Maurizio Sarri e la Juventus hanno chiuso il girone di andata in testa, da soli, con un vantaggio di due punti sull’Inter. Prima, nonostante non abbia né il miglior attacco né la miglior difesa.
Ha segnato 37 gol (quattro in più del Cagliari) ed è dietro ad Atalanta (49), Lazio (41) e Inter (40). In termini di reti incassate, i nerazzurri sono i meno battuti (16), seguiti dalla squadra di Inzaghi (17, ma deve recuperare una gara, quella col Verona), e quindi dai ragazzi di Sarri (18). Un risultato notevole per i bianconeri, dato che l’ex allenatore del Chelsea non ha mai veramente avuto a disposizione Giorgio Chiellini e adesso ha perso Merih Demiral per infortunio. Il turco, di fatto, ha chiuso in anticipo la stagione. Il capitano sta per tornare, ma l’età non è più confortante e quindi è giusto andarci con i piedi di piombo. Questa situazione riabilita, proprio nel mese del mercato, due calciatori come Daniele Rugani ed Emre Can. Sono sempre dietro a Matthijs De Ligt nelle gerarchie della difesa della Juventus, ma la sensazione è che uno dei due potrebbe restare a Torino fino a fine stagione.

Urge il recupero di Chiellini 

Leonardo Bonucci è l’unico giocatore della Juventus ad aver giocato tutte e 19 le partite di campionato sin qui in calendario. Il motivo è semplice: l’infortunio di Chiellini, dopo una sola giornata in certo senso ha costretto Sarri ad accelerare l’inserimento di De Ligt. L’olandese ha pagato dazio con qualche fallo di mano di troppo, e dopo 16 partite da titolare (fra campionato e Champions) si è ritrovato in panchina, vista anche la crescita esponenziale di Demiral. Il turco, però, ha sostanzialmente chiuso la stagione dopo l'infortunio di Roma, quindi ai bianconeri sono rimasti come centrali solo Bonucci, De Ligt e Rugani. Quest'ultimo sino ad oggi ha collezionato una sola presenza in campionato: è il meno utilizzato dell’intera rosa. Ora per il tecnico toscano è fondamentale il recupero e il rientro in campo di Giorgio Chiellini, ma potrebbe coincidere con la 25^ giornata di Serie A, quando la Juventus farà visita ad una Spal invischiata nella lotta per non retrocedere. Probabilmente al capitano Sarri concederà qualche minuto, con l’obiettivo di averlo a disposizione in vista del match di ritorno degli ottavi di Champions League, in programma il 17 marzo contro il Lione. Alle porte, però, c’è anche uno Juventus Inter che potrebbe decidere una buona fetta della lotta scudetto. Chiellini farà di tutto per esserci e qualora ci fossero buone sensazioni, Sarri non esiterà a schierare il suo “gorilla” al centro della difesa

Un Dybala in più 

Sembra passato un secolo dall'incrocio polemico a bordo campo tra Maurizio Sarri e Paulo Dybala, appendice polemica alla vittoria dell'Olimpico contro la Roma. Le parole dell'allenatore bianconero, dolci carezze dal sapore di investitura per la 'Joya', sono state il giusto tributo alla prova del talentoso argentino, sbocciato al fianco del connazionale Higuain e soprattutto liberato dalla presenza ingombrante, tecnicamente e tatticamente parlando, di Cristiano Ronaldo. Il divo portoghese ha scelto all'ultimo di non giocare la partita con l'Udinese accorgendosi di una fastidiosa sinusite poco dopo la comunicazione delle convocazioni ufficiali. Nessun problema, l'argentino si è caricato la squadra supportato dalla sua spalla preferita, Gonzalo Higuain, distribuendo perle all'infreddolito pubblico dell'Allianz Stadium. Che, inizialmente infastidito per l'assenza di CR7, ha barattato volentieri l'ipertrofica e muscolosa interpretazione calcistica del portoghese con le morbide e sinuose linee di Dybala. Un assist "folle" per Higuain in occasione del primo gol, un rigore trasformato con freddezza, un sinistro a giro nella ripresa oltre, naturalmente, alla gentile concessione al rientrante Douglas Costa, lanciato sul dischetto che sarebbe spettato a lui, un assist non contabilizzato ma fondamentale per rilanciare il brasiliano.

Ronaldo in dubbio col Parma 

Continuano a destare preoccupazioni le condizioni di Cristiano Ronaldo. L’asso portoghese della Juventus non ha preso parte all’allenamento odierno agli ordini di Maurizio Sarri a causa di una sinusite. Lo stesso problema, accusato dal numero 7 dei bianconeri, lo aveva costretto a saltare la sfida di Coppa Italia di ieri sera contro l’Udinese, vinta 4-0 dai campioni d’Italia. A tre giorni dal match di campionato contro il Parma, la sua presenza in campo resta in dubbio. I bianconeri si ritroveranno a Vinovo nella giornata di domani per una nuova seduta di allenamento. Se il portoghese dovesse risultare di nuovo assente, le possibilità di vederlo in campo allo Stadium scenderebbero sensibilmente. I fantallenatori sono sulle spine e attendono con ansia notizie da Torino. Maurizio Sarri, in caso di nuovo forfait, dovrà ridisegnare l’attacco della Juventus. Senza Cristiano Ronaldo, come successo con l’Udinese, dovrebbero partire dal primo minuto in attacco Paulo Dybala e Gonzalo Higuain. Dietro al loro, nel ruolo di trequartista, il favorito è Ramsey, tornato a giocare con continuità nell’ultimo mese.

Sarri non è un pirla

Vincente, almeno sin qui, eppure, contestato, insomma… proprio come succedeva al suo predecessore, il plurivincente Massimiliano Allegri. Questa, la fotografia attuale della situazione di mister Maurizio Sarri alla Juventus. A proposito, nota a margine: l’impressione, per carità magari errata, beh è che per la Juve sia iniziato, col 2020, la vera stagione. Ma torniamo all’esperto (dalla serie D, al campionato inglese, passando per la massima serie italiana ha maturato esperienze dense e gavetta ovunque) Sarri, allenatore propositivo, cultore, un vero e proprio dogma per lui, della difesa a 4, gran lavoratore, attento e studioso ai numeri applicati al calcio e seguace, oggi un pochino più elastico, dei moduli 4-3-3 e 4-3-1-2, professionista serio che a Torino, fortemente voluto da Pavel Nedved, sulle sponde bianconere del Po, nonostante la critica, a tratti eccessiva, e un gioco (lui amante del gioco champagne) non travolgente, sì diciamolo a gran voce, sta facendo bene. Che alla fine, soprattutto, sopra tutti, conta vincere, no? Quindi non avrà l’aria assatanata di Antonio Conte (Arrigo Sacchi stravede per lui, Fabio Capello meno) il quale, alla guida dell’Inter sta facendo benissimo, non sarà guascone alla Max Allegri (Capello lo apprezza, Sacchi meno), tuttavia Sarri (tempo fa Sacchi lo consigliò al Milan dell’allora fine ciclo Berlusconi & Galliani), per dirla alla Mourinho, non è un pirla, sa il fatto suo, ha allargato i suoi orizzonti, applica con raziocinio il turnover (ma non è che forse, anni fa, nella varie precedenti esperienze calcistiche, ruotava pochissimo i titolari per mancanza di alternative pesanti?) e, meritatamente, ben allena la Vecchia Signora bianconera.