Il 2022 è appena iniziato, ma il 30 giugno non è poi così lontano. Infatti diversi giocatori saranno ufficialmente svincolati, e già in qualsiasi momento potranno accordarsi con altri club per trovare una nuova sistemazione. Ma chi sono i giocatori in scadenza di contratto nel 2022? In questa ristretta lista sono presenti sia giocatori per i cui rinnovi non dovrebbero essere grossi problemi, sia giocatori che potrebbero scatenare vere e proprie epopee di mercato. Se i rinnovi di Juan Cuadrado e Marcelo Brozovic, per esempio, non sono in grane dubbio a meno di clamorose sorprese, più complicata è la situazione dei vari Kessié, Perisic, Belotti.

SAMIR HANDANOVIC - L'arrivo di Andre Onana può essere un punto di svolta anche per Samir Handanovic. Perché il portiere nerazzurro, dopo anni di titolarità indiscussa, potrebbe finire a fare il dodicesimo al portiere dell'Ajax, squalificato per un lungo periodo e rientrato da poco nelle scelte del club olandese. Onana è arrivato in Italia a inizio gennaio per poi firmare con l'Inter, mentre Handanovic deve ancora capire cosa potrà succedergli nei prossimi mesi. In realtà la situazione appare abbastanza chiara: c'è una possibilità che rinnovi, a due condizioni. La prima è che non avrà il posto assicurato - un po' come capitava fra Buffon e Szczesny negli anni passati - e la seconda è una riduzione sensibile dell'ingaggio. Alla metà. Handanovic al momento percepisce 3,5 milioni. Uno stipendio che l'Inter non ha intenzione di offrire nuovamente, anche perché a luglio le primavere saranno 38, non pochissime nemmeno per un portiere. E poi perché Handanovic è sì il principale indiziato per fare il secondo, ma in caso bisognerebbe trovare una sistemazione anche per gli altri (da Radu a Di Gregorio) che sono ancora sotto contratto. Handanovic, insomma, rimarrà solamente in caso dovesse accettare una proposta da 1,7-1,8. Altrimenti sarà salutato, non senza dispiacere e con qualche rimpianto già in essere, dalla dirigenza interista.

LUIZ FELIPE - La Lazio non è riuscita ancora a rinnovare il contratto di Luiz Felipe. Una situazione che assomiglia molto a quella di Stefan de Vrij, qualche stagione fa, quando l'olandese - pur perno della retroguardia capitolina - alla fine andò all'Inter, a parametro zero, con qualche problema risultante dalla gestione della SEG, l'agenzia che stilò il contratto. È un'altra storia che si ricollega molto da vicino con quella dell'italo-brasiliano che può rientrare nelle scelte di Roberto Mancini per le sfide contro la Macedonia ed, eventualmente, la finale per gli spareggi del Mondiale. Luiz Felipe ci arriverà da giocatore della Lazio, ma con qualche dubbio sulla sua prossima casacca. Ultima offerta da due milioni. L'idea è quella di riuscire ad arrivare a un accordo, certo è che dopo tutto quello che è successo - cioè i dialoghi che da qualche mese stanno andando avanti senza costrutto - la sensazione è che in realtà non ci voglia essere un rinnovo, almeno fino a che la situazione è fluida e le manifestazioni di interesse arrivano. L'Inter guarda interessata, come ha fatto con de Vrij, anche se non è l'unico club a essersi dichiarato interessato alle sue prestazioni. Insomma, le prossime settimane saranno fondamentali, anche se il rinnovo al momento non sembra così semplice. Basterà l'offerta sopra i 2 milioni?

