Esattamente diciotto anni fa l'ultima volta che tre squadre erano in vetta divise da un solo punto. La stagione era 2001/02 quella del famoso 5 maggio 2002 delle lacrime in panchina di Ronaldo. 

CORSA A TRE PER IL PRIMATO 

Pazza Inter. Il derby ha detto questo e ovviamente valorizza la figura di Conte. L’allenatore salentino è stato il primo a riportare lo scudetto a Torino dopo Calciopoli. Non era una Juventus fortissima, ma la motivazione e l’intensità messe in campo riuscirono a beffare il Milan di Allegri e Ibrahimovic. Ora spera di bissare l’impresa, ma con l’Inter. La fotografia scattata a 15 giornate dalla fine vede i nerazzurri in testa con i bianconeri, virtualmente avanti comunque grazie agli scontri diretti. I numeri, però, sono dalla parte di Conte, che ha segnato di più (48 contro 44) e ha subito di meno (20 contro 23). Nelle ultime tre giornate è riuscito a recuperare quattro punti a Sarri. Proprio come la Lazio, che insegue a un punto dalla coppia di testa, vantando anche un attacco migliore (53) a fronte di una difesa che è in linea con quella dell’Inter (20 le reti subite). E ancora. La Juventus, delle tre, è quella che sin qui ha perso più partite. Se l’Inter è caduta solamente con i bianconeri, i ragazzi di Sarri si sono arresi alla Lazio, al Napoli e al Verona. Sempre in trasferta. I biancocelesti, invece, hanno perso contro la Spal e l’Inter. Due ko rimediati nel giro di quindici giorni, a settembre. Da allora, è sicuramente un’altra squadra.

INTER DOPO JUVE, BARCELLONA E DORTMUND ECCO IL CAMBIO DI ROTTA 

Al Meazza contro la Juventus, al Camp Nou contro il Barcellona e a Dortmund contro il Borussia, l'Inter aveva fatto ottimi primi tempi, crollando nella ripresa. Nel derby ha invertito la tendenza. Sotto di due gol a fine primo tempo, nel secondo ne ha saputi fare quattro. Una prova straordinaria di carattere e maturità. "Il primo tempo ci è servito, abbiamo capito che non possiamo essere sempre frenetici nel pressing e che dobbiamo adattarci agli avversari"  ha detto Conte, calmo, dopo la partita. Quello che l'ex ct ha cambiato fra una frazione e l'altra, più che la tattica, è stato l'approccio mentale. I nerazzurri sono parsi concentrati e in controllo. Ed è questo l'atteggiamento che il tecnico vuole dai suoi per il tour de force di partite da affrontare: la doppia sfida di Coppa Italia col Napoli, andata e ritorno con i bulgari del Ludogorets in Europa League, e soprattutto le sfide dirette con le altre due contendenti per lo scudetto: la Lazio domenica prossima e la Juve a Torino il 1 marzo. Importante capire se ci sarà capitan Handanovic che, come ha ricordato il primo tempo del derby, per l'Inter fa tutta la differenza del mondo.

JUVENTUS IN DIFFICOLTÀ, MA RESTA LA GRANDE FAVORITA PER LA VITTORIA FINALE 

La sconfitta di Verona ha lasciato il segno. Al netto del primo posto in classifica e delle ottime prove nel girone di Champions, la Juve nelle ultime giornate sta attraversando un momento difficile. Il gioco non decolla e le gambe non girano. Sul banco degli imputati, come da copione, è subito finito Sarri. Ma anche la squadra ha le sue colpe. Soprattutto agli occhi di CR7, sempre molto attento a lavorare duro per trasformare in "cattiveria" agonistica la rabbia e la delusione. Rabbia e delusione che i tifosi bianconeri sperano di smaltire in fretta. Grazie al supporto dei "veterani" Buffon, Bonucci e anche al rientro in gruppo di un leader come Chiellini, uomo squadra e "allenatore in campo" atteso con ansia dal tecnico della Juve per ridare certezze alla difesa e guidare il gruppo fuori da questa mini-crisi. L'uomo giusto al momento giusto per "aiutare" Sarri ad allontanare i fantasmi e a dare compattezza alla squadra fuori e dentro al campo. IL CONFRONTO CON ALLEGRI - Qui entrano in gioco anche altri fattori, non necessariamente interni a società e squadra ma anche allargando a tifosi e stampa. Il tifoso medio italiano, si sa, è un tifoso semplice: quando si fanno due belle partite in fila sogna il triplete, alla prima sconfitta twitta #SarriOut. Questo perché il tifoso medio è quanto di più influenzabile ci sia. E a fare questo lavoro sporco è la stampa. Nelle file dei giornalisti sportivi ci sono sicuramente più amici di Allegri che di Sarri, su questo mi pare non ci siano molti dubbi. La prontezza nel sottolineare qualunque critica, l’immediato confronto con i risultati (innegabili, in Italia) del predecessore nei momenti bui, addirittura gli editoriali ispirati a una aperta nostalgia di “Acchiughina”, quando non all’indegno paragone con Maifredi, sono segnali chiari. Detto questo secondo me la Juventus resta ancora la grande favorita per la vittoria finale. 

