Il Presidente della Juve Agnelli quando ha cacciato "l'antipatico" Sarri, colpevole di non essere stato amato dai giocatori plurivincenti (ormai saturi di motivazioni e di voglia di lavorare sodo per imparare principi di gioco diversi dai precedenti) e di non avere lo "stile Juventus" (Sarri con la tuta, molto crudo nelle dichiarazioni, e con l'idea di voler proporre bel gioco sacrificando il credo in cui "la vittoria è l'unica cosa che conta"), ha voluto far vedere al mondo del calcio che la sua rosa straordinaria non necessitava di un allenatore, ma semplicemente di un qualsiasi essere umano che avesse lo stile Juventus. 

Agnelli è andato contro la sua dirigenza che aveva scelto Sarri per cominciare un progetto di vittoria attraverso il "bel gioco" (finalizzato alla tanto sognata vittoria della Champions) dichiarando al mondo intero che con la rosa Juventus non servono allenatori veri, volendo sminuire il lavoro di un grande tecnico come Sarri, ma sminuendo tutta la categoria degli allenatori che studiano e lavorano sui campi da anni o decenni.
Mancanza di rispetto di Agnelli verso la categoria degli allenatori, ma anche mancanza di intelligenza, perché oggi giorno queste società che hanno fatturati di molte centinaia di milioni legate a borse, sponsorizzazioni importanti... non possono essere gestite da un dilettante! Perché Pirlo di fatto è un dilettante nel ruolo di allenatore considerando che non aveva mai allenato niente, neanche una squadra di "pulcini".

In più la persona di Pirlo, che è stato un "maestro"sul campo e cervello fantastico dei centrocampi, non è mai stato un genio di coinvolgimento emotivo (prendiamo ad esempio uno come Gattuso), e trovarsi a gestire senza  nessun tipo di esperienza una squadra di uomini composta da molti top player non è sicuramente facile se non si ha esperienza. Ma questo il signor Agnelli lo sapeva e voleva rafforzare l'evidenza della sua super rosa che avrebbe vinto con chiunque, anche con un allenatore pacato e tranquillo come Pirlo in possesso dello "stile Juve", ma che di fatto non era un allenatore.

Agnelli ha fatto come si fa spesso in Italia, dove si mette una persona che non merita a svolgere un ruolo non adatto o non all'altezza facendogli saltare tutti i livelli precedenti solo perché il prescelto è un amico o un conoscente: praticamente come vediamo tutti i giorni nella nostra amata penisola dove vediamo spesso agli uffici pubblici personale non adatto o poco qualificato scelto non per le qualifiche o i meriti ma perchè amico o conoscente...
Con questo non significa che Pirlo non diventerà un bravo allenatore, ma certamente sta occupando un posto che non merita con uno stipendio che non giustifica la sua abilità come allenatore (perchè non ha mai allenato niente, credo prenda 1,8 milioni all'anno) ma che semplicemente sfrutta la sua amicizia o simpatia con un presidente che è l'unico colpevole di questa storia zittendo tutta la dirigenza dopo la sconfitta col Lione.

Possiamo dire che fino ad oggi la scelta è stata fallimentare perchè abbiamo una Juve poco concreta e confusa sia nel gioco che nell'atteggiamento dei giocatori: poca intensità e poca compattezza dei reparti ma anche poca decisione e voglia di vincere. Una squadra distante e un po' moscia nei momenti decisivi soprattuto senza palla quando la squadra è spesso lunga con molti giocatori che tornano a "passo" e non a caso subisce molti gol, anche con squadre "piccole" sulla carta come Crotone, Spezia, Benevento... dove in passato forse facevano 1 tiro in 90 minuti. Parliamo chiaro che la squadra quando attacca è sempre forte, anche perchè rimane la rosa più forte e con il monte ingaggi più alto in Italia per distacco ed anche in Europa tra i top 8, ma deve essere trovato ancora un equilibrio che sembra migliorare col tempo.
Ci sono tanti problemi che avrebbero avuto maggiore attenzione sotto gli occhi di un vero allenatore e che Pirlo sta scoprendo e cercando di risolvere. Probabilmente ci riuscirà, però bisogna vedere quando!