Cristiano Ronaldo e Lionel Messi sono i due giocatori più forti della storia e qualsiasi squadra, abituata ad averli a disposizione, senza di loro non sarebbe la stessa. Questa è una certezza e basta osservare la situazione del Real Madrid per averne la controprova. Ora, però, quanto la Juventus “dipende” dal suo numero 7?

E’ una domanda fondamentale per il prosieguo del cammino dei bianconeri almeno in questa stagione. Con lo sbarco di Zidane sulla panchina dei Galacticos e il passaggio del turno piemontese in Champions, infatti, tutti i discorsi relativi al futuro sono stati posticipati. Allo stato dell’arte, diventa davvero difficile azzardare ogni e qualsiasi previsione sull’avvenire della Vecchia Signora.

Concentrandosi sull’attualità, si nota che CR7 è troppo importante per la Juve.
La sconfitta di ieri a Marassi contro il Genoa non deve ingannare. Allegri ha persino scomodato il Padreterno e, con un’iperbole molto chiara, ha spiegato come nemmeno l’Entità Divina avrebbe potuto consentire alla sua squadra di sbancare il capoluogo ligure. In effetti, il risultato contro i rossoblù avrebbe potuto essere previsto. E’ un incidente di percorso che arriva dopo una settimana pazzesca e ricca di tensione. La Vecchia Signora è giunta a Genova svuotata di qualsiasi energia psicofisica. Gli uomini di Prandelli, scaltri e intelligenti, avevano già “annusato” la grande chance e si sono abbattuti come rapaci su ciò che restava dei bianconeri dopo 20 giorni di fuoco. E’ chiaro che il vantaggio, in termini di punti, sul Napoli consentiva a questi ultimi di giocarsi un bonus del quale hanno usufruito. A tutto questo, si aggiunge che la Juventus non aveva mai perso in questa annata e che Allegri non ha mai badato troppo ai record quanto, piuttosto, ai trofei. Ecco spiegata la batosta genovese che si è consumata anche con qualche errore arbitrale.

Tonando alla questione Ronaldo. In campionato, il problema non pare palesarsi. Il discorso diventa determinante quando si parla di Champions League. A titolo esemplificativo, la Vecchia Signora avrebbe superato il turno contro l’Atletico Madrid senza il portoghese? La risposta sembra abbastanza lapalissiana: “no”. Dal punto di vista del gioco, CR7 è troppo importante. Lui è il “re della Coppa”, colui che ha i numeri migliori nella storia della competizione. Sobbalza alla mente un celebre motto che si chiede in prestito ad Alexandre Dumas: “uno per tutti, tutti per uno”. Ecco, questa famosa affermazione che il francese inserisce nel suo capolavoro, “I tre moschettieri”, è la perfetta radiografia della situazione juventina.
Cristiano è il finalizzatore, colui che infierisce sull’avversario sfruttando alla perfezione l’opera dei compagni. I due corpi sono distinti, ma dipendenti l’uno dall’altro. “L’allegriano meccanismo” ammirato nella sfida di qualche giorno fa con i Colchoneros è un magnifico esempio di alta farmacia. Il toscano ha mescolato gli ingredienti con una precisione maniacale e ha dato vita a un mix letale. Il problema è che, in questo preparato, l’unico elemento che sembra assolutamente insostituibile è proprio il lusitano.
Ronaldo non è fondamentale solo nella scacchiera tattica dei bianconeri, ma diventa anche guida per i compagni. Senza nulla voler levare ad Allegri, è lui che carica uno per uno i suoi colleghi di avventura. E’ lui che tocca le corde giuste. E’ lui il leader emotivo maximo della squadra. Se venisse a mancare la figura di riferimento, il rischio sarebbe quello di ritrovarsi spaesati.

Allora, Cristiano deve essere tutelato. Non a caso, la grande intelligenza di un fantastico gestore di campioni come Allegri ha compreso che sarebbe stato inutilmente rischioso provocargli ulteriore fatica portandolo a Genova. Con gli impegni della sua nazionale alle porte, il livornese ha giustamente preferito lasciarlo a riposo per consentirgli di ricaricare le batterie.

In casa Juventus, questa paura non traspare e sembra proprio non esservi, ma il timore di un eventuale squalifica in Champions balenerà nella mente dei tifosi juventini come un’ombra oscura fintanto che non si avrà la certezza assoluta del fatto che Ronaldo non sarà fermato per quanto accaduto subito dopo la sfida contro l’Atletico. Se, invece, l’Uefa decidesse di aprire un fascicolo per poi sanzionare il giocatore con uno stop forzato, è chiaro che diverrebbe fondamentale comprendere per quanti turni la Juve dovrà far fronte all'assenza di un calciatore che, attualmente, appare determinante.

Allegri è sempre stato superbo nella gestione delle avversità e sicuramente saprebbe trovare la giusta soluzione per superare anche questa, ma non si può non affermare che, in “Coppa”, la Juventus sia assolutamente affiliata alla presenza del suo nuovo campione e trascinatore. Con Cristiano Ronaldo, i piemontesi fanno tremare qualsiasi armata avversaria. Senza la presenza del lusitano, la situazione cambia quasi radicalmente. Non a caso, dalla Spagna si cerca di spingere per una squalifica del numero 7…