa che un essere umano non può fare è "cambiare chi non vuole essere cambiato" a partire dalla società che non ha fatto nulla (a livello di mercato) per ricercare il calcio spettacolo del toscano.

Calcio spettacolo che era venuto in mente a presidente e dirigenti dopo aver preso lezioni di calcio dall'Ajax dei giovani di Ten Hag nel 2018: qui entra in gioco la competenza tecnica dei dirigenti, o meglio la non competenza, perchè un calcio stile Ajax non è fatto dai giocatori ma dalla filosofia e dai principi di gioco che vengono marchiati a fuoco dal club che acquista bambini, giovani e giocatori con delle caratteristiche specifiche e che "obbliga" tutte le squadre del club a far emergere quei principi di gioco. Quindi non si può passare dall'oggi al domani cambiando filosofia di gioco specialmente cambiando la filosofia Juventus che come ribadito spesso è quella del: "l'unica cosa che conta è vincere" cioè l'opposto di quella dell'Ajax. Morale che i dirigenti non sanno di calcio se pensano di prendere Guardiola o Sarri e di avere subito calcio spettacolo e Champions League.

Ultima cosa riguarda l'errore di accontentare i giocatori nel mandare via l'allenatore toscano (perchè alla fine è stato fatto questo); non possono decidere i giocatori su una società come la Juve. Sembra che l'abbiano scelto i giocatori Pirlo perchè dicevano che non si divertivano più agli allenamenti, non sorridevano... Analizzando la situazione sembra un'autogestione dei giocatori perchè in campo corrono poco e male. I reparti sono scollegati e sono confusi perchè non riesci a capire le posizioni ed i ruoli. A ciascuno i propri ruoli! I giocatori devono giocare non allenare!

Oggi i problemi di atteggiamento sono rimasti i soliti che c'erano con Sarri ma con la grossa differenza di avere la panchina vuota ed una società indebolita anche a livello di immagine.