Esistono due tipi di ansia: positiva e negativa. La prima è percepita quando si attende una situazione piacevole e la si aspetta con un sentimento particolarmente forte. E’ come il bambino che deve essere portato in un grande parco divertimenti. La notte prima della partenza faticherà a prendere sonno, ma questo avverrà per il gusto dell’aspettativa. Non è un caso se per Lessing: “l’attesa del piacere è essa stessa il piacere”. Esiste, purtroppo, anche una versione opposta dell’ansia che “è un sottile rivolo di paura che si insinua nella mente. Se incoraggiata, scava un canale nel quale tutti gli altri pensieri vengono attirati”. Così parla Robert Bloch. Ahimè, è assolutamente vero. Quando si viene colpiti da un pensiero negativo, questo nasce in maniera labile. Il rimuginio lo trasforma in qualcosa che ci afferra in modo completo e preponderante. Ci rode dentro e ci distrugge. Si genera con il peso specifico di una formica e raggiunge quello di un elefante. E’ proprio per tale motivo che certe sensazioni devono essere cacciate subito dalla mente. In caso contrario la persona rischia di essere completamente avvolta nella “paura”, si blocca e non riesce più a condurre una vita normale.

Chiaramente tutto questo è difficilmente associabile al mondo del pallone nel senso che, per l’appassionato, dovrebbe essere considerato come un gioco. E’ un passatempo utile per svagarsi e provocare soltanto ansia positiva. Purtroppo, però, non è sempre così. E’ inutile nascondersi dietro un dito e occorre ammettere che vi sono tifosi talmente coinvolti dalla propria squadra del cuore da vivere in maniera molto più apprensiva le vicissitudini che la colpiscono. Non ci si stancherà mai di ripetere che la maggior parte dei supporter della Juventus ha una personalità calcistica difficilmente accontentabile. Durante il periodo targato Allegri rimpiangevano “l’avventura contiana”. Ora che Sarri è seduto sulla panchina dei sabaudi rivorrebbero il Collega livornese. Strano, ma vero. Già durante i caldi mesi estivi palesavano negatività riguardo alla stagione che era prossima all’avvio. Il calciomercato non li convinceva e il cambio di guida tecnica li spaventava. Il livello dell’ansia era quindi elevato. Con il trascorrere del tempo, hanno notato che la squadra non riusciva a immagazzinare ed esprimere l’identità di gioco precedentemente mostrata dalle compagini del nuovo Comandante. I risultati, però, aiutavano a limitare le sensazioni negative. Negli ultimi 2 turni è accaduto il “cataclisma”. La Vecchia Signora ha pareggiato in casa contro il Sassuolo e ha perso all’Olimpico con la Lazio. L’Inter è balzata in testa alla graduatoria con 2 punti di vantaggio e i biancocelesti si sono avvicinati. Attualmente il loro distacco dai sabaudi ammonta a 3 lunghezze. Apriti cielo. L’ansia ha superato ogni possibile soglia. L’hashtag #sarriout spopola sui social. Concedetemi il termine: “un autentico casino”. Il tutto alimentato anche dal parere di parecchi esperti che sicuramente avranno le loro importanti ragioni per vedere quasi esclusivamente l’aspetto negativo della situazione.

Ho sempre sostenuto che il popolo bianconero non avesse nulla di che preoccuparsi. Beh, oggi vorrei contribuire pure io alle loro ansie… Il problema principale dei piemontesi è legato agli infortuni. Troppi giocatori sono ai box e molti di loro hanno subito problemi muscolari. Ramsey e Douglas si presentano a intermittenza, ma per la maggior parte del tempo non sono disponibili. Fortunatamente sembrano vicini al rientro. Rabiot è appena tornato. Pjanic ha sempre strinto i denti, ma pure lui ha sofferto per tale sintomatologia. Questi sono solo recenti esempi perché anche De Sciglio e Alex Sandro hanno affrontato momenti complicati. La Vecchia Signora non è nuova a simili vicissitudini. Non sono né un medico e nemmeno un fisioterapista, quindi, non ho conoscenze a riguardo e non mi permetto di esprimere un’opinione. Osservando i trascorsi, però, potrei pensare che il clima freddo e umido tipico di Torino possa non agevolare le fibre degli atleti juventini. A tutto questo si aggiungono altri tipi di infortuni che di certo non possono essere addebitati alle condizioni atmosferiche, ma alla sfortuna. Parlo di quanto accaduto a Bentancur, Khedira o Chiellini. Relativamente all’uruguaiano, l’acciacco al collaterale del ginocchio verrà monitorato “giorno per giorno”. Gli altri 2 pilastri bianconeri non torneranno a disposizione di Sarri prima di un lungo periodo di tempo. Si parla di primavera o comunque inverno inoltrato. A tutto questo si aggiungono i 2 risultati negativi consecutivi che sono un qualcosa di completamente sconosciuto dalle parti della Continassa. Con l’Inter di Conte, questa magica Lazio e un torneo che è cresciuto di livello, qualche ansia può iniziare a essere percepita.

