La vita dev’essere ricca di emozioni.
Un dizionario della lingua italiana definisce questo stato d’animo come una condizione “psichica affettiva e momentanea che consiste nella reazione opposta dall'organismo a percezioni o rappresentazioni che ne turbano l'equilibrio”. Tale spiegazione è davvero perfetta e indica in modo assolutamente preciso quello che si vuole intendere con l’utilizzo del citato vocabolo. La quotidianità dell’individuo deve essere comprensiva dell’emozione altrimenti rischia di divenire una stancante routine. Personalità importanti come gli economisti Adam Smith e Karl Marx riflettevano sulla ripetitività del lavoro e quindi anche dell’esistenza occupando la professione gran parte di quest’ultima. Lo scozzese riteneva che tale problematica provocasse un’influenza negativa sull’empatia delle persone. Il tedesco, invece, parlava addirittura di alienazione da se stessi. In sostanza: una vita senza emozione rischia di rovinare l’animo umano perché finisce inevitabilmente per ricadere in ripetitiva e logorante abitudinarietà. Da qui nasce pure la necessità tipicamente umana di dedicarsi alle passioni e lo sport è sicuramente emblema di tale prerogativa. In tanti praticano o seguono un’attività agonistica che consente loro di variare dalla routine della quotidianità.

In Italia il calcio è senza ombra di dubbio lo sport più seguito. Chi ha un forte interesse per questo gioco, nel seguirlo non può non provare particolari sensazioni.
Fare parte di una determinata squadra o amare i colori di un club può donare importanti percezioni che sicuramente consentono alla persona di muovere il suo elettrocardiogramma emotivo evitando la pericolosa stasi precedentemente descritta. Tutto questo consente all’appassionato di avere stimoli che potrebbero aiutarlo anche a superare piccole difficoltà giornaliere. Dentro di noi resta sempre una componente fanciullesca ed è chiaro che, se il premio per un piccolo sacrificio è rappresentato da “un bel giro sulla giostra”, lo sforzo viene dolcificato. Mary Poppins, celebre personaggio disneyano, affermava che “basta un poco di zucchero e la pillola va giù”. Con le dovute e opportune proporzioni si potrebbe dire che è proprio vero.

Se quanto scritto viene ritenuto valido, allora il periodo calcistico che ci attende rientra perfettamente nella fattispecie. Siamo di fronte a un mese di grandi sfide. Questo vale soprattutto per Juventus e Inter che nei prossimi 30 giorni avranno dinanzi una serie di partite importanti e che potrebbero risultare già decisive per il resto della stagione.
A questo punto sorge spontanea una considerazione.
Spesso il giocatore professionista viene considerato come un privilegiato ed è assolutamente vero. Certamente chi può svolgere questo mestiere a elevato livello avrà vantaggi economici e sociali non comuni. Detto ciò: “tanto onore e altrettanti oneri”. E’ chiaro che questi uomini devono affrontare situazioni non così semplici e che recano pressioni realmente importanti. Non si vuole certamente urtare la sensibilità di chi, a ragion veduta, replicherà che il genitore che deve lottare per mantenere la famiglia ha certamente responsabilità più complesse del calciatore. E’ altrettanto vero che la vita di quest’ultimo non è così semplice e banale. L’atleta, per esempio, è costantemente sotto i riflettori della sua società, della critica e dei tifosi. Si è tutti piuttosto consapevoli che tali soggetti non siano proprio morbidi nel momento in cui sottolineano gli errori. Inoltre, giocare ogni tre giorni affrontando viaggi lunghi e trasferte importanti, non è certo altra componente di poca considerazione. Chi ha la fortuna di poter svolgere questa attività, in particolare se veste la maglia bianconera o nerazzurra, si troverà davanti a un mese realmente complesso.

Sabato alle 15.00, la Vecchia Signora sarà di scena a Firenze dove sfiderà i Viola. La squadra di Montella avrà assoluta necessità di guadagnare punti importanti dopo i 2 passi falsi contro Napoli e Genoa che la relegano all’ultimo posto della graduatoria con zero punti. Non si può dimenticare, poi, la grande rivalità che vige tra toscani e piemontesi ed è altrettanto noto che la sfida disputata al “Franchi” ha sempre un sapore particolare per i gigliati. Il popolo fiorentino attende questa gara per mesi e in quei 90 minuti può sempre verificarsi qualsiasi situazione indipendentemente dalla differenza dei valori posti in campo. D’altronde questa è “una tassa che la Juve deve pagare” su molti campi italici. Il match in programma tra 3 giorni giunge subito dopo la sosta per le nazionali. Significa che Sarri, probabilmente e finalmente in panchina, non avrà a disposizione il gruppo al completo sino alla vigilia della trasferta. Molti giocatori giungeranno da importanti voli transoceanici. Si dirà che tutto questo potrebbe valere anche per la Fiorentina. La realtà è che i freddi numeri mostrano come la Vecchia Signora patisca tale circostanza in maniera più evidente rispetto agli avversari. Occorre ammettere, infatti, che i piemontesi vedono partire una maggiore quantità di uomini rispetto alla concorrenza. Non è un caso se i Campioni d’Italia hanno sempre sofferto il rientro da questo genere di sosta. Trascorreranno soltanto 4 giorni e sarà già ora di Champions. Mercoledì 17 settembre la Juve sarà di scena nientepopodimeno che al “Wanda Metropolitano”. “Altro giro, altro regalo” e la giostra delle emozioni è già pronta a ripartire. La stasi estiva viene così bruscamente interrotta da un finale di stagione frizzante non solo dal punto di vista meteorologico. La trasferta di Madrid contro l’Atletico non è un avvio di manifestazione banale. Tutt’altro. Partire in maniera positiva non è decisivo, ma importante. Il girone dei bianconeri viene sovente indicato come piuttosto semplice, ma potrebbe nascondere insidie molto pericolose. Intanto non si dimentichi che la squadra ha iniziato un nuovo corso e, in Champions, la Juve non ha mai mostrato la grande sicurezza palesata in serie A. Occorrerà vedere come i bianconeri risponderanno all’interno della massima competizione europea per club. L’inizio è già un test assolutamente probante. Pur non avendo modificato la loro guida tecnica anche i Colchoneros hanno operato importanti variazioni del sistema e sarà interessante osservare i primi responsi di ambo le compagini con gli spagnoli che disporranno del vantaggio di cominciare in casa.

