Sento da molti dire che Luis Alberto è il MVP di questo campionato e posso anche essere d'accordo, è il giocatore più impattante, il giocatore migliore in qualche modo di questa stagione.
Perché? Su questi due piani di ragionamento: Luis Alberto è la fotografia di questo campionato rinnovato, evoluto, abbellito con concetti nuovi e il coraggio necessario per dare a un giocatore del genere la possibilità di esprimersi al meglio, ma non solo c'è anche un'altra cosa da considerare, quando un numero 10 trova la squadra giusta e l'allenatore giusto per esprimersi di solito lui esplode e la sua squadra fa dei grandi risultati. Vi faccio due esempi in questo senso, la storia recente del calcio è stata una storia un po' avara, un po' difficile per i numeri 10 i fantasisti, però qualcuno ne è emerso sempre in questo tipo di posizione. Per esempio Isco nel Real Madrid più bello dell'era Zidane, quello che è arrivato a vincere la Champions League a Cardiff. Zidane che di numeri 10 se ne intende lo ha messo in mezzo a una squadra piena zeppa di campioni così, la sua fantasia in mezzo ai piedi migliori che si potessero incontrare e diventata costantemente magia.

Un altro esempio Eriksen nel Tottenham di Pochettino una squadra estremamente organizzata, sempre propositiva e sempre costruita per fare calcio nella quale lui ha messo l'imprevedibilità del colpo, della visione, della soluzione e anche della definizione, infatti il Tottenham non ha vinto trofei ma si è fatto apprezzare in qualsiasi parte del mondo abbia giocato. Luis Alberto è un po' tutti e due questi concetti, perché lo spagnolo da una parte ha trovato il coraggio di un allenatore che lo ha messo nella squadra giusta e dall'altra lui ha dato (e solo lui) il cambio di passo, il cambio di posizione e il cambio di dimensione alla sua squadra per poter spalancare orizzonti ancora più grandi. La squadra in cui Luis Alberto è fiorito definitivamente è una squadra che aveva già una conformazione ben definita un leader difensivo (Acerbi), un equilibratore tattico da perno in mezzo al campo (Leiva), un bomber affidabile e continuo (Immobile) anche una seconda punta galleggiante efficace per un gioco associativo (Correa) e mettiamoci anche due esterni di sacrificio. Però questa squadra aveva il suo miglior talento il suo miglior giocatore in Sergej Milinkovic-Savic più un esaltatore di gioco che non un costruttore uno che spicca che diventa top player nella misura in cui riesce ad abbinare un buonissimo, un altissimo grado di qualità a una grandissima forza fisica. Cosa mancava, un direttore d'orchestra e il direttore d'orchestra è assolutamente Luis Alberto uno che gioca corto, uno che gioca lungo, uno che dà velocità uno che dà soprattutto la pausa. Poi perché vi dico che secondo me Inzaghi lo ha messo nelle condizioni per poter fiorire definitivamente, perché è riuscito a inserirlo in sistema, nel posto giusto e con i compiti giusti quando l'ha spostato da seconda punta, quindi semplice rifinitore o addirittura finalizzatore a mezz'ala gli ha regalato il campo gli ha regalato una tela in cui Luis Alberto a fatto fondamentale come Giotto, ha mostrato alle masse la perfezione nell'estetica ed è stato immediatamente comprensibile a tutti. 

Se questo cambiamento è riuscito alla perfezione per Inzaghi la Lazio e Luis Alberto perché non può provarci anche Conte e l'Inter con Eriksen. In più i due tecnici, Inzaghi e Conte hanno anche lo stesso identico modulo di gioco senza dimenticare che lo spagnolo giocava nella stessa zona di campo dove gioca proprio il danese. Provare non costa nulla.