Sostenere che la rosa juventina sia straordinaria sarebbe inutile esercizio di stile. Dall’inizio della stagione, i Campioni d’Italia hanno giocato 20 partite. Sono giunte 15 vittorie, 4 pareggi e una sconfitta. E’ un dato abbastanza emblematico. I bianconeri hanno perso la loro prima gara dell’annata il giorno 7 dicembre. Forse alcuni tifosi dei sabaudi si dimenticano che esistono pure gli avversari. La Vecchia Signora era rimasta l’unica squadra europea ancora imbattuta. E’ arrivato un capitombolo. Ci può stare. Al fine di tranquillizzare in maniera ancora più palese i supporter piemontesi e smorzare un pochino gli entusiasmi altrui, vorrei analizzare la sconfitta di sabato scorso. Non è intenzione di chi scrive levare alcun merito ai biancocelesti che hanno raccolto la loro settima vittoria in stecca e si dimostrano compagine straordinaria dotata di qualità e quantità. E’ formidabile e assolutamente degna di infastidire il magico duello “bianconerazzurro”. Detto questo, vi è un episodio che ha completamente svoltato la gara. Si tratta dell’espulsione di Cuadrado. Sino a quel momento, la partita era equilibrata. Anzi, nel primo tempo la Juve si era sicuramente fatta preferire. In 10 contro 11 con un avversario che dispone di un’intensità e di una fisicità devastanti quando si sono già spremute quasi tutte le energie psicofisiche, diventa quasi impossibile riuscire a uscirne indenni. La Juve non è ancora attrezzata per i miracoli, ma si attenda fiduciosi l’esito dei lavori in corso… A parte le battute. E’ una sconfitta che bisogna accettare anche al fine di non svilire ingiustamente l’operato altrui e il valore della rivale incontrata. Proprio qualche giorno fa si è parlato di un campionato fantastico pure riguardo all’aspetto comportamentale dei protagonisti e i piemontesi si sono confermati su questa linea. Sarri si è limitato a sottolineare che il provvedimento che ha colpito il giocatore colombiano gli è parso eccessivo. Bravo. Nessun attacco e niente polemiche. Il sottoscritto non vuole certo avviare alcuna simile situazione, ma non si può non fare riferimento alle note sliding doors. Non si discute del colore del cartellino sventolato in faccia al terzino bianconero. E’ una decisione al limite che può starci. Pochi minuti prima, però, Luiz Felipe si era reso protagonista di un intervento orrendo sulla tibia di Matuidi. L’entrata del difensore laziale avrebbe dovuto essere sanzionata con l’espulsione. Il provvedimento sarebbe stato sacrosanto. Invece nulla. Fabbri non ha nemmeno fischiato la punizione. Il Var, puntualmente intervenuto al fine consentire al direttore di gara di riosservare il fallo di Cuadrado precedentemente punito con il cartellino giallo poi trasformatosi in rosso, ha “ben pensato” di non richiamare l’arbitro. Non so bene se la tecnologia avrebbe potuto essere utilizzata pure nello scontro tra il brasiliano e il francese perché odo campane diverse, ma l’uniformità di giudizio? Vabbè. Non gradisco le moviole. Se i capitolini fossero rimasti in inferiorità numerica prima degli avversari, la gara avrebbe preso tutt’altra direzione. Chissà? Anche contro il Sassuolo, la Juve è stata privata di un rigore piuttosto evidente per una trattenuta su de Ligt. Nelle ultime 2 gare di campionato è giunto un solo punto e questo rappresenta un campanello di allarme. Se si analizza nel dettaglio la situazione, però, si comprende come la sfortuna si sia accanita sulla Vecchia Signora che tra sviste ed errori dei singoli ha pagato un dazio molto pesante.