Dopo 2 sfide infuocate, il calendario regalerà una piccola tregua. Il primo giorno d’autunno sarà segnato da Juventus-Verona. Le 2 squadre si sfideranno alle 18.00. Sarri dovrà essere molto abile nello sfruttare il turnover. Il toscano non ha mai amato troppo questa facoltà preferendo concedersi a certezze già acquisite. A Torino, però, non gli sarà consentito e dovrà giocoforza affidarsi a un nutrito gruppo di calciatori. Tra Firenze e Madrid qualcosa potrebbe già accadere. Nella sfida agli scaligeri, invece, se ne ha quasi la sicurezza. Neanche il tempo di respirare che il campionato tornerà a presenziare nella mente e nelle gambe dei bianconeri. Martedì 24 settembre, infatti, la Vecchia Signora sarà di scena a Brescia dove incontrerà un avversario di tante battaglie. Si tratta di quel Mario Balotelli che non ha mai avuto un rapporto idilliaco con i colori bianconeri. Spesso l’attaccante è stato capace di ferire anche in maniera importante la squadra sabauda. Ciò è accaduto soprattutto nel momento in cui il bomber di Lumezzane vestiva la maglia dell’Inter. Il trittico di sfide che, sulla carta, pare pienamente alla portata dei piemontesi si completerà il 28 settembre quando la Juve ospiterà la Spal. La Vecchia Signora vorrà assolutamente vincere questi match anche al fine di riporre fieno in cascina.

Poi sarà di nuovo Champions League e, qualsiasi sia il risultato del “Wanda Metropolitano”, la seconda sfida del girone rappresenta sempre uno snodo cruciale. Tanto più che sarà contro il Bayer Leverkusen. Se si considera che bianconeri e Atletico sono le assolute favorite per raggiungere gli ottavi di finale, i tedeschi paiono la squadra candidata a mettere loro i bastoni tra le ruote. La Lokomotiv Mosca, infatti, sembra essere l’avversario meno competitivo del lotto. Attenzione, però, perché la trasferta in Russia che i piemontesi affronteranno a inizio del mese di novembre non sarà semplice anche a causa del presumibile sbalzo climatico che gli uomini di Sarri dovranno affrontare. In quel periodo, infatti, nel nord Europa potrebbe esservi un freddo ancora sconosciuto alle nostre latitudini, soprattutto se si considera che giungiamo dalla calda stagione e le membra sono abituate a temperature completamente opposte. Il girone bianconero può nascondere insidie davvero particolari. Tornando alla sfida al Leverkusen: se si vuole imprimere la giusta traiettoria al girone, la partita che si disputerà a Torino deve essere vinta. Allo stato dell’arte, i teutonici hanno racimolato 7 punti in 3 gare di Bundesliga. Non male. Vantano giovani davvero interessanti come Havertz sul quale pare avere puntato gli occhi anche la Vecchia Signora. I rossoneri non sono certo da sottovalutare. A conclusione di questo mese infuocato arriverà la gara di domenica 6 ottobre. I bianconeri saranno impegnati nella supersfida contro l’Inter di Conte che pare la principale candidata a contender loro il tricolore. Questo match, che si disputerà nella notte di San Siro, precederà un’ulteriore sosta per le nazionali. E’ risaputo: quando una delusione ha il tempo di macinare all’interno dell’animo umano rischia di originare un pericoloso rimuginio. Prima di un nuovo impegno ambo le compagini dovranno attendere ben 15 giorni. Meglio viverli serenamente. Tale sfida avrà, quindi, anche un importante valore psicologico. Il tutto senza considerare che questo big match vedrà la prima gara ufficiale di Conte contro la sua ex squadra. Dopo il gustoso antipasto di ICC, il duello di Milano è atteso come non avveniva da anni. Sembra davvero tornato il “derby d’Italia”.