ALESSIO ROMAGNOLI - Alessio Romagnoli si trova davanti a un bivio. Come è successo con Gianluigi Donnarumma, che ha scelto di andare al Paris Saint Germain. Oppure Hakan Calhanoglu, finito all'Inter. Infine Franck Kessie, il cui futuro potrebbe essere risolto nelle prossime settimane, con la Juventus in pressing, il PSG che si è già presentato - ma non con una proposta - e i club di Premier che hanno cercato di capire quale sia la situazione. Di fatto Romagnoli, dei quattro precedentemente citati, potrebbe fare una scelta diversa. Perché se è vero che alcuni club hanno già manifestato l'interesse, dall'altro il difensore centrale ha vissuto il momento peggiore della storia recente rossonera, quindi potrebbe essere felice di rimanere, da capitano, per poi entrare in una nuova era. Rinnovo alla metà. Perché se è vero che Romagnoli è il più pagato, Ibrahimovic a parte, dall'altra la nuova politica degli ingaggi del Milan ha ben chiaro quale possa essere la situazione. L'ex Roma percepisce quasi 6 milioni di euro, mentre i contatti con il Milan spiegano come un possibile accordo si può trovare solamente con la metà. Da sei, quindi, a tre, per un downgrade dovuto sì al Covid, ma anche alla politica salariale che è più per una sostenibilità economica che non per accettare aumenti indiscriminati, cosa successa nelle ultime stagioni. Poi certo, la Juventus potrebbe essere una scelta differente, così come altre big del nostro campionato. Ma alla fine a decidere sarà lo stesso Romagnoli, capitano che per ora è senza armata (e rinnovo).

DAVID OSPINA - In estate David Ospina potrà salutare il Napoli, lasciando ad Alex Meret la porta. Una situazione che sembra accettata tacitamente dalle parti, anche per una questione anagrafica. Il portiere colombiano compirà 34 anni ad agosto, all'inizio della prossima stagione, mentre il club di De Laurentiis vuole far fruttare l'investimento fatto qualche stagione fa con l'ex Udinese. Così il rinnovo, a meno che non accetti una riduzione abbastanza corposa dell'ingaggio, sembra quasi impossibile. Ospina, come Insigne e probabilmente come Mertens, chiuderà la propria esperienza dopo qualche anno fra alti e bassi, ma con un esborso molto basso nell'estate del 2019. C'è la Lazio. Così nelle possibili destinazioni c'è anche un percorso alla Reina che, dopo le annate al Napoli, è finito in biancoceleste. Qualche chiacchiera informale c'è già stata, in virtù dello status da svincolato che rappresenta una ottima situazione per il club di Lotito che, da par suo, perderà certamente Strakosha - che ha già incominciato a guardarsi intorno - e forse anche lo stesso Reina, anche lui in scadenza e che è nato nello stesso giorno di Ospina, ma con 6 anni in più.

MATIAS VECINO - Nel novero dei calciatori in scadenza a giugno c'è anche Matias Vecino, centrocampista uruguagio dell'Inter, uno degli assoluto protagonisti dell'era Spalletti, finito poi ai margini con Conte prima e ora con Simone Inzaghi. Non è solo colpa sua, almeno non delle prestazioni. Perché se è vero che la concorrenza a centrocampo rischiava di fare vittime illustri, come Christian Eriksen finito nel tritacarne per oltre un anno e poi ripescato negli ultimi mesi della reggenza Conte, dall'altro lato i continui infortuni di Vecino hanno dato un mandante e un alibi a chi non lo mandava in campo fra i titolari. Ed è accaduto per lunghi periodi negli ultimi due anni, visti i tantissimi interpreti a centrocampo. Niente Fiorentina, a zero nel 2022. Così nelle ultime ore di mercato è stata la viola a cercare di acquistarlo, riportandolo dove aveva iniziato la sua avventura italiana. Missione non riuscita, anche se a giugno avrà un contratto in scadenza: di fatto l'Inter può anche averlo trattenuto a causa della squalifica di Barella - due giornate - sebbene poi sia lo stesso Arturo Vidal ad avere più possibilità di prendere il posto dell'ex Cagliari nel centrocampo nerazzurro, negli ottavi di Champions League. A giugno sarà un'occasione per tutti i club da metà classifica in su. Vecino non rinnoverà ed è una scelta già presa da parecchio tempo.

