Non sono mai stato particolarmente attratto dalla possibilità di vincere l'Europa League, un trofeo che nel corso della storia ha perso di valore per vari motivi, anche se devo ammettere che il livello di questa competizione si è alzato grazie alla presenza di squadre come United, Barcellona e Arsenal: 3 club che ad oggi sono di gran lunga superiori a diverse squadre che si trovano agli ottavi della Champions League corrente.
La Juventus in Coppa Uefa non parte di certo favorita e come detto all'inizio, non mi è mai interessato di avere la possibilità di poter portare tale trofeo in bacheca. Siccome la stagione che stiamo vivendo vede i bianconeri messi in mal modo, sia per errori di campo che per delle penalizzazioni, mi son detto che la vittoria dell'Europa League deve essere assolutamente un obiettivo da raggiungere, perché ti porterebbe la qualificazione alla prossima Coppa dei Campioni a prescindere dai risultati che si otterranno in Serie A. Un risultato del genere farebbe la fortuna dello stesso Allegri, dato che la conquista di un trofeo potrebbe salvare il suo posto in panchina. Però, purtroppo, non si fa in tempo ad esser entusiasti per una partita che il tutto si sgretola per opera dello stesso tecnico.

Se la Corte d'appello Federale ha sottratto alla Juventus 15 punti, Massimiliano Allegri ha sottratto l'entusiasmo.
Odio essere ripetitivo, ma odio altrettanto coloro che si ostinano a dire che il problema principale non è il tecnico livornese. Che le idee di gioco non vengano trasmesse dall'allenatore e che non ci siano trame di gioco, ormai è risaputo. Nel match di andata contro il Nantes si è vista una squadra normalissima, almeno fino al gol. Gol che arriva alla rete grazie a un invenzione di Di Maria.
Ancora una volta, si va in porta per una giocata individuale.
Ma poi? Ovvio, si passa dal 4-3-3( se così si poteva definire), ad un 5-4-1. Chiesa, soprattutto dopo la rete del vantaggio, ha svolto un lavoro estremo in fase difensiva, per poi tornare subito in avanti. Il numero 7 bianconero dovrebbe esser gestito in maniera totalmente diversa, in primis perché è un esterno d'attacco o comunque un giocatore offensivo, e poi non mi pare logico distruggere fisicamente un ragazzo che è rientrato da un infortunio gravissimo pochi mesi fa. Si parla molto di un tridente composto da Chiesa, Di Maria e Vlahovic, ,ma quello di ieri sera è tutt'altro che un trio d'attacco. Di Maria schierato letteralmente come tutto campista; è arrivato a un punto della gara che ha smesso di brillare. Ridicolo affidarsi esclusivamente alle doti di un giocatore: sono contrario a questa filosofia in Italia, figuriamoci in Europa.

Diventare peggio dei tifosi provinciali di altri club? Ci stiamo riuscendo benissimo. Vedere i sostenitori bianconeri attaccarsi esclusivamente al rigore non dato è imbarazzante. Personalmente ritengo che una partita di Coppa, specialmente contro il Nantes, dovrebbe esser vinta in scioltezza. Dopo la rete che ha portato il pareggio dei francesi, magicamente i bianconeri tornano ad attaccare. Ovviamente, non per essere ripetitivo, non si son visti schemi. Il tutto si cercava con le giocate dei singoli. Quando hai questi limiti, che qualsiasi squadra non dovrebbe avere, non puoi prendertela per una decisione arbitrale.
Cerchi la vittoria attraverso l'episodio a favore? Ti può andar bene una volta o due, ma quando ci si affida al caso succede quello che è successo ieri e te lo tieni. Non sono di certo mancate le polemiche del tecnico ai microfoni di Sky, dove oltre a fare il solito teatrino, ha anche vantato i suoi risultati del passato.
"Le mie squadre hanno sempre avuto la miglior difesa e il miglior attacco" (Così ha risposto Allegri a una domanda di Stefano De Grandis). Chi va a spiegare ad Allegri che questi sono risultati ottenuti in Italia e non in Europa? Chi glielo dice che quelli riportati da lui sono numeri ottenuti con delle rose superiori a quella della Juventus attuale? Tra l'altro, lo scorso anno non ha avuto la miglior difesa e di certo non il miglior attacco. Da non sottovalutare il voler elogiare inutilmente non solo il suo lavoro svolto a Torino, ma anche a Milano. Un messaggio chiaro che lui quando è notevolmente nervoso e risponde in mal modo senza motivo, lo fa perché sente toccare punti scomodi che vanno a screditare i successi da lui ottenuti.
Nello stesso dibattito avuto da Max con Stefano De Grandis, quest'ultimo ha semplicemente chiesto se fosse finita l'era degli 1 a 0.
Il livornese la prende sul personale, dice che sono menzogne quando si dice che lui ami le vittorie di misura e che a tutti piacerebbe vincere sempre 4 a 0. Risposta e nervosismo del tutto osceno. Lui ha sempre elogiato le vittorie di un gol di scarto, è lui che ha sempre voluto fare lo show in conferenza stampa dove esaltava la teoria del corto muso.
Inoltre, voglio ricordare che la società presentò il ritorno di Max con foto inerenti alle corse dei cavalli, Minnesota e altri fattori che hanno costituito un circo dove il protagonista ancora oggi si presenta alla stampa e non si prende mai le responsabilità, prendendo dati statistici di stagioni passate per giustificare i suoi grandi limiti.