Secondo la Gazzetta dello Sport, la Juventus vorrebbe costruire una rosa 'Made in Italy'. Con il buttare sempre più nella mischia Miretti e Fagioli, i bianconeri sarebbero intenzionati a continuare ad aggiungere giovani italiani per ricostruire.
Sempre secondo il quotidiano milanese, addirittura pare che in Locatelli si veda il ruolo di leader del gruppo; quindi l'ex Sassuolo avrà con molta probabilità un ruolo importante nella prossima stagione.

Juve: guarda fuori, non in patria!
L'idea della società bianconera
di ripartire quasi solamente da giovani italiani non è convincente per nulla. Sono il primo a voler vedere ragazzi nati dal 2002 al 2005 in prima squadra; ma il voler a tutti i costi che questi siano nati nella nostra nazione è una cosa che trovo alquanto ridicola. Il nostro paese ha un problema di fondo con i settori giovanili e non deve essere di certo la Juventus a rimediare. Il punto è che possono uscirti 1/2 giocatori discreti, ma se nel loro percorso non vengono valorizzati, come possiamo pretendere che questi diventino tutti (o quasi) dei fuoriclasse? C'è un abisso tra l'Italia e gran parte dell'Europa, in codesta andrebbero scovati i giovani, dove vengono ben formati. Musiala, classe 2003 titolare nel Bayern. Gavi, classe 2004, membro fisso nel Barcellona di Xavi. Giusto per portare due esempi, ma già da qui notiamo le differenze.
Per me il progetto giovani andrebbe attuato sicuramente, ma investendo all'estero a prescindere dalla nazionalità dei calciatori. Ad oggi, è folle investire solo sui italiani, per di più cresciuti nello stesso calcio italiano. Per lo meno, non è un progetto che dovrebbe realizzare la Juventus, squadra che dovrebbe puntare a tornare a vincere in Italia nel giro di qualche anno. Siamo così certi che Miretti, Fagioli e compagnia, ti porterebbero tale risultato? Io non ci metterei la mano sul fuoco. Ma anche se dovessi tornare a lottare per lo scudetto nel giro di 3/4 stagioni, in Europa diventeresti più provinciale di quello che sei. La ciliegina sulla torta è la notizia che riporta Locatelli un pilastro di questa Juve tutta italiana. Un centrocampista che ad oggi non ha dimostrato minimamente nulla, non è un campione tantomeno un fuoriclasse. E vogliamo affidare le chiavi del centrocampo a costui per anni? Un giocatore che in gran parte dei club europei farebbe panchina. Il problema è che in Italia ci si esalta per poco. Appena vediamo un ragazzo che ha ottimo potenziale, a costui viene montata la testa prima ancora di mostrare qualcosa di importante. Il mediano ex Milan e Sassuolo è un giocatore normalissimo, se avesse avuto la stoffa del fuoriclasse non credo il Milan lo avrebbe lasciato andare via.

Uno dei fattori per cui non punterei sul settore giovanile italiano
Senza entrare particolarmente su tutti i problemi dei settori giovanili e in generale anche nelle prime squadre, in Italia, è che si punta quasi esclusivamente alla fisicità. L'ossessione del difensivismo gli viene già inculcata da piccoli; si pensa più al risultato piuttosto che a valorizzare un giocatore.
A confermare ciò è stato anche Nesta presso la Bobo TV. Questa purtroppo è una pecca che c'è ormai vige da anni ma che in pochi la notano. Il dover vincere a tutti i costi e il non far esprimere le qualità di un ragazzo, porta quest'ultimo ad un involuzione, sia mentale che fisica. Questo è uno dei motivi per cui non progetterei una Juventus tutta italiana, e per lo stesso motivo ritengo che il calcio italiano è indietro anni luce rispetto a quello: inglese, spagnolo, tedesco, olandese e così via.
Puntare sui giovani? Assolutamente. Ma giovani che esprimono il loro talento e che siano cresciuti in ambienti in cui si gioca a calcio.
Di questi ambienti, purtroppo, ad oggi in Italia ne conti pochi.