Ieri il Milan ha preso un’imbarcata, ha preso tre gol che lo hanno stordito e mandato al tappeto dopo 24 risultati utili consecutivi. È andato in confusione, un black out totale che ha riguardato tutta la squadra. C’era chi aspettava questo momento per criticarlo e per poterlo paragonare a quella squadra che scendeva in campo prima del lockdown. Una squadra incapace di stare in campo, senza prospettiva e in difficoltà con qualunque avversario. Una squadra priva di mordente che veniva criticata per l’assenza di carattere e che non entusiasmava il suo pubblico. Ieri sono riemerse alcune pecche e coloro che contestavano in passato hanno oggi vita facile nel criticare o insinuare i primi dubbi.

Da marzo ad oggi abbiamo visto un Milan diverso. Il Milan D.C. (Dopo Covid) aveva un’anima rispetto al Milan A.C. (Avanti Covid). Ci aveva abituato bene, vincendo e giocandosela con tutti, capovolgendo i pronostici della vigilia. Riuscendo a fare un filotto di risultati utili affrontando anche avversari sulla carta più forti di lui. Contro la Juventus, ad esempio, era riuscito a rimontare due gol e a vincere la partita. Ma non è stata l’unica impresa della squadra. Più vicina ai giorni nostri c’è stato il derby di Milano vinto con determinazione, forza e spirito di gruppo.

Ieri, invece, abbiamo assistito al peggior Milan degli ultimi mesi. Assente, incapace di creare pericoli alla porta avversaria, lento nel costruire la manovra, incapace di incidere ed essere determinante. I ritmi proposti non sono stati soddisfacenti per creare trame di gioco pericolose, ed il Lille ha avuto vita facile. A questo si sono aggiunti errori individuali (Donnarumma ha contribuito con un suo errore alla rete del raddoppio francese). Ma nessuno ha meritato la sufficienza. Il reparto difensivo è andato in bambola. Romagnoli ha causa un calcio di rigore ingenuo visto che il giocatore del Lille era spalle alla porta e defilato. Kjaer, che è andato meglio del suo compagno di reparto, ha alzato anche lui bandiera bianca e, davanti, Ibra non ha trovato spazi per sé e per i suoi compagni. La formazione francese era ben messa in campo ed ha concesso poco o niente ai rossoneri. Lo stesso Ibra, quando il risultato era ormai compromesso, è uscito dal campo arrabbiato e si è accomodato in panchina a rifiatare. Lo svedese va gestito e situazioni come quelle di ieri richiedono che anche lui si accomodi in panchina per far spazio ad altre soluzioni.

Pioli prima della partita aveva optato per dare spazio ad alcuni giocatori facendo un turn over intelligente, come accaduto con lo Sparta Praga. Ma i vari Krunic e Castillejo sono stati sostituiti dopo il primo tempo per cercare di rimettere in sesto una gara che fino a quel momento vedeva il Milan inconcludente. Di coloro che sono entrati dalla panchina il solo Bennacer ha provato a mettere un po' d’ordine giocando una gara migliore di Tonali, uscito per fargli posto.
Lasciare in panchina, ad inizio gara, i vari Bennacer, Calhanoglu, Leao era doveroso per via dei numerosi impegni dei rossoneri e già domenica, prima della pausa per le nazionali, c’è un avversario scomodo da affrontare ovvero il Verona di Juric che fino a questo momento sta facendo un campionato da alta classifica e che qualche settimana fa è riuscito a strappare un pareggio in casa della Juventus.

Raccontata in questo modo, la gara contro il Lille lascia solo macerie ma noi, negli ultimi mesi, siamo stati abituati bene con risultati che non si vedevano da molto tempo. Già dalla partita contro la Roma, dove il 3 a 3 è stato condito anche da errori evitabili, era subentrato qualche mugugno di troppo. Era immaginabile che alla prima partita comparissero i primi fantasmi di disfattismo e le prime critiche da parte degli avversari che non hanno mai creduto in un Milan competitivo.

Tanti giudizi negativi erano stati messi nel cassetto pronti da utilizzare alla prima occasione utile. Soprattutto da chi voleva cambiamenti radicali nell’assetto tecnico della squadra, parlo di chi non ha gradito la conferma di Pioli nonostante i risultati ottenuti; ma anche dei tifosi di altre società che si sono visti oscurare dai titoloni nelle prime pagine dei giornali riservati al Milan.