LAZIO CALENDARIO FAVOREVOLE 

Se non fosse inciampata in un pareggio contro l'ottimo Verona di Juric nel recupero giocato la scorsa settimana, la Lazio sarebbe attualmente al primo posto in Serie A dopo 23 giornate di campionato. E ci sarebbe poco da obiettare, perché i biancocelesti sono al vertice della classifica – un punto dietro Inter e Juventus – con pieno merito. Quello che fino a qualche settimana fa poteva sembrare un exploit estemporaneo sta assumendo i contorni sempre più definiti di un vero e proprio assalto al potere. La Lazio è in piena corsa Scudetto e vuole rimanerci fino alla fine. La squadra di Simone Inzaghi ha già dimostrato di avere le carte in regola per poter restare in corsa per il titolo con Inter e Juventus. E' solida, organizzata e continua. Ha perso appena due partite nelle 23 giornate finora disputate (meno persino della Juventus). Nelle ultime settimane ha trovato anche soluzioni offensive alternative ad Immobile e altre ancora ne ha a disposizione: ora è il momento di Caicedo, magari arriveranno quelli di Correa e Milinkovic-Savic. Insomma, la Lazio c'è e non va considerata un gradino sotto Inter e Juventus anche a fronte del minimo svantaggio in classifica. La Lazio può vantare addirittura una condizione maggiormente favorevole rispetto a Inter e Juventus in relazione al calendario. Nel solo prossimo mese Inter e Juve giocheranno quattro partite in più rispetto ai biancocelesti essendo impegnate in Europa e in Coppa Italia.

I BOMBER: IMMOBILE, CRISTIANO RONALDO E LUKAKU 

Forza e carattere, ma anche e soprattutto gol. Segnati e subiti. Mai come quest’anno saranno decisivi i bomber, ma anche i portieri. Tutte e tre le squadre in testa hanno giocatori di assoluta affidabilità. Nella corsa al titolo di cannoniere non è un caso che ci siano proprio i tre attaccanti di riferimento di Lazio, Juventus e Inter. Ciro Immobile guida a 25, seguito da Cristiano Ronaldo a 20 e da Romelu Lukaku a 17. Il centravanti biancoceleste le ha realizzate in 23 presenze, così come il belga. Il portoghese, invece, in 20.

TRE SQUADRE IN UN PUNTO: L'ULTIMA VOLTA IL FAMOSO 5 MAGGIO 2002 

Per ritrovare una situazione simile bisogna tornare a quasi 20 anni fa. Era il 2001-2002, l’anno del famoso “5 maggio”. Alla fine della giornata numero 23 la classifica recitava: Juventus 47, Roma e Inter 46. La principale differenza è rappresentata dai punteggi, oggi sensibilmente più alti (Inter e Juve 54, Lazio 53) per via di un campionato sicuramente meno equilibrato di una volta, tra le primissime e tutte le altre. Sono passati poco meno di 20 anni ma, calcisticamente, sembra un’era glaciale fa. Dovevano ancora arrivare Calciopoli, il dominio dell’Inter post-calciopoli e la rinascita della Juve, con annesso dominio per 8 anni consecutivi. Anche le scommesse sportive ne risentono, perché da moltissimo tempo non si vedevano quote così equilibrate a questo punto della stagione.