Analizzando, invece, la situazione della mediana ci si accorge che il problema tanto rimarcato anche da molti esperti potrebbe essere esclusivamente legato agli infortuni. A parte Khedira che, come detto, sarà assente a lungo, la speranza di Sarri è quella di rivedere presto gli altri interpreti. Con Rabiot, Pjanic, Bentancur, Matuidi ed Emre Can, il dilemma sarebbe risolto anche perché il tecnico toscano ha sottolineato come Ramsey potrebbe essere adattato al ruolo di mezz’ala e non si può che concordare. In pochi allenatori bianconeri hanno potuto godere di tanta grazia qualitativa e numerica. Urge recuperare mentalmente l’ex giocatore del Liverpool che pare avere subito in maniera molto oppressiva il colpo dell’esclusione dalla lista per la Champions. Con la calma, la serenità e la fiducia, il calciatore può tornare sui buoni livelli palesati in passato. Serve un importante lavoro psicologico e si potrebbe evitare di intervenire sul calciomercato di gennaio. Non noto dubbi enormi nemmeno riguardo al gioco perché, andando in controtendenza con i molti, ritengo che la Juve stia assumendo una sua identità precisa e che si discosta dal glorioso passato. Alcune trame sono emblematiche così come i dati sul possesso palla e non ci si stancherà mai di ripetere che, se qualcuno nutre l’illusione di vedere una copia del Napoli sarrista, temo rimarrà deluso in quanto la differenza tra i DNA delle 2 realtà impedisce una simile situazione. Ronaldo non può essere e non sarà mai un problema. Le prime risposte in embrione sono già giunte sabato scorso con una discreta prestazione condita dal gol su azione. CR7 crescerà in vista della fase finale di Champions e dell’Europeo. Sarri è riuscito a trasformare Cuadrado in un ottimo terzino destro spingendo Danilo al ruolo di riserva. A sinistra ci sono Alex Sandro e De Sciglio. Forse la Juve ha avuto anche terzini migliori, ma sarebbe ingiusto non considerare valido questo pacchetto di giocatori. De Ligt, invece, alterna prestazioni eroiche a svarioni micidiali. E’ nato nel 1999, mi stupirei del contrario. Il suo comportamento è la classica sintomatologia dell’età e se fosse sempre perfetto sarebbe un automa. Siccome gli uomini-robot esistono solo nei film di fantascienza, è naturale che l’olandese viva una simile situazione. Penso che ogni squadra vorrebbe avere al suo interno “un problema come Matthijs”.

In ultima analisi e non come importanza, vorrei sottolineare i risultati. Già detto del freddo lato numerico, si osservino le avversarie con cui sono giunti. La Juve ha vinto a San Siro contro l’Inter, a Bergamo con l’Atalanta, ha strapazzato in casa il Bayer Leverkusen che in Bundesliga è davanti al Bayern Monaco e a soli 6 punti dalla vetta. Ha pareggiato al “Wanda Metropolitano” dove vincere è un’autentica impresa. L’Atletico Madrid non sarà la squadra micidiale di qualche tempo fa ma, contro i Colchoneros gli uomini di Sarri hanno conquistato 4 punti in 3 gare compromettendo seriamente il loro passaggio del turno in Champions. La Vecchia Signora si è guadagnata l’accesso agli ottavi della detta competizione con 2 giornate di anticipo e non succedeva da molti anni così come la possibilità di giocarsi un’ultima gara del girone soltanto allo scopo di riallacciare il feeling con i risultati positivi come accadrà mercoledì con i tedeschi. Tanto il primo posto nel gruppo è già certo. I piemontesi avranno pure qualche problema, ma se non fosse così ci si troverebbe davvero di fronte a una squadra marziana. Siccome non si ha ancora la prova certa dell’esistenza di tali entità, anche i sabaudi restano esseri umani e manifestano alcune difficoltà che è assolutamente meglio palesare adesso rispetto alla primavera quando non vi sarà il tempo per riassettare la situazione e ogni risultato sarà determinate. Il tifoso bianconero non dovrebbe avere troppa ansia, ma solo la consapevolezza di sostenere una squadra molto forte e forse la migliore che abbia potuto vedere nella storia del suo club.