FEDERICO BERNARDESCHI - Meritarsi la maglia della Juventus. Il messaggio di Maurizio Arrivabene non è soltanto per Paulo Dybala. Tutti i giocatori bianconeri, specie quelli in scadenza, hanno una missione chiara: dimostrare di essere all’altezza. Qualcosa che, da quando è arrivato a Torino, Federico Bernardeschi ha fatto vedere soltanto a tratti. La rinascita e la voglia. Dopo i due anni non proprio esaltanti fra Sarri e Pirlo, il ritorno di Allegri ha prodotto l’effetto sperato dal carrarino. Berna ha ritrovato il gol, il sorriso, un certo smalto e qualche giocata da provare. Basterà a rinnovare? Si potrebbe dire di sì, ma la strategia della Juve in questo momento è quella del grandissima cautela e anche di un certo attendismo, oltre che di una tendenza all’offerta al ribasso. La fumata nera, e Bernardeschi non sarebbe l’unico caso, non sorprenderebbe più di tanto. Quanto alle intenzioni del giocatore, di recente le ha messe nero su bianco: “La voglia di restare qui c’è, poi ovviamente le cose si fanno in due, come in un matrimonio”. Appunto.

ARTURO VIDAL - Meglio con Inzaghi che con Conte, ma il matrimonio non è stato dei migliori. Arturo Vidal, tornando in Italia dal Barcellona, sperava di rinverdire i fasti degli anni migliori. All’Inter, però, le cose non sono andate come nei migliori auspici: il tecnico salentino non ha ritrovato il micidiale incursore che aveva alla Juventus. Paradossalmente, l’impatto del cileno è migliorato nel nuovo contesto tattico disegnato da Simone Inzaghi, dove però è anche abbastanza chiaro il suo status di riserva. Il problema è il costo: a oggi, l’ingaggio di Vidal - 6 milioni netti - è uno dei più alti nella rosa nerazzurra. Un motivo in più per ripensare al futuro. Questione di clausole. Lo stesso contratto di Vidal, in fin dei conti, è stato a lungo una discreta incognita. Nel comunicato con cui lo ha annunciato l’Inter, non si faceva riferimento alla scadenza dell’accordo. Si è poi parlato di un biennale con opzione per il terzo anno, ma il recente bilancio nerazzurro ha rivelato come l’accordo sia ancora diverso. Scadenza 2023, ma con un paio di opzioni molto particolari. Intanto, nel terzo anno, Vidal vedrebbe salire il proprio stipendio, oltre i nove milioni stagionali. Ma soprattutto l’Inter ha la possibilità di sciogliere prima l’intesa, corrispondendo al giocatore una buonuscita da quattro milioni. Non proprio la soluzione migliore, ma almeno consentirebbe di risparmiare. Così, anche se tecnicamente non sarebbe in scadenza, di fatto l'esercizio dell'opzione è la strada he pare più realistica. E l’addio sembra soprattutto una questione di dettagli.

MARCELO BROZOVIC - Manca soltanto la firma: è una frase che leggerete spesso, ma in questo caso dubbi non sembrano esservene. Marcelo Brozovic e l’Inter sono pronti a dirsi di sì ancora. I contatti fra la dirigenza nerazzurra e papà Ivan delle ultime settimane hanno dato i loro frutti: l’intesa è quasi totale, manca qualcosa a livello di bonus, ma l’annuncio è atteso dopo il derby in programma nel weekend. Non poteva essere altrimenti: reinventato regista da Spalletti, il croato è diventato il perno attorno al quale sia Conte che Inzaghi hanno costruito le proprie squadre, dandogli le chiavi della Ferrari nerazzurra. L’intervento di Zhang e il pressing del Barça. Scadenza 2026: questo è l’orizzonte verso il quale viaggiano il giocatore e il club. Con il nuovo contratto, Brozovic passerà dagli attuali 3,5 milioni stagionali all’essere uno dei calciatori più pagati in rosa. Per sbloccare il tutto, c’è stato anche l’intervento diretto del presidente, Steven Zhang, in Italia per blindare i gioielli di casa e anche i conti societari. Alla finestra, il Barcellona: da grande ex regista, Xavi vorrebbe Brozovic alla sua corte. Si direbbe complicato ma, come si diceva, manca pur sempre la firma.