Una cosa è certa, se sconfitta doveva arrivare questo è stata la miglior occasione possibile. Meglio prima che dopo. Il Milan è una squadra in costruzione, una squadra che non lotta per vincere nell’immediato e sconfitte come quelle di ieri possono aiutare a crescere. Sono una fase del processo evolutivo di una squadra che deve capire quali sono i suoi limiti e dove operare per risolvere le carenze. Una squadra che deve essere misurata nel suo carattere, non solo nelle vittorie ma anche nelle sconfitte. Per fare questo serve tempo ed il tempo è favorevole al Milan. Ecco perché meglio ora che fra qualche mese. Una sconfitta sarebbe prima o poi arrivata, nessuno credeva che il Milan rimanesse imbattuto anche se aveva superato scogli importanti come il derby o il match con laRoma. La sconfitta è arrivata in Europa League, quando ancora hai margine per recuperare, viste le vittorie ottenute nelle prime due gare. I francesi del Lille, nel lotto delle squadre che compongono il girone è, probabilmente, insieme ai rossoneri, la meglio attrezzata. Meglio di Celtic e Sparta Praga. Infatti, quando sono stati sorteggiati i gironi, quello del Milan è passato da “facile” a “discreto”, proprio per la presenza dei francesi. Provenienti da un campionato “più importante” di quello scozzese e ceco e attualmente secondi alle spalle del solito Paris st Germain, il Lille aveva fatto sorgere più di un dubbio nonostante il Milan può giocarsela sicuramente meglio di quanto fatto ieri.

Serviva almeno lo stesso Milan visto nelle precedenti esibizioni, ma quel Milan è mancato ed il Lille ha vinto meritatamente.

Alla luce della vittoria dello Sparta Praga sul Celtic, il Milan conserva ancora un piccolo vantaggio, ma in questo momento l’Europa League non deve essere il solo pensiero. Archiviata momentaneamente la competizione europea, la testa deve essere rivolta al campionato e a trovare la giusta concentrazione e le forze per la sfida con gli scaligeri. La squadra con Pioli analizzerà gli errori, ma compito dell’allenatore sarà soprattutto quello di mandare in campo coloro che stanno meglio fisicamente e che caratterialmente hanno assorbito la debacle di ieri.

Come accennato, la formazione di Juric fino ad ora sta disputando un buon campionato. Giocano bene e tanti giovani si stanno mettendo in luce. Il Milan potrebbe trovare le stesse difficoltà della sfida appena giocata o anche maggiori perché il Verona gioca bene e cercherà di portare a casa un risultato favorevole. Non sarà facile! Ecco perché la sconfitta deve essere metabolizzata subito senza che incida più di tanto nelle prestazioni future. Tra coloro che sollevavano dubbi sul Milan, anche leciti, alcuni erano legati a come si sarebbe comportato alle prime difficoltà. Se il castello avrebbe retto o sarebbe stato solo carta che si piega alle prime intemperie. Se le basi erano solide o se fosse stato come togliere un tappo e tutto si sarebbe svuotato dal suo interno.
Nessuno è contento di quello che è accaduto. Non tanto per la sconfitta ma per come è maturata. Si può anche perdere ma conta anche come perdi. Ieri ha perso in maniera arrendevole ed è quello che non deve ripetersi.

Ora bisogna analizzare, metabolizzare e non far pesare questa sconfitta. Non deve essere un marchio o un fardello che pesa troppo. Deve essere solo un passaggio della crescita e nulla deve incrinare quei meccanismi che negli ultimi mesi hanno portato risultati sul campo e l’entusiasmo dei tifosi.

Nelle vittorie precedenti il Milan ha fatto bene nascondendo eventuali diffetti. Nella gara contro l’Udinese i tre punti sono arrivati, nonostante la stanchezza e la prestazione non sia stata da circoletto rosso, da una giocata di Ibra.

È bastata una prestazione sotto tono, con conseguente sconfitta, a porre dubbi e verifiche immediate, come se quello fatto finora contasse poco. Ieri la squadra non è pervenuta, si è visto solo una squadra in campo, che è scesa in campo unita. Yazici, mattatore della serata con tre reti, ha annichilito i rossoneri ed ha portato i francesi in testa al girone.

Ma ripeto, non è il tempo per farne una tragedia. Guardando ai risultati di Europa League assistiamo, a volte a delle sorprese. La settimana scorsa, ad esempio, il Tottenham di Mourinho ha perso contro il Royal Antwerp, sconfitto invece ieri dal LASK. E’ la dimostrazione che ogni gara deve essere preparata al meglio e l’avversario non va in nessun modo sottovalutato.

Allora non è il caso di fare catastrofismi, ma solo un’analisi lucida perché fino a qualche giorno fà, nei giornali, non si parlava altro che de “i ragazzi del ‘99” capitanati da Donnarumma, e fra questi i vari Leao, Dalot, Diaz.

Allora “Keep Calm e Forza Milan” perché come non eravamo i più forti prima, non siamo i più scarsi ora. Siamo solo all’inizio di quella fase di crescita che ci deve portare in futuro ad essere competitivi e a lottare per la vittoria. Siamo in una fase dove l’errore non è una colpa, ma stimolo per fare meglio.

Ora non è il momento dei giudizi negativi, è importante casomai una critica costruttiva. Aspettando di rivedere, già da domenica, la squadra dei 24 risultati utili consecutivi. Se il Milan fa il Milan ci divertiremo e potremmo toglierci anche noi le giuste soddisfazioni.