Se il prossimo mese dei bianconeri è all’apparenza molto complicato, l’Inter pare in una situazione ancora più complessa. Sabato prossimo, alle 20.45, i nerazzurri sfideranno l’Udinese a San Siro. Tutti i problemi che si palesano dopo una sosta per le nazionali, e che sono stati precedentemente evidenziati per la Juve, devono essere riportati anche analizzando la situazione della Beneamata. Certo, all’apparenza la sfida interna contro i friulani risulta più semplice della trasferta di Firenze. Proprio per questo, però, gli uomini di Conte vorranno assolutamente cercare di non incappare in un passo falso.

Martedì 16 settembre, i nerazzurri debutteranno in Champions affrontando lo Slavia Praga. Il match si giocherà al “Meazza” e i lombardi dovranno centrare i 3 punti. Con tutto il rispetto per la squadra ceca, le altre avversarie del girone paiono le principali candidate al passaggio agli ottavi. Si tratta, infatti, di Barcellona e Borussia Dortmund. E’ chiaro che i nerazzurri devono sfruttare lo scontro diretto ispano tedesco per tentare di prendersi un importante vantaggio almeno su una delle rivali. La compagine dell’est, però, non sarà avversaria così semplice. Non si dimentichi l’ottimo cammino dei biancorossi nella scorsa Europa League dove furono eliminati solo nei quarti di finale e dai futuri campioni del Chelsea. Allo scopo di rendere l’idea, l’Inter fu estromesso un turno prima. La ripresa del campionato non sarà delle più facili e la Beneamata si troverà di fronte al Milan. Sabato 21 settembre è in programma il derby della Madonnina che non ha necessità di ulteriori precisazioni se non relative “all’ordine pubblico”. Nella medesima serata, infatti, Linate ospiterà un Concerto di Jovanotti. Con grande probabilità, durante quel finesettimana il Capoluogo lombardo potrebbe davvero essere stipato di persone. Si raccomanda la massima prudenza con la certezza che le Autorità sapranno gestire la situazione nel migliore dei modi. Le difficoltà nerazzurre non si concluderanno con la stracittadina. Nel turno infrasettimanale, infatti, la Beneamata ospiterà la Lazio di Inzaghi che si sta dimostrando squadra ulteriormente migliorata. Questa appetitosa serie di impegni complicati, ravvicinati e importanti, proseguirà con la trasferta di Marassi contro la Sampdoria in programma per sabato 28 settembre. Si tratta di un periodo davvero intenso e che potrebbe risultare determinante. Si è curiosi di sapere quale sia il pensiero di Conte rispetto a questo calendario. Il leccese, infatti, è sempre molto attento ai dettagli e una simile situazione potrebbe non essere proprio di suo gradimento anche in considerazione del fatto che, mercoledì 2 ottobre, l’Inter sarà di scena al “Camp Nou” nella seconda sfida del girone di Champions. Non si tratta proprio di una sgambata che giunge a 4 giorni dal “derby d’Italia”. Pare abbastanza noto quanto il tecnico salentino potrebbe tenere a questa sfida.

E’ vero che la stagione non può decidersi durante il mese di settembre e questo non accadrà. E’, però, inutile negare che si tratti di un mese già molto importante. Giustamente si sosterrà il classico e corretto cliché secondo cui l’annata si decide in primavera. Detto questo un autunno simile non può certo essere sottovalutato soprattutto in considerazione del fatto che ci si trova finalmente di fronte alla possibilità di una serie A realmente competitiva e combattuta. Nel 2015-2016, la Vecchia Signora ebbe un avvio di campionato altamente deludente che la allontanò palesemente dalla vetta. Dopo la sconfitta patita a Reggio Emilia contro il Sassuolo e datata 28 ottobre 2015, gli uomini di Allegri distavano ben 11 punti dalla prima posizione della graduatoria. Tutti ricorderanno come andò a finire: i bianconeri recuperarono il gap alla velocità della luce vincendo tutte le gare sino al febbraio successivo e trovandosi così a guidare il gruppo per poi festeggiare lo Scudetto a maggio. E’ chiaro, però, che quella rimonta bruciò importanti energie che potrebbero pure aver influenzato negativamente il cammino europeo dei piemontesi eliminati agli ottavi dal Bayern Monaco. Sia per i sabaudi che per l’Inter urgerebbe evitare una simile situazione.


A chiosa di questo articolo, pare opportuno segnalare un breve appunto agli Organi preposti alla stesura dei calendari delle nazionali.
E’ davvero opportuno predisporre 3 soste dei campionati prima del periodo natalizio? In questo modo si costringono i club a complicati “tour de force” che potrebbero essere tranquillamente evitati sistemando le finestre per le nazionali in altri periodi. Lo stesso discorso vale per la sosta prevista alla fine del mese di marzo cioè proprio nel cuore della fase più importante di una stagione. Non converrebbe evitare un simile spezzettamento dei tornei? In tal modo questi potrebbero concludersi prima, lasciando alle nazionali i mesi di maggio e giugno.
Ai posteri l’ardua sentenza.