ANDREA BELOTTI - Per un imprenditore e investitore come Urbano Cairo, passare da 'mister 100 milioni di euro' a perdere un asset come Andrea Belotti a parametro zero è una sconfitta rovinosa. Perché a meno di capovolgimenti di fronte, la sensazione è che il lungo addio del Gallo sia appena iniziato. Perché il suo futuro è tutto da scrivere. Il centravanti aspetta la chiamata giusta, quella che non dovrà più passare per il club, ma direttamente da lui e da chi ne cura gli interessi. A 28 anni, Belotti cerca il colpo d'autore, l'ingaggio della vita avendo rifiutato i 3,6 milioni di euro a stagione fino al 2026 di Cairo. Canada, Italia o una chiamata dall'Inghilterra? Il Toronto FC, che ha già preso Lorenzo Insigne, che pensa a Domenico Criscito e Mattia Destro, non ha più posto per Andrea Belotti e per giocatori dall'ingaggio così pesante. Così è da capire se arriverà una chiamata dall'Italia: la Fiorentina ci pensava ma poi ha preso altre strade. Il Milan sembra andare su altri obiettivi, l'Inter altrettanto. Per questo il futuro di Belotti è tutto da scrivere ma è e sarà una partite interessante per chi deciderà di puntare su uno degli attaccanti più prolifici del nostro calcio negli ultimi anni. Sembra disegnato per il calcio inglese, ma anche lì dovrà mettersi in gioco e difficilmente arriverà la chiamata di un club di fascia alta. Il treno dei '100 milioni' è passato. Ma c'è sempre tempo per alzare la cresta.

FRANK KESSIÉ - Più no che sì. Qualsiasi ragionamento sul possibile rinnovo dei voti tra Franck Kessié e il Milan potrebbe anche chiudersi qui. Il centrocampista, rientrato a Milano ben sei giorni dopo la fine della Coppa d’Africa per la nazionale ivoriana, è in scadenza di contratto a fine stagione. E tutti gli indizi sembrano far pensare che non ci sia due senza tre: dopo Donnarumma e Calhanoglu, è il turno del presidente. Che si è guadagnato questo nomignolo per la leadership in campo, ma le cui prestazioni in questa stagione portano i tifosi a non rimpiangere più di tanto il probabilissimo addio a parametro zero. La strategia della società rossonera, del resto, è abbastanza chiara: come nei precedenti, gli oneri futuri - leggi ingaggio e commissioni per il rinnovo - preoccupano più del mancato incasso per l'addio. Dove andrà? A questo punto, più che se rinnoverà, la vera domanda sembra essere dove andrà Kessie. Il Barcellona si è mosso con grande anticipo e ha strappato un accordo sulla parola: troppo poco per far stare tranquilli i catalani. La concorrenza, infatti, è molto agguerrita: in Italia, è un profilo che piace da sempre alla Juventus, e Marotta ai parametri zero è sempre interessatissimo. All’estero, altre big: il Real Madrid e soprattutto il Paris Saint-Germain, pronto a usare argomentazioni molto forti per il centrocampista.

JUAN CUADRADO - “Sono contento qui, la società sa cosa vogliamo: vediamo cosa accadrà”. Così, di recente, Juan Cuadrado ha trattato un argomento che delicato non sembrava: il suo rinnovo di contratto. Perché per settimane, dalla Juventus è filtrato grandissimo ottimismo, come quello sbandierato a chiare lettere sull’altro caso, quello legato a Paulo Dybala. Un accordo praticamente già trovato, solo da firmare, anzi quasi soltanto da annunciare. Ogni giorno quello buono, poi a oggi niente di fatto. Il grande freddo. Anche oggi, la versione rimane più o meno la stessa. Se anche oggi arriva domani, però, c’è qualcosa di non detto che rischia di esplodere. Fra tutti, Cuadrado dovrebbe comunque essere il più vicino: del resto, privarsi di uno dei giocatori simbolo, e nello specifico del più decisivo nei momenti di difficoltà, sarebbe una scelta difficile da spiegare. La sensazione è che però a Torino in questo momento sia tutto al limite dello standby per quanto riguarda i prolungamenti: ma quanto ancora si può aspettare?

