Sommerso dalle critiche e la scritta "pallavolista" sulla fronte. Matthijs de Ligt ha subito tutto ciò ingiustamente e con il tempo si sta prendendo la sua rivincita. Il classe '99 è vero che spesso non ha realizzato grandi prestazioni con la Juventus, ma è altrettanto vero che il ragazzo proveniva dall'Ajax; una realtà totalmente diversa dalla nostra. Se ad Amsterdam il ragazzo veniva utilizzato in una linea difensiva abituata a vigere a metà campo, non lo si può dire di certo per gli anni passati alla Juventus, specialmente nell'ultimo, dove alla guida del club torinese è tornato Massimiliano Allegri. Oggi, soprattutto dopo la sfida di ieri tra Bayern e PSG, l'olandese sta mostrando sempre di più di essere uno dei migliori interpreti del ruolo.

Perché De Ligt meriterebbe delle scuse? Più che scuse, al massimo invito qualcuno di rimangiarsi ciò che pronunciava sull'ex bianconero. Oggi il ragazzo è un perno importante della difesa bavarese ed ero certo che Nagelsmann lo avrebbe reso tale. Oltre doti difensive, ho sempre visto nel ragazzo atteggiamenti da leader, al punto che lo avrei scelto come capitano. Potrebbe sembrare esagerato, ma se la fascia che consente di capitanare la squadra per cui tifi la indossa anche Alex Sandro, allora potrebbe indossarla chiunque altro, tra cui appunto De Ligt, che per me gli si addiceva e non poco.
Con questo voglio riportavi proprio delle voci che da qualche giorno circolano sui quotidiani e programmi sportivi tedeschi. A quanto parrebbe, il classe '99 lascia sempre di più senza parole i suoi compagni, sia per le doti difensive, per i modi che di dare indicazioni in campo. Cosa di cui sono ancor di più sbalorditi gli altri membri del Bayern è la fame di vittorie che l'olandese ha portato da Torino.

Mi colpisce in maniera particolare la domanda postagli nella viglia del match che vede Matthijs e compagni impegnati nella gara di ritorno contro il PSG. In codesta domanda, al ragazzo è stato chiesto se si sente a suo agio nel trovare Messi e Mbappe di fronte e allo stesso tempo avere 70 metri alle spalle. La sua risposta è stata: "Dipende coma la si guarda. Potrebbe essere pericoloso, ma preferisco perdere un duello a 70 metri dalla mia porta piuttosto che a 5 metri". In sintesi, il gioco attuato dal tecnico dei bavaresi è molto più adatto per le caratteristiche del centrale olandese, che non lo si sentiva così sereno, rassicurato e deciso dai tempi dell'Ajax. Il suo scarso rendimento alla Juventus non sarà dipeso da qualcun altro e dallo stile di gioco?

Un capo espiatorio per molti, ecco cosa è stato De Ligt a Torino, e lui come tanti altri. L'attuale giocatore del Bayern, a Torino, è stato rimpiazzato da Bremer. Per molti, questo si rivelò un affare e ancora oggi si pensa che l'ex granata sia superiore a De Ligt, ma questi sono paragoni che lasciano il tempo che trovano. Potrei citarne diversi di giocatori presi di mira dai tifosi della Juventus.
Lo scorso anno, insieme all'olandese, quello in prima linea da punzecchiare era sempre Morata. Lo spagnolo venne sostituito da Vlahovic. Quest'ultimo arrivò come colui che avrebbe dovuto siglare una montagna di gol. Risultato? È poco più di un anno che il serbo è il nostro centravanti e le reti da lui segnate non rispecchiano la cifra spesa. Colui che avrebbe dovuto svolgere quei semplici compiti chiesti a Morata, pare non li sappia attuare nemmeno più l'ex Fiorentina.
Concludo questo articolo con una domanda: ma il problema della Juventus è dei calciatori o di chi li allena e li schiera in campo?