IVAN PERISIC - Con l'arrivo di Robin Gosens sulla fascia sinistra, l'Inter può dormire sonni tranquilli e partire da una netta posizione di forza nella trattativa per il rinnovo di contratto di Ivan Perisic. Sull'accordo col croato la distanza è talmente ampia da risultare al momento difficile da colmare: la domanda di Perisic è di 6 milioni a stagione per 3 anni, l'Inter offre un biennale da 3,5 netti. Il passo fondamentale per tornare a parlare è un arretramento del giocatore rispetto alle proprie posizioni, con l'Inter che a quel punto potrebbe essere disposta a fare uno sforzo. Spalle coperte con Gosens. La mossa di Giuseppe Marotta e di Piero Ausilio, che comunque con l'agente di Perisic e con lo stesso giocatore torneranno a parlare, è chiara: avere un titolare e la garanzia che non dovrà esserci un'emergenza aperta sulla sinistra in caso di (possibile) fumata nera con Perisic. Anche perché Federico Dimarco ha dimostrato di trovarsi a suo agio sulla fascia, anche perché la società nerazzurra ha già iniziato a seguire dei giocatori, come Andrea Cambiaso del Genoa e Fabiano Parisi dell'Empoli, quali potenziali successori di Perisic. Per il quale, in verità, non ci sono altri rumors se non quello su un rinnovo (distante) con l'Inter.

MATTIA DESTRO - Nell'ultimo giorno di calciomercato, la Lazio ha provato a prendere Mattia Destro. A caccia di un'opportunità last second, ha poi virato su Jovane Cabral, che di fatto punta vera non è, ma che ricoprirà il ruolo di vice Ciro Immobile. Destro è rimasto al Genoa , sempre in scadenza e con un presente comunque da titolare. Per il momento il tandem d'attacco sarà formato da lui e da Roberto Piccoli, anche se in caso di cambio di rotta tattico, e di passaggio a una punta sola in un 4-2-3-1 per Alexander Blessin, ecco che potrebbe rischiare il post e la titolarità. Dipende tutto da Destro. Il Genoa ha comunque tenuto aperta la porta per un possibile rinnovo di contratto, anche se il nuovo ciclo scelto dal ds Johannes Spors porta a pensare che l'identikit di calciatori cercati per il tecnico Blessin sia differente da quello della punta ex Roma e Inter. Così il sequel della sua carriera potrebbe essere all'estero. Il trentunenne (a marzo) di Ascoli Piceno potrebbe provare per la prima volta l'esperienza lontano dai confini, dopo tanti corteggiamenti, voci e rumors. Il Toronto FC, che ha già preso Lorenzo Insigne, potrebbe essere la sua nuova destinazione tanto che alcuni contatti sarebbero già iniziati. Intanto c'è un nuovo presente, dove dovrà conquistarsi il posto da titolare. Per il futuro c'è tempo. Ma potrebbe essere anche lontano, in un nuovo mondo.

PAULO DYBALA - Quello di Paulo Dybala e del suo futuro è uno dei temi più scottanti del calciomercato che verrà. Prima la cronaca: il rinnovo con la Juventus pareva cosa fatta e mancavano solo le burocrazie dell'agente, che agente registrato in Italia non era, Jorge Antun, per poter mettere il nero su bianco sul contratto. Una telenovela a lieto fine? Non ancora, e chissà se arriverà. Perché le maxi richieste del giocatore non sono state accontentate, 10 milioni comprensivi di bonus pareva la cifra dell'intesa ma le dichiarazioni del CEO, Maurizio Arrivabene, aprono una voragine nella trattativa. "Dimostri di meritare la Juventus e le cifre che chiede", il sunto delle sue dichiarazioni. A febbraio il nuovo incontro ma la proposta sarà più bassa e nulla è scontato. Anzi. Ci sono Inter e Liverpool. E' così che Dybala, diez della Juventus che non ha saputo raccogliere l'eredità di Cristiano Ronaldo in quanto a personalità e decisività sul terreno di gioco, potrebbe clamorosamente lasciare la Vecchia Signora a zero. Giuseppe Marotta, ad dell'Inter, ha già fatto capire che i nerazzurri ci sono, presenti e pronti alla proposta. Non alle cifre chieste da Dybala in fase di trattativa alla Juve (nessuno gliele offrirà), ma con un ingaggio pesante da top player nerazzurro. Non solo: il Liverpool lo ha seguito da vicino e pare che in caso di possibile addio di Roberto Firmino, la Joya sia il primo nome per Jurgen Klopp. Il tutto mentre anche il Paris Saint-Germain osserva interessato.